I Veronesi conquistano il pareggio contro un Genoa minore
Data: 31/10/2006 11.14
Argomento: il Grifone in campo



Hellas   1
(L.Greco, 38' s.t.)

Genoa   1
(Rossi, 44' p.t.)


Una bella nottata di primo autunno, un bello stadio spazioso e ben illuminato, una strana partita tra due squadre di molto differenti caratteristiche, un equo pareggio finale.

 



Il Genoa ha deluso coloro che avevano ancora negli occhi il grande gioco sfoderato nelle ultime partite. L'impostazione, sì, c'era; per geometrie ed eleganza delle manovre, oltre che per valore tecnico dei singoli, il confronto era impietoso per la squadra locale . Ma  poiché mancava, all'attacco del Genoa, un sostegno solido da parte dei reparti più arretrati, in nessuna fase della partita abbiamo potuto assistere a quella serie di azioni a getto continuo che avevano fatto pensare ad una squadra dominatrice del campionato.

Hellas veste un completo giallo "lavorato"; non vorrò mai capire quale ragione spinga i genovesi a rinunciare alla propria storica divisa e a presentarsi in maglia bianca, con qualche striscia asimmetrica.

Il Verona, come era immaginabile, ha impostato una partita volitiva, d'attacco. Contro le sue tre punte il Genoa ha naturalmente opposto sin dall'inizio una difesa a quattro. Crìscito gioca a destra: ottimi interventi per "tempo" ma anche sbandamenti.

Come ha fatto altre volte, il Genoa concede nei primi minuti agli avversari un assaggio di attacco, tanto per assestarsi, poi pian piano si trapassa ad una condizione di equilibrio e di prevalenza, con incursioni molto insidiose, da abili manovre, dei rossoblù in bianco. Qui Greco ha la grande occasione ma tira sul portiere. Si parla del Greco genoano; il Greco veronese subentrerà subito dopo l'uscita del nostro, che era stato piuttosto bersagliato e poi forse sente il bisogno di rilassare il muscolo della coscia. 

Nella parte centrale del primo tempo, piuttosto improvvisamente, il Genoa va in sofferenza e la sua difesa in affanno. Sono ora i Veronesi a battere calci d'angolo in serie. Hellas va vicina alla segnatura sopratutto in due occasioni: la salva dapprima Barasso su tiro diagonale a mezza altezza di Iunco che si era liberato, quindi ancora Iunco tira rasoterra con Barasso ormai alle spalle ma salva Biasi di piede.

Superata questa serie di pericoli, il Genoa riprende quota e alla fine del tempo riesce a segnare con una di quelle belle azioni che ormai sappiamo essere nel suo repertorio: apertura illuminante, perfetta di Adailton a Rossi che in posizione di ala destra, con uno dei suoi tiri "a falciata", col sinistro che fa perno di rotazione, manda in porta un pallone diagonale alto.

Il Verona esce dal campo applaudito dai propri tifosi.

Il secondo tempo vede quasi costantemente il Genoa raccolto a protezione del vantaggio, dedito al controllo della gara. Ne ha le possibilità; poche sono le occasioni che lascia alla Hellas. Tuttavia qualche pallone filtra, due o tre palloni promettenti si presentano agli attaccanti in giallo. Qui si vede la limitatezza tecnica dei locali, che fanno errori piuttosto ignobili. E' chiaro che la difesa del Genoa non è tranquilla, non è sicura, e che la squadra soffre il dinamismo del Verona.

Il portiere Pegolo fa la seconda parata importante, su Fabiano: altro gol mangiato. Molto maggiore è il lavoro per Barasso, che si è trovato la palla a danzare davanti un bel po'. Alla fine, dopo confusi errori e rimpalli, viene superato da Leandro Greco che da vicino devia di testa alle spalle.

Nei minuti finali in Genoa smorza le ulteriori velleità dei locali, si sposta in avanti, produce ancora qualche attacco, ma non incide più.

Il Verona accoglie con soddisfazione la fine della partita e viene molto festeggiato; i commentatori locali diffondono  felicitazioni per l'ottenuto pareggio. La partita ha evidentemente molto soddisfatto l'ambiente, che la considera come un inizio di rilancio.

I tifosi veronesi fischiavano regolarmente il loro ex Adailton durante il gioco, ma gli hanno rivolto un generale, commovente applauso quando verso la fine, ancora sullo 0-1, egli è stato sostituito. Evidentemente ha lasciato un grande ricordo.

Il pareggio va accettato come risultato logico. La macchina da gioco del Genoa non ha funzionato a regime e il Verona ha contrapposto altri valori che hanno consentito di equilibrare la partita; la maggior parte dei giocatori del Genoa non sono così riusciti a esprimersi come consueto. Ma queste sono gare difficili, non basta la superiorità tecnica per spianarle in un tappeto di rose.

L'arbitro Ayroldi da Molfetta ha svolto il suo compito con buona impostazione e pressoché senza errori tecnici (forse solo un paio nel finale, non importanti). 

Vittorio Riccadonna

 

 







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