Genoa non bello ma quanto valoroso!
Data: 05/12/2005 11.55
Argomento: il Grifone in campo


 

 

Monza                0

 

Genoa                0

 

 

 

Si va alla trasferta di Monza (uno scherzetto per noi, è appena a un passo) con la testa piena di pensieri.

 

Anche noi, nella nostra passione, cerchiamo di prevedere la partita della nostra squadra, ce la studiamo .... e sappiamo che oggi  sarà difficile.  

 

Questa volta l'avversario per noi non è proprio sconosciuto: un po' l'avevamo visto giocare alla TV di RaiSport, contro lo Spezia. Ricordiamo...

 

 



 

... una squadra compatta, che aveva segnato il pareggio in uno strano modo (alla memoria tornano vecchi avvenimenti – forse ne parlerò).

 

La Brianza ci accoglie con il cipiglio severo dell'inverno padano: quale cambiamento in poche settimane, quando a pochi chilometri di distanza avevamo trovato un dolce autunno! La neve, ancora abbondante durante il viaggio, oltre Milano oramai era disciolta e il terreno di gioco se ne era imbevuto: è lentissimo, scivolosissimo. Per giunta all'entrata le squadre sono state accolte da una pioggerella fine, insistente. Condizioni di gioco pessime, per governo del pallone e per equilibrio. Fa piuttosto freddo.

 

I genoani sono molto più numerosi dei locali. I nostri in gradinata fischiano l'annuncio della formazione del Monza,  poi il rispetto reciproco viene conservato.

 

Genoa in maglia bianca e pantaloncini blu, con il portiere finalmente in tenuta tradizionale. Monza con la tradizionale maglia rossa. Entrano e srotolano lo striscione "no razzismo" e quindi si comincia con 7' di ritardo.

 

Ecco: alle molte assenze già certe si sono aggiunte quelle di Stellini e di Caccia, che fa da riserva. Esordisce negli 11 a terzino destro il giovane Grando, che avrà un compito impegnativo. Infatti il Monza ha per punta fissa Egbedi ma a sinistra si avvale di un Pontarollo che si sposta molto in verticale e fa incursioni con notevole velocità. Il centrattacco Egbedi, un negro veloce, è molto scomodo da marcare, perché si butta con impeto anche contro l'avversario, senza badare molto alla correttezza, e su quel terreno il difensore poteva fallire il controllo o cadere, lasciandogli spazio. Per fortuna lì c'era Baldini con Ambrogioni, spazi ne ha avuto  pochi. E' stata una continua serie di duelli fisici.

 

Le due squadre curano la copertura con molta accortezza e cominciano la partita con  reciproco timore. Il Genoa tiene bene il campo e marca una prevalenza di attacchi. Macina però, su quel terreno, un trapestìo di passaggi che attende solo da Grabbi un'illuminazione efficace. Nessuna delle squadre sembra concentrare le armi per spiccare il frutto del gol.   

 

E' per Pontarollo la prima vera occasione: al 19' riceve un lungo cross mentre è tutto libero, essendo rimasta la difesa del Genoa spiazzata da una palla persa malamente a metà campo in fase di attacco. Non ne avrà altre. Il  tiro al volo non gli riesce, va comodo in braccio a Gazzoli.

 

Passano due minuti e s'infortuna Grabbi, in uno dei tanti scontri mezzi tackle e mezzi scivolata. Forse, su quel terreno, ha fatto un'entrata imprudente, ma in caduta  l'avversario gli è entrato duro. Temevamo per il piede, sembra trattarsi di altra cosa.  Deve essere sostituito da Caccia. Intanto abbiamo assistito a un lungo duello in velocità tra Pontarollo e Grando, che alla fine contiene l'avversario in corner. Poi ha un'occasione di testa Giaretta (N° 5, il capitano) ma arriva scarso e manda fuori di parecchio.

 

Purtroppo, ahimè, al 34' arriva subito un altro grave infortunio: questa volta a Tedesco, che se ne esce camminando con difficoltà. Lo sostituisce il giovane Botta.

 

A questo punto il Monza prende ardire e il Genoa ripiega. Al 37' l'arbitro sorvola su un fallo ai danni di Rossi per ammonire, sul fallo di risposta, Coppola. Poi, per un altro fallo, ammonisce anche il N° 8 del Monza, Menassi, visibilmente su richiesta dei genoani.

 

Allo scadere del tempo Botta salva una situazione pericolosa con un intervento difensivo importante e preciso. 

 

Trascorriamo l'intervallo preoccupati: questa è una partita che si può perdere.  Il Genoa non è riuscito ad esprimere un gioco, sono arrivati altri infortuni, il terreno non ci aiuta e invece è abituale per i nostri avversari, alcuni atleti nostri non sono in buone condizioni e forse cederanno, insomma: ci sarà da soffrire!

 

E infatti subito al 3' Ambrogioni, sulla destra, in piena area, riesce con meraviglioso tempismo a ribattere un tiro di Espinal in piena area che poteva costare la partita.

 

E qui invece, ragazzi,  si vede la forza della nostra squadra. Il timore che potesse declinare sarà completamente smentito. Il Genoa riprende il comando del gioco e il Monza non riuscirà per mezz'ora a rendersi pericoloso. La mediana tiene, protegge benissimo la difesa, fa senso di orgoglio vedere come combattono.

 

All'8' Egbedi abbatte Baldini con una gomitata, saltando, ben prima dell'arrivo della palla. Né l'arbitro Iannone nè il guardalinee Buonocore (che sbandiera i fuori quando la palla è sulla linea) lo rilevano. Baldini rimane a terra per un minuto e quando si rialza si accende un alterco, con una eco anche in tribuna. La partita si fa vieppiù dura.

 

Al 18' Sinigaglia non riesce a sfruttare un pallone favorevole ma sfuggente. Al 22' Rossi si libera e potrebbe tirare, invece fa un passaggio troppo arretrato verso Sinigaglia che in controtempo non riesce a giocarlo: forse non si sono intesi.

 

Al 25' viene ammonito Baldini, che ora è il capitano, per fallo su Egbedi. In sè l'ammonizione è accettabile, ma suona a beffa se si guarda all'insieme della partita a due.

 

Al 33' tiro fuori di Rossi, piuttosto velleitario. (Rossi è stato protervamente marcato, con entrate senza pietà, con scarsa protezione e qualche giudizio vessatorio  dall'arbitro. Malgrado che su un tale terreno fosse difficile valutare molte entrate di slancio, tuttavia ci sembra che l'arbitro avrebbe dovuto essere più severo, per salvaguardare giocatori e gioco).

 

Ma al 45' sarà il Monza a sfiorare il gol beffa, con un tiro improvviso e fortissimo da fuori area che lascia Gazzoli immobile, a guardare la palla che esce di poco.

 

E così finisce una partita veramente dura e difficile, che ha manifestato la forza della squadra. Vere parate dei portieri non ce ne sono state, Gazzoli ha svolto il suo impegno su qualche insidioso pallone spiovente in mischia. Dirò un paradosso: il merito del Genoa è tanto più grande in quanto non ha fatto bel gioco. Per assurdo, è di maggiore importanza essere usciti imbattuti su tale campo e in tali condizioni, rispondendo colpo su colpo, col sostegno della difesa solida e organizzata e con l'encomiabile impegno e volontà di tutti,  piuttosto che ricorrendo a limpide manovre su una pelouse primaverile. La squadra ha combattuto, è stata compatta al suo interno. Le assenze, gli infortuni, le sostituzioni, l'esordio di giovani lanciati nella battaglia (nel finale anche Renzetti), non l'hanno smembrata. Sono queste le qualità che lasciano fiduciosi, in vista delle difficoltà che, in questo inverno precoce, ancora ci dobbiamo aspettare.

 

Vittorio Riccadonna

 

 







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