''Genoa a colori e Juve in chiaroscuro'' di Nemesis
Data: 02/12/2006 17.56
Argomento: l'opinione


 

Arrivo nei Distinti con largo anticipo e, per non perdermi alcun fotogramma dell'evento, mi parcheggio nel corridoio sopra il garage dello stadio.

Prime sirene, arrivano due gazzelle e un taxi; scende Farina che, come tutti gli umani non stipendiati dalla Figc, si paga la corsa.

 



Altre sirene sovrastate dagli urli: arrivano i "ladri"  protetti e scortati dai gendarmi, e questa immagine è già di per sè una struggente metafora nazionale.

Con le tute bianche, saggiano il terreno e calibrano i decibel dello stadio: l'acustica è buona e, i messaggi a loro dedicati, anche.

In questo mio curiosare nell'anticamera dei Distinti durato almeno mezz'ora, esattamente 12 persone mi hanno chiesto dove fossero i cessi, dal che ho ricavato due possibilità: o i problemi alla prostata stanno crescendo vertiginosamente, o moltissima gente è venuta al Ferraris per la prima volta, a vedere la Giuve, meritandosi così di farsela addosso perchè io ho non ho rivelato l'ubicazione del luogo.

Nei Distinti lato Nord entra un ragazzo con sciarpa bianconera: gli viene gentilmente spiegato che ha sbagliato tutto, e glielo dice uno con la sciarpa granata al collo, frammento di derby decentrato.

Lo juventino sostiene di essere stato indirizzato lì da qualcuno, e allora penso al buontempone che, da qualche parte, si sta godendo l'effetto che fa.

Lo stadio ora è pieno e il vulcano scalda il magma di fantasmagoriche colate notturne.

Nella Nord parte un rotolo di carta igienica che, srotolandosi, va a colpire la testa di un tifoso.

Il tizio crolla, si abbatte, sprofonda tra i suoi amici che lo accudiscono e lo portano via tamponandogli una ferita: ma non erano 10 piani di morbidezza?

Fotografi, cameramen, giornalisti e infiltrati, formano una riga mediatica da paura: da lì partiranno le immagini per il mondo esterno in attesa, e il paradigma del Genoa di stasera sarà un spot fantastico per chi ci credeva morti.

Sembra di essere a Cannes o a Venezia quando atterra Tom Cruise, e invece arriva Buffon per il meritato premio che, di lì a breve, si dimostrerà meritato.

Pronti via, la Juve segna in offside, ma quanti arbitri italiani l'avrebbero convalidato?

Quasi tutti, ma Farina dà una spallata alla sudditanza e annuncia che la partita sarà regolare.

In campo vedo un 4-4-2, ma Gasperini lo negherà come volesse coprire una marachella: non si preoccupi Mister, capiamo le situazioni, e poi è un bel vedere questo Genoa arrembante che sguaina la scimitarra rubando mille palloni.

Gli schemi sembrano scritti per un centravanti che non c'è e che forse, da qualche parte, si sta allenando a diventare Genoano, ma Greco e Fabiano disegnano comunque affondi irriverenti per la "vecchia signora" dai facili costumi.

L'arbitro è come un diesel e ci mette un po' a scaldarsi ma, al terzo rigore reclamato, cede ai dubbi e fischia come un merlo esausto.

Adailton, pensando che il portiere preveda un tiro a sinistra dopo 4 a destra (per chi guarda), ripete il copione vincente ma Buffon non è così tanto dietrologo: concludendo... sbaglia.

Mariolino Corso, sprofondato nella sua poltrona, tira un sospiro di sollievo: non sarà più l'esclusivo detentore di quel triste primato, e per il prossimo rigore contro la Juve si dovrà aspettare il 2011.

Accanto a me, una ragazza al cellulare racconta in diretta la partita a qualche disperato disperso nel Pacifico, e ne arguisco che utilizzi batterie al polonio, forse arricchito, perchè la telecronaca durerà 90 minuti più recupero.

In gradinata, un tizio a torso nudo cavalca praterie che solo lui vede; io, avvolto fra sciarpa e giacca a vento, batto i denti per il freddo e la tensione: uno di noi due deve essere pazzo, e io so chi.

Farina balbetta un po' nell'utilizzo dei cartellini gialli, ma complessivamente si ha l'idea che quest'arbitro non ci pugnalerà alla schiena.

In campo Coppola e Botta dettano legge e Bega e Criscito la ribadiscono.

Nessuno pensa più alla serie B, questa sembra una finale europea, con un pubblico degno e una voglia libidinosa.

Dalla gabbia scardinano un idrante e parte un getto d'acqua verso la Sud; dalla torretta rispondono con un estintore puntato sui provocatori.

Sembra di essere a "giochi senza frontiere", con gli arbitri Pancaldi e Oliveri che fischiano, troi - deux - une - fiuuuuuu... goal, Nedved ha segnato.

Forse Barasso avrebbe potuto disporre meglio la protezione, magari 3 invece di 2, ma è già tanto che non sia andato lui in barriera come a Bologna; e poi c'è stata una deviazione.

Monta improvviso il senso d'ingiustizia per questo risultato e, quando uno juventino mimettizato esulta dietro me, prevedo un linciaggio stile medioevo.

Una tizia con la faccia da prof. di matematica l'aggredisce menando equazioni grevi e pecorecce  espressioni verbali, ma per fortuna ci pensa Juric a salvare il malcapitato.

Splendida azione ficcante, Greco tocca di testa a seguire, entra Juric e infila il portiere di esterno.

Goal tutt'altro che semplice, anche perchè Buffon in uscita è un panzer con le ali di un Jumbo.

Lo zittito juventino di cui sopra, nel suo diario annoterà: "ho preso più fanculo in un minuto che in tutta la mia vita".

Ho visto Greco, che non è ancora quello di prima, sfoderare un dribbling secco su Kovac e in due occasioni mettere al centro per Figueroa che, come si sa, è in Argentina.

Ho visto Coppola, la cui eleganza lievita come il pane buono, sbilanciare l'avversario e costringere Buffon a scommettere ancora con la sorte: gran tiro, grande parata, grande Genoa.

Ho visto Adailton colpire di testa, lui che spesso non salta neppure, e fallire di poco.

Ho visto Nedved, con i capelli al vento come Sigfrido, seminare fifa in uno stadio da Uefa finchè, esausto pure lui, ha puntato la caviglia di Bega con la malizia dell'impunito: Farina vede e provvede.

La storia finisce qui ma quella del Genoa, dopo 113 anni, è appena cominciata.

Sto già aspettando Treviso dove, se non sbaglio, non abbiamo mai vinto, e penso proprio che sia giunto il momento di farlo.

Non guardate la classifica, essa è truffaldina; sentite lo cuore che annuncia... "Homini de poca fede, venite et seguitatemi, lo cavalcone regge, eccome se regge".

Nemesis







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