Elogio della Serie C
Data: 01/09/2005 22.59
Argomento: dalla redazione


Torniamo a vedere, sul verde, le nostre storiche maglie.

Le vedremo, pure, originali, numerate dall'1 all'11.

Non mi crederete, ma forse quelli di noi che hanno i capelli bianchi si sentiranno per un pomeriggio più giovani.

Non saranno imbruttite dai nomi sulla schiena.

Fine anche della stupida questione della maglia numero 6 "ritirata".

 

 



Sostengo che la maglia che portano i giocatori è la maglia del Genoa, non la maglia del giocatore. La maglia del Genoa sorpassa i secoli. Il numero è stato portato da fior di campioni, o per questo anche da giocatori eventualmente un po' scarsi - che importa? -, che nel tempo si sono succeduti davanti a mille platee, a milioni di spettatori, per centinaia di anni. Se l'uso di ritirare una maglia  prendesse piede, alla fine dei tempi non basterebbero i  numeri di 5 cifre. Dagli  almanacchi del calcio si potrebbe ricavare una ben lunga serie di mediani sinistri: se volete mi ci metto dietro, vedreste che nomi! perchè farne una classifica e stabilirne uno che l'abbia resa per il seguito intoccabile? Perchè impera al giorno d'oggi un falso perbenismo, una filosofia ipocrita che avvelena il virile significato dello sport, ecco il perché. L'eterna legge dello sport è il cadere! Tutti cadiamo, tutti cessiamo. La morte ha una sua sconfinata fantasia. Possiamo soltanto lasciare il nostro ricordo, perituro anch'esso. Il campione che verrà, vestirà la stessa maglia, con lo stesso numero, del campione che è passato, nello spirito della continuazione del Club. La logica del: ".. dopo di Lui nessun altro è degno di portare quella maglia" non ha il senso della storia e con lo Sport non ha a che vedere.

D'altra parte a nessuno sfugge il senso puramente commerciale dell'imporre il nome dei giocatori sulle maglie. E meno a lungo i giocatori permangono fedeli a un Club,  tanto più alimentano il commercio delle maglie gli "sportivi" che fanno da spettatori.

Non avremo neppure il segno dello "sponsor". Anche in questo venir meno del fatto commerciale, che certo come sostenitore del Club mi dispiace, vedo un ritorno ad una antica purezza. Sarà un bel vedere, questo Genoa schierato in campo!

I nostri giocatori saranno meno ricchi e così più accostati al comune sentire. Quelli che sono rimasti saranno ancor maggiormente onorati; i nuovi porteranno una ventata di gioventù e una nuova atmosfera di semplicità.

Così purificate, le nostre maglie centenarie le porteremo su campi di minore importanza, come per una azione di propaganda della nostra bandiera. Pubblici non adusi correranno a vederle. Giocatori oscuri potranno poi dire, per tutta la vita, agli amici e in famiglia, con orgoglio: "io ho giocato una volta contro il famoso Genoa". Le partite che faremo in trasferta saranno di grande richiamo locale e, mi auguro, con carattere di festa.

Ci faremo tante belle trasferte, con viaggi non massacranti, condite magari in qualche buona trattoria locale. Saremo ammirati e rispettati (se rispetteremo). E  conosceremo nuovi paesaggi.

Ritroveremo campi che hanno fatto storia, squadre di cui ai più giovani di  noi parlarono i padri e i nonni: ma io ho visto brillare gli occhi a qualcuno al ricordo della maglia tigrata della Pro Patria et Libertate di Busto Arsizio – una trasferta a cui non voglio mancare.

Ma grande è l'interesse tecnico che ci proporrà questa serie C.

Non crediate in un campionato facile.

Gli allenatori in Italia sono in genere molto preparati circa le tattiche di gioco e la serie C è un magnifico laboratorio, con giocatori giovani e plasmabili. Le tattiche hanno per base la corsa, che ai giovani è naturalmente congeniale. Troveremo dunque contro di noi squadre molto fluide, veloci e differenti nei loro schemi di gioco. Forse verranno schiacciate dalla maggior levatura dei nostri giocatori. Laddove così non sia, sul campo troveremo la partita impegnativa e in gradinata i nostri più acuti  aficionados avranno occasione di apprendimento e di esercizio di analisi.

Cercheremo poi anche noi, semplici spettatori, di saper individuare nei giocatori avversari quei giovani destinati nel futuro a farsi un nome a livello nazionale.

Dunque, un mondo pieno di interesse, una palestra da esplorare.

Buona Serie C a tutti!

Vittorio Riccadonna

 

 







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