Il solito campionato da Genoa
Data: 07/04/2006 19.08
Argomento: dalla redazione


Sono genoano e voglio anche vincere ho letto da qualche parte e non ho potuto che sorridere, con simpatia, ma anche un po' amaro.

Si perché anch'io non ho mai accettato senza riserve il detto pur bello e ricco di significati del "sei genoano e vuoi anche vincere?".

Questo per la verità a me pare bello e ricco di significati perché molto più orgoglioso, un po' meno supponente dell'altro che, oltretutto, mi si passi la benevola severità, mi sembrerebbe anche un tantinello più banale.

 



Sono, questa volta banalmente io, scettico per altri discorsi come le maledizioni ataviche, le macumbe ed ogni altro sortilegio, per non parlare, poi, delle trame e delle congiure più o meno nell'ombra,.

Ogni volta, però, finisco per sbattere il muso, a prendere sberle (sinora per fortuna metaforiche) e non so quanto sia consolante pensare che la noia non è cosa che ci appartenga.

Qui, chi può dimostri il contrario, non vivi mai tranquillo peggio, proprio quando pensi di poterti rilassare, perfida ed ineluttabile la sorte ci ricaccia invariabilmente indietro.

 "No tu no" era il ritornello, ripetitivo, quasi ossessivo, d'una canzoncina scritta qualche annetto fa da un artista medico "bauscia": l'avrà mica pensata per noi?

L'amico Jacarr immagino che prima o poi ci dirà: "calma ragazzi non è successo niente, tutto O.K. basterà vincere le prossime due partite" …..

Ed in effetti è così, basta vincerle: auguriamici che sarà così, perchè no?

Non sono, infatti, ne pessimista ne ottimista, anche se, passatemi la minivolgarità, mi viene da osservare, come diceva quella tipa con i piedi sopra uno specchio, a questo punto me la vedo abbastanza brutta.

Per esorcizzare tutto quello che c'è da esorcizzare mettiamo in piazza i panni sporchi.

Ecco, ad esempio l'impenetrabile difesa non è che fosse fortissima per merito del centro campo, quello che non c'è più con Tedesco e Coppola?

L'attacco non ha mai segnato molto, ora fatica ancora di più perso Greco e con Grabbi (generosissimo) che mostra i primi segni di fatica, dopo la lunga inattività.

L'attaccante vero, a detta di tutti indispensabile, non è arrivato od almeno sinora non lo si è visto, ed a La Spezia una squadra, che non è parsa a noi superiore, ha vinto largamente e la differenza l'hanno fatta i terminali offensivi delle due compagini.

Lo stesso allenatore, che di esperienza ne ha da vendere, col senno di poi e viste lo scellerato Bacis, in quest'occasione ha, probabilmente, "ceffato" la formazione (non ho visto nello Spezia  giocatori capaci di metterci in difficoltà sulle fasce e, quindi, i quattro difensori in linea sono sembrati fuori luogo, peggio così si è indebolito il centro campo, zona nevralgica in tutte le partite.

Almeno Perotti ha capito ed ha provato a rimediare, anche se la frittata era, oramai, fatta.

Perdonate il piccolo sfogo, facile le abbia sparate grosse e torniamo al discorso.

Quello che volevo sostenere è che, viviamo (guarda caso?) l'ennesimo campionato, l'ennesima situazione da Genoa, arrabbiatevi pure, ma è così.

Lasciamo perdere colpe, responsabilità e polemiche (e magari per favore gli striscioni che tanto fanno godere i ciclisti e tutti quelli che non ci amano), almeno sino a che i giochi non saranno fatti.

Lo so è il solito ritornello del remare tutti insieme (altro refrain che ritorna), ma qui se non vogliamo nasconderci dietro il classico dito tira aria di play off, almeno che la Federazione non si renda conto che il Genoa è stato già fin troppo tartassato e, dunque, non può essere definitivamene affossato, con una decisione che arriva dopo ben otto mesi, da una norma cervellotica e di dubbia interpretazione: toglierci anche quei tre punti conquistati sul campo sarebbe il colmo!

Ci sarà evitato quest'ultimo affronto?

Non lo so, spero, incrocio le dita e tutto quello che volete, ma non posso non pensare che anche quello, in fondo, sarebbe una cosa da Genoa.

In conclusione, more solito, l'unica certezza siamo noi, i tifosi.

Siamo e saremo, comunque, sempre li, malati, irriducibili: magari qualcuno ci assimilerà a quella certa categoria di persone che in questo periodo ha guadagnato una qualche notorietà, ma siamo genoani e questo ci basta, di più continueremo a sognare che poi è una delle cose più belle della vita.

Giancarlo Rabacchi
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