Sgominata la banda!
Data: 28/07/2005 08.30
Argomento: dalla redazione


Grazie all'intervento della Procura è stata, oramai, sgominata una pericolosa associazione per delinquere formata dai ben noti Enrico e Matteo Preziosi e dal loro pericoloso guardaspalle Capozzucca.

Un risultato eccellente visti i tempi difficili in cui viviamo e qui, in effetti, è invero difficile fare dell'ironia, ma a volte, parlo come tifoso rossoblù, è meglio provare a ridere piuttosto che  a piangere.

 



Chiaro che ora, costatata la solerzia con la quale si opera, possiamo tutti sentirci più tranquilli.

Londra è disseminata di video camere, qui le cimici sono dappertutto e, dunque, sono un bel deterrente per chi avesse anche la pur minima intenzione di sgarrare.

A presto arriveranno sicuramente anche i complimenti della Lega, non quella del calcio, quella vera che, giustamente, su queste cose non scherza.

La stessa Lega calcio deve però essere riconoscente.

E' stato sventato un clamoroso complotto tendente ad alterare la regolarità di un campionato altrimenti di una regolarità esemplare (il doping è parola sconosciuta, tutti pagano regolarmente le imposte, i portieri tipo quello dell'Albinoleffe sbagliano clamorosamente per pura sfortuna ed i pareggi tipo quello tra Empoli ed Arezzo non sono la regola (non scritta) delle gare di fine stagione, ma il risultato di partitacce tirate alla morte e l'ingenuo Dal Cin certe storie le vada a raccontare a qualcun altro).

In questo contesto chiaro e trasparente la tresca, per fortuna sventata, era di una gravità tale da rischiare di rovinare l'immagine specchiata di un mondo che solamente i maligni vogliono mosso solo dal vil denaro e dove in pratica tutto (ma non a tutti) è stato praticamente concesso.

Doveroso dunque usare finalmente il pugno di ferro (non certo con le big, ci macherebbe altro) per far pulizia ed eliminare le residue ed oramai ben identificate eccezioni (e non mi riferisco certo ad insignificanti fideiussioni strapagate per signorilità e generosità e dunque, semmai, meritevoli d'encomio e non di perfidi dubbi e tanto meno d'indagini), mele marce da estirpare, eccezioni dicevamo in un ambiente che, a cominciare dai massimi dirigenti, è oramai da additare ad esempio a tutto il movimento sportivo, non solo italiano.

Come non esaltare, dunque, l'esemplare sentenza con cui sono state spezzate le reni ai mercanti di partite ed agli amanti dell'illecito.

Una sentenza esemplare nella quale per una volta, finalmente, sono stati individuati e puniti i "mandanti" ed invece quasi ci si scusa con gli esecutori materiali.

Infatti, solo a due sfortunati giocatori Lesisal (ascoltato quando è stato "mezzo in mezzo" nei primi interrogatori e poi ignorato, dopo, quando con chiarezza e senza contraddizioni ha negato ogni coinvolgimento) e Borgobello, caduti involontariamente, senza volere, in qualche perfida trappola, sono state comminate lievissime  condanne, che saranno sicuramente limate nei successivi gradi di giudizio (la radiazione, infatti, non è più prevista per i giocatori che, direttamente e/o per interposta persona, scommettono o si vendono le partite).

La mannaia, giustamente, colpisce invece gli associati a delinquere, i mandanti che tra loro, in
pratica, hanno ordito l'inganno e, a quanto accertato, sono riusciti a farlo con tanta geometrica efficacia che, stando al dispositivo della sentenza, i giocatori in campo sono stati praticamente ininfluenti.

Tra l'altro ora sappiamo, interessante davvero, che per alterare un risultato è sufficiente salutare un amico, che peraltro sdegnosamente rifiuta i fiori offerti alla moglie (visto che, oltretutto gli sta mettendo le corna) e sostituire nell'intervallo il portiere (di riserva).

Inutile perdere tempo con gli altri giocatori, solo gli ingenui possono pensare che per queste cosucce si debba sudare molto di più.

Capitemi a questo punto meglio ridere che piangere, ma questa più o meno è la realtà che appare leggendo la sentenza della Disciplinare sul caso Genoa.

Ritornando seri, è di un'evidenza solare che è stata fatta giustizia sommaria (risibile ed anche sospetto l'evidente sotterfugio di tenere la sentenza due giorni nel frigo per dimostrare all'esterno un'accuratezza che poi non si riscontra nel dispositivo).

Questa è stata davvero giustizia sommaria, quella che solo questo calcio sgangherato pare possa ancora permettersi.

Quale altro serio tribunale potrebbe condannare così rovinosamente delle Società e delle persone sulla scorta d'elementi tanto incongruenti e contradditori?

E vero poi che la Federcalcio, all'apparenza diventata tanto attaccata ai principi etici,  poi invece di passare prontamente gli atti al Garante della privacy che li ha chiesti, poco correttamente fa melina?

Ma questi signori si rendono conto degli enormi danni morali e materiali che su queste risibili basi stanno causando alla prima e più antica società di calcio italiana?

O forse è proprio questo che si vuole?

Possibile che non ci sia nessuno in grado di fermare questo scandaloso gioco al massacro?

Dopo tutto lo scempio avvenuto negli scorsi anni causato da cosa se non dall'inadeguatezza dei dirigenti federali, Presidente in testa, ora costoro stanno prendendosi le loro rivincite.

Guarda caso Genoa, Perugia e Salernitana tornano in C e così dopo due anni le cose sono rimesse al loro posto.

Come non importa, quello che conta è che chi aveva osato sfidare la Federazione ora paghi.

Ripeto, possibile che nessuno sia in grado di fermare questo regolamento di conti che con la lealtà e l'etica sportiva non ha davvero niente da spartire?

Auguriamoci che non sia così ed una giustizia severa, ma serena torni a prevalere, meglio poi se certe persone dovranno andarsene a casa.

Giancarlo Rabacchi     







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