"DOMINO" non va inteso come prima persona singolare dell'indicativo presente, altrimenti il soggetto sarebbe MOGGI.
MOGGI comunque, giocava a domino anche nel senso che concatenava le sue AZIONI.
AZIONI quasi tutte indecenti visto che ha condizionato i campionati e le carriere di giocatori e ARBITRI.
ARBITRI del malaffare, cannibali di quella lealtà sportiva che erano chiamati a TUTELARE.
TUTELARE la Juventus era invece l'unica ragione del loro essere e alla domenica sera, rivedendosi nella moviola in Tv, riflettevano se la recita era stata maldestra o sufficientemente CREDIBILE.
CREDIBILE o no, questo carrozzone impazzito ha portato a spasso migliaia di spettatori truffati, ha stroncato squadre disobbedienti, ha emarginato calciatori indipendenti, ha rubato quel che restava di un'autentica PASSIONE.
PASSIONE e morte del calcio italiano, per noi Genoani, è l'ovvia conseguenza del fradiciume che ci ha giudicati, e i cinici sberleffi di quei giudici sleali somigliavano al complice sorriso dell'arbitro che assegna alla Juve un impossibile RIGORE.
RIGORE è la parola magica che ciascuno biascica come sa e come può: Moggi lo esige sul campo, Carraro finge di pretenderlo nelle inchieste, Pappa lo utilizza a intermittenza, i giornalisti lo pretendono purché non li RIGUARDI.
RIGUARDI al Genoa non ne ricordo, ma se qualcuno ne avesse traccia è pregato di segnalarlo al Guinness dei primati dove già vantiamo il record delle penalità subìte con 79 PUNTI.
PUNTI nell'orgoglio, i Genoani osservano severi la doverosa equità che punirà i corrotti o che, in alternativa, restituirà al Grifone il bene SOTTRATTO.
SOTTRATTO il marcio dai campionati in giudizio, si aprono varchi che alcuni chiamano ripescaggio e altri RISARCIMENTO.
RISARCIMENTO è una nobile parola che riconosce la colpa, ma la colpa di chi aveva sbagliato nel comminare una pena, non di chi l'ha SUBITA.
SUBITA la serie C, e tutt'ora non superata, i Genoani si accingono in ordine sparso a guardarsi intorno, ma bene farebbero a guardarsi DENTRO.
DENTRO la Nord, dentro i discorsi inutili, dentro le illusioni vuote, dentro i proclami fasulli, dentro gli anatemi suicidi, dentro la speranza di una stabilità obbligatoria.
Nemesis