Il Grifone sulla maglia
Data: 23/09/2005 18.43
Argomento: dalla redazione


La storia di come il Grifone sia finito sulla maglia del Genoa parte da molto lontano.

Nel corso dell'assemblea della Società, tenutasi il 15 febbraio 1910, il socio Parodi propose di inserire nello stemma del Genoa lo stemma della città, con due Grifoni che reggono lo scudo con la croce di S. Giorgio.

E' esattamente questo il momento in cui il Genoa, nato dagli inglesi, viene ufficialmente legato a Genova, città con la quale si identificherà indissolubilmente.

 



Questo stemma aveva solo una funzione araldica e veniva usato sulle tessere o altri documenti, ma non sulla maglia.

Sarà solo verso la fine degli anni '20 che si arriverà allo stemma attuale, grazie ad una mirabile sintesi del precedente.

Venne scelto solo uno dei due Grifoni dello stemma di Genova, per inserirlo in uno scudo rossoblù, bordato d'oro e chiuso in alto dalla croce rossa in campo bianco di Genova.

Il Grifone scelto è quello rampante verso destra. La cosa desta qualche perplessità, perché così facendo, la lingua rossa del Grifone finisce contro lo sfondo rosso dello scudo e questo dal punto di vista araldico non è corretto, perché negli scudi araldici non devono mai sovrapporsi due colori uguali.

Il Genoa che, come altre società antiche, aveva sempre avuto cura di fare ricerche araldiche per ideare lo stemma, in questo caso fece uno strappo alla regola. Non ho idea del perché, da nessuna parte ne ho
trovato la spiegazione.

Lo scudo definitivo, com'è noto, racchiude sia i simboli di Genova (il Grifone e la croce di S. Giorgio) che dell'Inghilterra (la croce di S.Giorgio, presente anche sullo stemma di Londra, e i colori Rosso e Blu della Corona inglese), per cui si può ben dire che il Genoa sia simbolo di due culture, che hanno in comune l'attività marinara e la passione del football (lasciamo che siano gli altri a chiamarlo gioco del calcio: per noi, come per gli inglesi e i sudamericani, era e sarà sempre il "football").

Questo stemma sostituirà il precedente nella sua funzione araldica, ma verrà posto per la prima volta sulla maglia solo in occasione del campionato 1937/38.

E' appena il caso di sottolineare la cultura che un tempo ispirava i presidenti delle società di football, al punto che gli stemmi, o scudi (scudetti, in volgare) delle società storiche sono tutti dei piccoli capolavori che hanno alla base accurate ricerche araldiche.

Oggi la rozzezza della società nella quale viviamo, ritiene inutile tutto ciò che non porti ad un risultato volto a far guadagnare danaro, degradando così ogni cosa, anche il vecchio football, ridotto a prodotto televisivo.

Nonostante mi renda conto che certi discorsi non siano attuali, vorrei ancora ricordare che il nostro amato Grifone, metà aquila e metà leone, già nell'antichità (come ho avuto modo di apprendere dall'amico Padovano, autore di una ricerca in merito) era considerato simbolo di "prontezza", "diligenza", "spirito battagliero" e "vigilanza".

Successivamente nella simbologia cristiana, il Grifone ha avuto il significato di rappresentare Cristo nelle sue due nature, quella terrena (il leone, che rappresenta la terra) e quella divina (l'aquila, a rappresentare il cielo).

A completare il quadro, davvero costruito a suo tempo con ingegno, va detto che anche il rosso e il blu, come il Grifone, sono simbolo di due nature: quella terrena, il rosso (simbolo del sangue) e quella divina, il blu (simbolo del cielo).

Come si vede, nella simbologia del Genoa nulla è casuale, ma tutto ha un preciso significato.

Anche e soprattutto per questo motivo, noi genoani siamo contro i cambiamenti in questo campo (penso per esempio ad una fusione, che ci costringerebbe a cambiare i nostri amati simboli): non è per spirito di conservazione, dunque, ma è perché non vediamo per quale motivo si debba cambiare un qualcosa che è stato studiato a fondo nei suoi significati profondi, e nel quale ci siamo sempre identificati.

O forse il motivo lo vediamo: pensano che se riescono a privarci dei nostri simboli, tra cui il Luigi Ferraris, poi sarà più facile farci fuori.

Per questo bisogna non cedere nemmeno di un millimetro. Il Grifone è con noi.

Franco Venturelli

 







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