Si torna a correre
Data: 16/12/2006 21.29
Argomento: il Grifone in campo


Genoa                         3
(Tavares, 01', Criscito, 12, Greco (r) 34' p.t.)

Frosinone                    2    
(Lodi, 29', Margiotta, 41' p.t.)

 



Si si torna a correre in classifica ed anche sul prato verde.

Quello del Ferrarsi, fradicio di pioggia, ha mostrato un Genoa in palla, con verve, brillantezza e voglia di vincere, insomma si è rivista, a tratti, la squadra dirompente e divertente d’inizio stagione.

Mister Gasperini parte subito, senza complessi, con le tre punte ed alcuni giocatori, Adailton su tutti, appaiono ispirati ed in palla come nelle prime straordinarie partite di questo campionato.

Assists determinanti, stop volanti di rara eleganza, avversari saltati in surplace come birilli, insomma si capisce subito che il “brasilero” è in giornata di grande spolvero.

Si parte, batti e ribatti poi subito lancio filtrante a Tavares e la “gazzella” portoghese sola davanti a Zappino, tiro sul numero uno, ma il rimpallo è favorevole e Tavares deposita in rete dopo solo 28 secondi scatenando il pandemonio sugli spalti.

Il Genoa insiste ed il Frosinone barcolla.

Gioco piacevole ed arioso si aspetta da un momento all’altro il bis che un Criscito, che evidentemente ci sta prendendo gusto, puntuale firma su calcio d’angolo battuto magistralmente dal solito Adailton.

La partita si potrebbe chiudere se l’arbitro non ci negasse (cosa avrà visto?) un rigore solare su De Rosa che, recuperata con eleganza una palla, si proietta con cipiglio deciso in avanti e, dopo uno scambio con un compagno, supera l’avversario con un bel tocco da sotto a rientrare, ma è steso senza tanti complimenti.

Purtroppo però, in quel momento, l’arbitro era evidentemente distratto e finisce così per essere subissato dai fischi del pubblico, oltre a beccarsi le rimostranze, adirate e prolungate, dei nostri giocatori.

Poteva essere un pomeriggio di relax invece della consueta dose d'adrenalina, ma tant’è....,non a caso anche perché il Frosinone è squadra tosta e sfacciata, che non ci sente a darsi per vinta.

Corrono come matti, il numero sette più che un giocatore di calcio sembra un maratoneta, anche veloce , fanno pressing alto e mostrano una notevole determinazione, anche se ha evidentemente buone ragioni Ulivieri quando sostiene che a giocare a viso aperto contro il Genoa si rischia di finire triturati.

Puntuale arrivava la prima svista difensiva e Lodi con una fucilata centrale, ma troppo ravvicinata per opporsici, infila Barasso che tenta qualcosa d’istinto, ma senza esito.

Partita riaperta, ma il solito Adailton, battendo da vero furetto una punizione poco oltre la linea di centro campo, trova modo di liberare nuovamente Tavares solo davanti al portiere avversario.

Azione fulminea, uscita alla disperata di Zappino che però non può fare altro che travolgere il nostro giovane attaccante.

Ammonizione del portiere che schiva il sacrosanto rosso solo grazie al provvidenziale e tempestivo rientro di un suo terzino che, pur non essendo in posizione d’intervenire su Tavares, consente all’arbitro di non cacciare il portiere in quanto non più ultimo uomo.

Sul dischetto di presenta Greco (dopo “l’errore” con la Juve Adailton “passa”) che gonfia la rete alla sinistra del portiere con una “rasoiata” potente, davvero imprendibile.

Giochi fatti?

Neppure per sogno perché i “ciociari” non ci pensano proprio ad arrendersi e noi non abbiamo esaurito la serie dei “regali” difensivi, così il “pesante” Margotta uccella l’incolpevole Barasso con un rasoterra preciso e forte che s’infila a fil di palo alla sinistra del numero uno (di maglia) genoano.

Beccare al 41’ non è proprio il massimo, e sugli spalti affiora qualche malumore, i soliti “pierini” o se volete “bastian contrari” non si lasciano scappare l’occasione per i loro “mugugni”.

Nasce qua e là qualche discussione, ma non si fa a tempo a litigare che già inizia il secondo tempo (che in molti, sbagliando, prevediamo foriero di tante mozioni ed altri goals).

Gasperini invece s’ispira al Paron Nereo Rocco e un po’ alla volta toglie attaccanti e mette dentro marcantoni difensivi, leggi Biasi e Stellini).

Insomma al povero Frosinone (per la verità incolpevole) viene riservato lo stesso trattamento che noi avevamo patito da Spezia, Crotone ed anche Bologna e cioè tutti indietro a fare muro, chiudere tutti gli spazi pronti a sfuttare il contropiede.

In effetti, poi, anche per la stanchezza sia nostra sia degli ospiti, nel secondo tempo non è, in effetti, successo niente di molto rilevante, ma vicino la goal arriva molto più il Genoa che il Frosinone e così la squadra di casa si porta a casa altre tre punti importanti per la classifica ed il morale: tre punti addirittura d’oro come afferma con enfasi più d’uno.

Conclusione personale e se volete volutamente un po' sconclusionata, e cioè quella di prendere atto, con un certo compiacimento, che a Treviso ed oggi si sono vinte due partite "non da Genoa" vale a dire, rispettivamente, con un pizzico di buona sorte ( non siamo forse quelli della “sfiga atavica?) e giocando abbastanza di conserva (semmai sono gli avversari che le hanno perse un po' da Genoa).

Per la verità Barasso non è arrivato al punto di rallentare ad arte ad ogni ripresa del gioco, ne ho visto giocatori rossoblù crollare a terra stecchiti, salvo poi rientrare in campo e correre più pimpanti e garruli di prima dopo la gitarella fuori porta, pardon oltre la riga, in portantina).

Insomma sono due partite che vinciamo anche un po’ noi “arraffando”, come di solito capita agli altri, credo sia un buon segnale da non sottovalutare, sicuramente questi sei ultimi punti portati a casa sono pesanti e conteranno non poco quando, alla fine, arriverà il momento di “tirare le somme”.

Alè!

Giancarlo Rabacchi








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