Emozionante rivincita
Data: 05/06/2006 11.46
Argomento: il Grifone in campo


 

Genoa C.F.C.                           2
(Stellini, 3’ s.t.;  Lopez, 41’)

Salernitana C. 1919                1
(Magliocco,  32’ s.t.)


L’aria di festa alla fine era tanto coinvolgente, che gli spettatori non avevano voglia di lasciare lo stadio. Il doppio colpo di teatro del quarto d’ora finale di una partita molto bella e combattuta aveva eccitato ed esaltato tutti quanti.

 



Mancano meno di 5 minuti e siamo eliminati. Un giocatore del Genoa (Moretti?) si  getta disperatamente addosso ad un difensore sulla respinta e il fortunato rimbalzo (con la testa?) porta la palla verso Grabbi, per un quarto girato verso la porta e marcato alle spalle. Grabbi trattiene, gioca, tira forte in girata. Portiere superato, palla secca contro il di sotto della traversa: rimbalza verso terra e poi verso l’alto, proprio in direzione di Lopez libero in area. E’ il momento del destino, che forse sta per cambiare. Per un attimo restiamo senza respirare!  Lopez, è la tua occasione, per carità, non sbagliarla, non sembra difficile, la porta è semi-indifesa e dietro c’è tutta la gradinata nord! E Lopez salta bene, tocca di testa dall’alto, morbido, quasi gentile. Il pallone entra nel bersaglio. Un  boato sale al cielo. Lunghe scene di abbracci in campo e fuori.

Forse il nostro destino è cambiato, poiché ci lasciamo alle spalle questo duro avversario di una  Salernitana che ci è stata gettata tra i piedi inopinatamente, per la beffa ai danni del Teramo. Un avversario organizzato, volitivo, forte di morale, concentrato e capace di attacchi improvvisi, concertati in velocità.

Era una partita da giocarsi con grande equilibrio: bisognava fare gioco d’attacco e nello stesso tempo mantenersi coperti  in difesa. Si richiedevano slancio perché il tempo giocava contro di noi e insieme accortezza perché guai a lasciarli passare. Occorreva giocare duro ma senza portare la partita sul piano delle scorrettezze. Era necessaria la collaborazione, il collegamento e la massima dedizione di tutti i giocatori, senza esclusioni.

Questo, esattamente, il Genoa è riuscito a fare e gran merito va a tutti i giocatori e all’allenatore Vavassori, per il morale, per l’atletismo e per il raziocinio. E’ chiaro che questo riconoscimento spetta in primo luogo ai giocatori della linea mediana, dove questo equilibrio si giocava, ma l’apporto è stato generale.

La Salernitana è rimasta soverchiata. Non ha impostato una partita difensiva, ma in difesa vi è stata piuttosto costretta. Ha confermato la propria pericolosità in attacco e il suo colpire non è stato occasionale. Ha combattuto con grande decisione ma senza slealtà. E’ un piacere aver meritatamente prevalso su una buona squadra, così ben organizzata.

Forse il nostro destino è cambiato, la squadra sembra in ottima forma e le cornacchie locali hanno avuto una bella spinta indietro. Andiamo a giocarci la qualificazione finale contro il Monza con una certa (pericolosa!) fiducia. Là troveremo condizioni di campo migliori di quello pesante dove all’andata abbiamo preso tanti calci.

E aspettiamo ben altre, succose soddisfazioni per la nostra sete di vendetta.

Cosa un po’ triste, il presidente Preziosi non era presente: gli auguriamo altre occasioni di gioia. Forse il nostro destino cambia.

Adesso penso che dovrei descrivere un po’ le vicende.  E allora dai.

Primo tempo.

3’: tiro improvviso da lontano di Soligo, che esce vicino all’incrocio.
5’: primo corner della partita, per la Salernitana.
10’: Scarpi salva fuori dall’area su Ferraro dopo retropassaggio corto di Ambrogioni.
11’: primo corner per il Genoa.
13’: secondo corner per il Genoa.
14’: da fuori area, cannonata di Baldini che batte sotto la traversa, verso l’angolo a sinistra di Ambrosio: rimbalzo a terra, l’azione prosegue con un tiro fuori.
17’: forte tiro di Mamede ancora da fuori area, parato in corner.
21’: pericolosa testa di Ignoffo su punizione, che corregge scarso: fuori di poco.
27’: Rossi tira fuori da buona posizione.
28’: palo di Moretti su punizione, con tiro basso diagonale da destra.
32’: caduta di Ilev in area, niente di grave.
36’: ammonito Soligo per fallo di gioco.
39’: altra caduta di Ilev in area, fischiato il fallo contro ma non del tutto innocente il difensore.
43’: terza caduta di Ilev in area e qui viene giustamente ammonito per simulazione.
46’: corner per la Salernitana non visto.

Malgrado la prevalenza del Genoa, lo 0-0 mette inquietudine.

Secondo tempo.

3’: tiro da lontano, in diagonale da sinistra basso, di Stellini, che entra in porta nell’angolo lontano. 1-0. La palla nella traiettoria sembra essere stata toccata di un niente.
5’: scambio di cortesie pedestri tra Lopez e i difensori.
La Salernitana sostituisce due giocatori.
12’: ammonito Siniscalchi per fallo di mano.
14’: ammonito Mamede per fallo di gioco non molto grave.
16’: brillante azione e fuga di Lopez, con buon tiro bene parato da Ambrosio.
22’: ammonito Stellini per intervento pesante su Di Vicino.
25’: va al tiro Araboni su passaggio di Di Vicino: fuori, ma ottima azione.
27’: fallo su Rossi, senza ammonizione.
30’: punizione di Di Vicino, fiacca.
30’: altro fallo su Rossi senza ammonizione.
30’: saetta di Moretti a lato, su punizione.
32’: fallo su Ilev impunito.
32’: veloce azione concertata e gol nell’angolo basso di Magliocco, che è subentrato ed è il capo-cannoniere della Salernitana. Poi viene ammonito per essersi levata la maglia.  1-1.
A questo punto facciamo una sosta, qualcuno è demoralizzato.
Invece si capisce che la partita non è finita, il Genoa ha ancora forze.
Entra Grabbi al posto di Lamacchi.
Attacchi del Genoa, gli avversari ripiegano.
41’: il gol del destino.
Ammonito Scarpi per ostruzionismo.
Ammonito Coppola per brutta entrata coi piedi in avanti.
45’: ancora un fallo su Rossi e questa volta Siniscalchi viene espulso.

Un bravo arbitro, non perfetto ma ottimo nella conduzione della gara, il sig. Gervasoni da Mantova, che avevamo apprezzato anche in altre occasioni. Ha mantenuto l’equilibrio tra la tolleranza e la repressione, in una partita davvero scottante, con imparzialità.

Il pubblico era inferiore al previsto come numero ma non come entusiasmo e sostegno.


Vittorio Riccadonna

 







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