"Superior stabat lupus..." (3) di voce sommessa
Data: 21/07/2005 11.23
Argomento: l'opinione


Sta sempre più in alto il lupo, la favola si avvera nella prospettiva malata di chi vive la propria buona fede come una condanna.
Ma la realtà non è del tutto fedele alla favola, forza e debolezza non sono doni irrevocabili del destino, a volte la malvagità può rendere imprudente il lupo e l’ingiusta, intollerabile falsificazione può trasformare l’agnello in un ribelle vendicatore.

 



“Tu devi rispettare la legge!” Così il lupo costruisce la premessa obliqua che gli consentirà qualunque scempio della verità (la realtà dei fatti che, disvelati, lo condannerebbero). Dici perché solo io? “Tu alimenti odiosi sospetti e inquini un ambiente pulito!” Vince chi comanda e comanda chi vince? “Non puoi andare contro il mercato!”.

Forse la luna sorrise ai ragazzi che in quel settembre del 1893 a tarda notte si salutavano, probabilmente inconsapevoli di avere appena offerto un sogno al futuro.
Chi oggi di quel sogno è l’erede ha diritto di credere che sia andata così, non per concedersi ad una consunta retorica ma per riassumere in un’immagine la concreta forza di un’origine unica e diversa.
Ma, accanto all’orgoglio, questa origine e questa diversità oggi impongono anche l’umiltà di riconoscere che prima di pretendere onori c’è l’onere di un difficile dovere da compiere.

Quello che oggi accade al Genoa, quali che siano i fatti e quali che possano essere le sentenze, è solo la “punta dell’iceberg” di un calcio malato specchio di un’Italia devastata, tutti lo sanno.
La vicenda che ci tormenta, una grave accusa di frode sportiva sostenuta da elementi che, in apparenza, consentono anche le meno benevoli letture, può essere vista come il macigno che si abbatte su oltre un secolo di storia e ne diventa la pietra tombale.
Questo è certo lo scenario coltivato con malizia da esecutori e mandanti, ma la sua enormità rivela la loro imprudenza e forse sarà la scintilla di una rivolta che non brucerà la sua indignazione sulle piazze ma, determinata e paziente, costruirà le condizioni per abbattere finalmente il calcio dei lupi, marcando nel giusto modo la propria diversità e offrendola come un valore a chi crede possibile contrastarli.

La sorpresa è che la favola dove l’agnello fa fuori il lupo è stata scritta, non solo, basta scorrere gl’indici di qualche libro di storia per scoprire che si è anche ripetutamente avverata.
Quando c’è un’integrità di fondo che i necessari compromessi della quotidiana sopravvivenza non hanno intaccato, quando per nuocere viene violato un limite che la comune coscienza ritiene invalicabile, quando c’è una forza interiore che tiene viva una resistenza prima di tutto morale, quando c’è tutto questo la storia dice che si possono vedere i lupi passare sulla difensiva, arretrare e soccombere.

Nel calcio di oggi queste condizioni si stanno verificando e, per quanto riguarda noi che ci sentiamo custodi di un fuoco antico, è ben chiaro cosa ci chiede l’eredità che ci fa così diversi e così orgogliosi: offrire per primi le nostre bandiere alla rivolta.

voce sommessa


 







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