In mani sicure.......(2)
Data: 10/10/2005 13.08
Argomento: dalla redazione


Torno volentieri sul tema a margine vista l'attenzione ed i commenti che ha suscitato.

Spero mi sia consentito di "personalizzare" un po' il discorso, non certo per volerla fare da protagonista, ne tanto meno per polemizzare con qualcuno, ma invece proprio per dare il giusto risalto alle tante e pertinenti osservazioni che sono state esposte.


 



Intanto mi scuso per le mie "consuete" imprecisioni che mi hanno causato l'ennesima brava sciacquata dal coordinatore, anche se certe "irritazioni" dubito siano solo conseguenti a qualche parentesi in più od in meno.

Sia chiaro che ha certamente ragione Mario, ci vuole sempre la massima attenzione, lo impone il totale rispetto per tutti quelli che seguono il nostro sito.

Sono stato Presidente per anni di un Genoa Club, ora non lo sono più e, dunque, ha ragione anche Cristina nel "rivendicare" la sua presenza (e la mia assenza) all'Assemblea del ACG; tra l'altro ci ha anticipato che una presa di posizione ufficiale della tifoseria organizzata ci sarà presto per cui sentiremo.

Fatte queste doverose precisazioni torniamo al dunque.

Vorrei intanto escludere che il mio atteggiamento intedesse essere un "ribaltone" a favore della contestazione educata iniziata a Novara.

Vi prego di credermi, non è così.

Più esatto parlare dell'esternazione di uno stato d'animo.

Vorrei anche rassicurare l'amico Eugenio che non mi piacciono i Ponzio Pilati ne le comode posizioni equidistanti di quelli che danno un colpo al cerchio ed uno alla botte.

Le cose stanno un po' diversamente.

Intanto, e soprattutto, dopo mesi passati ad "ingoiare" ed a "buttare giù", alla fine uno deve anche sfogarsi un po' e devo ammettere che, delle tante cose capitate, le più mal digerite, la goccia ha fatto traboccare il vaso, sono state l'arresto e tutto quello che ne è venuto fuori insieme e dopo.

IL Genoa, banale ripeterlo, viene prima di tutto, anche dei Presidenti di turno, e credo che per la sua storia ed il suo pubblico non avrebbe mai meritato tutto quello che è successo.

Di tanti le responsabilità non solo di uno, ci mancherebbe, ma una certa etica (non mi interessa che più o meno lo facciano tutti) e soprattutto il mio orgoglio di genoano certe cose mi imponeva dirle, spero con educazione e moderazione, ma anche con estrema franchezza, e così ho fatto.

Sono invece in linea con l'amico Franco quando, da buon S.Tommaso (ripeto tale mi sento prima di lui), dice che per "credere" vuole sapere, toccare con mano.

Anzi per la precisione non è neppure una questione da S.Tommasi, perché sappiamo bene entrambi la "morbosità" che circonda le vicende del Genoa e, allora, se davvero ci sono "verità" importanti, che solo pochi conoscerebbero, che vengano fuori.

Non esiste il dire e non dire, scusate, ma sulla parola (di chi?) francamente non ci stiamo.

Non a caso ho parlato di "morbosità", so benissimo intanto, per esperienza, come spesso le cose si ingigantiscano e Ti scappino di mano.

Temo inoltre che ci sia il rischio, da non sottovalutare specie per i più giovani, di finire di nuovo in quella certa spirale nella quale abbiamo annaspato noi, ora quasi matusa, per tanti anni nell'affannosa aspettativa dell'arrivo di "mani sicure", cosa che quasi sempre si è rivelata una chimera irraggiungibile.

Dopo tutto quello visto, letto, vissuto mi potrei anche schierare, (se vuole Eugenio anche senza troppe remore) con quelli dello striscione, ma solo se avessi notizie sicure di nuovi fatti gravissimi (come ho letto da qualche parte) e/o del reale effettivo interesse di alcune e poche persone ben serie (non vedo altri nomi diversi da Riva, Messina e Contini che però, temo, non ci pensino neppure).

Ecco dunque perché penso non sia nell'interesse del Genoa voltare le spalle al Joker; di più credo anche che, realisticamente, si possa e si debba offrire un'altra chance a questo Presidente.

Dopo le ombre tratteggiate la volta precedente, credo sia giusto parlare, con altrettanta chiarezza,  anche delle luci, che sono state ne poche ne trascurabili.

Merita, intanto, riconoscenza per quello che ha fatto, poi ha dimostrato una straordinaria, genuina ( quasi uguale a genoana) passionalità e poi, particolare da non scordare, è a capo di una azienda grande e solida e di rilevanza internazionale.

E' anche il Presidente che è stato capace di portarci, tra gli altri, Makinwa, Milito, Stellone, Cosmi, Guidolin, che era riuscito ad allestire una squadra per la A niente male.

Insomma è questo il Presidente che, dopo millenni, è riuscito davvero ad entusiasmarci ed a farci sognare, peccato che poi, per sfortuna (ma anche per suoi errori), sia sfumato tutto tanto miseramente.

Ha comunque dimostrato, cosa di cui tener conto, di avere bravura ed insieme possibilità e disponibilità a notevoli investimenti.

Ora si tratta di vedere se ha volontà e la capacità di venire fuori dalla palude in cui è finito.

Ha già capito, in passato, di aver fatto degli errori e, ad esempio con gli arbitri, ha mutato radicalmente certi suoi atteggiamenti controproducenti.

Deve ora superare anche i problemi che evidentemente non può non avere, non saprei di quale entità, con il mondo del calcio.

Mi auguro che la realtà non sia quella paventata da alcuni che sostengono che lì "proprio non ce lo vogliono".

A questo punto non saprei neppure se a lui (ed a noi) convenga continuare le tante battaglie giudiziarie contro tutto e contro tutti o che non sia, forse, meglio, metterci una pietra sopra per uscire dal mirino.

Ci auguriamo tutti che gli attuali dirigenti del calcio se vadano a casa (la crisi del pallone è sempre più sotto gli occhi di tutti), ma se in un certo mondo ci si vuol stare, allora bisognerebbe anche provare a trovare modo e maniera di conviverci.

Sia ben chiaro non certo con il cappello in mano e con tutto il nostro sacrosanto orgoglio, ma anche senza essere sempre li a litigare ed a scontrarsi.

In conclusione, parlando del Joker, qui non si tratta di "stare" con o contro, ma di provare a capire cosa potrebbe essere meglio per il Genoa.

Proprio per lo scetticismo che ho verso il nuovo, che temo fortemente sia solo l'ennesimo sogno irraggiungibile, ho provato a dire, magari un po' brutalmente, a Preziosi  non: bene, bravo bis, ma: per favore basta errori, il massimo di etica nella gestione ed un ragionevole sforzo nelle pubbliche relazione.

In conclusione se l'uomo vorrà raddrizzare la rotta e, soprattutto, se ne sarà capace, perchè escludere possa rimettere il piede su quel piedistallo dal quale ora, ammettiamolo o meno, ne è disceso?

Giancarlo Rabacchi







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