Meritata vittoria di misura
Data: 28/04/2007 14.05
Argomento: il Grifone in campo


Genoa  C.F.C.             2

(15' Leon, 38' p.t.; 17' s.t. Di vaio)

Treviso              1
(40' p.t. Moro)

Vittoria importante contro il Treviso, una squadra forte, in forma e ben messa in campo.
Una partita che, scongiuri di rito, conferma come (Napoli permettendo) questo potrebbe davvero essere il “nostro” campionato.

 



Ragazzi diciamolo senza enfasi, ma anche senza eccessive pruderie di cautela: questa è una squadra che gioca, diverte, segna e vince.

Una goduria vederla giocare per le geometrie, l’eleganza ed insieme lo spirito di sacrificio, di più la convinzione nei propri mezzi e la mentalità vincente che sprizzano da tutti i pori.

Davvero un bel gruppo affiatato ed unito, merito indubbiamente di quest’allenatore che si è conquistato la stima dei suoi ragazzi ai quali è riuscito ad inculcare modulo di gioco e mentalità di notevole spessore.

Ancora di più una squadra che si capisce costruita bene, con equilibrio, con varietà e possibilità di scelta (forse l’unica sostituzione che crea qualche problemuccio è quella dello straordinario Milanetto di questa stagione, magari non proprio quello visto ieri sera che, in molti avrebbero voluto sostituito all’inizio della ripresa, ma che Gasperini, saggiamente, si è ben guardato dal levare).

Facendo un paragone con una bella donna, ecco questo sembra proprio uno dei casi in cui  si esclama ammirati che non le manca nulla, che ha per davvero tutte le sue “cose” a posto; c’è solo da sperare che non sfiorisca troppo in fretta la sua freschezza e la sua “bellezza”, insomma che non “invecchi” troppo presto ed invece sappia e possa mantenere il più a lungo che le sarà possibile tutto questo suo straordinario “splendore”.

Questo mi sentivo di dire, consapevole che, forse, qualcuno potrebbe far notare come quella con il Treviso sia stata, in effetti, una vittoria certamente meno facile ed esaltante rispetto, ad esempio, a quella con il Bologna.

Altri anche autorevoli, un po’ più severi ed esigenti, si sono addirittura espressi nel senso che “si sentivano più “sicuri” prima di questa gara” e che le difficoltà incontrate con i bravi trevigiani potrebbero essere un sia pur minimo campanello d’allarme.

La mia idea e le mie impressioni, anche dopo averla rivista registrata (ho, infatti, scoperto, solo adesso che l’anticipo del venerdì viene regolarmente replicato su Sky alle nove del sabato mattina successivo) sono evidentemente altre: immancabile ed in senso buono mi si passi un liberatorio…crepi l’astrologo!

La cronaca della gara inizia con un’incertezza arbitrale abbastanza sorprendente e, lì per lì anche un po’ preoccupante (come genoani ne abbiamo passate troppe….), Salati di Trento sorvola (neanche fischiato il fallo) su di un intervento molto duro su Leon sgambettato da un avversario mentre s’invola, appena oltre la metà del campo, verso l’area avversaria.

“Ahimemì” pensiamo in più d’uno, la Nord rumoreggia, ma poi, invece, l’arbitro si dimostra bravo ed attento, come i suoi guardialinee e, per quello che mi riguarda, giudico la sua un’ottima direzione di gara, tra le migliori di quelle viste quest’anno.

Il Treviso, in effetti, protesta molto per l’espulsione al 35' del secondo tempo di Valdez, giocatore peraltro molto, troppo, scorretto che, guarda caso, pare abbia una “fedina penale” calcistica non troppo immacolata.

Milanetto, pure, comincia non troppo bene, ma a differenza dell’arbitro, fa un po’ più fatica a “riprendersi”, attenzione si parla di un giocatore essenziale che ci ha “abituato male” e quando cala un attimino ci se n’accorge subito e soprattutto ne patisce la brillantezza della squadra.

Ci pensa peraltro una straordinario Coppola a autonominarsi “supplente” straordinario nella gestione del centro campo: incredibile il numero dei palloni da lui “toccati” e si è pure costruito, praticamente da solo, anche due palle goal finite sopra la traversa, mentre ha stampato sul palo la palla di un’altra favorevole occasione, forse la più agevole delle tre, ma da un settepolmoni come lui, sia pure dotato di un gran tiro, non si può pretendere anche la precisione assoluta sotto porta.

Il giocatore, riposato dopo alcuni turni di riposo, ha evidenziato una forma strepitosa ed avrebbe meritato il goal: la Nord a fine gara lo ha giustamente applaudito alla grande ed il ragazzo ha gradito tantissimo facendo chiaramente capire come il Genoa ed il suo pubblico siano oramai entrati nel suo cuore.

Sì lo so, queste emozioni ed in genere tutto passa molto velocemente, sappiamo che i calciatori, un po’ tanto sono mercenari, ma il calcio è anche questo e certi episodi è giusto sottolinearli.

Il tridente d’attacco, nuovo di zecca dopo il mercato di riparazione di Gennaio, si dimostra sempre più decisivo.

Leon ripete la prodezza di Napoli (mi pare centrando l’incrocio dei pali questa volta alla sinistra del portiere) e Di Vaio, sfruttando l’ennesimo delizioso cross del "solito" Fabiano, segna di testa anticipando i sia pur bravi difensori del Treviso: entrambi i goals sono da incorniciare.

Inutile, come qualcuno ha fatto notare, dire che questi nostri due attaccanti sarebbero ancora un po’ carenti dal punto di vista della manovra con i compagni (in effetti in più d'una occasione hanno perso malamente qualche pallone).

Nel calcio però la cosa più difficile è “metterla dentro” e quando un attaccante segna ha fatto per intero il suo dovere, perché il resto "ci cresce" abbastanza; chiaro che il gioco moderno e gli equilibri di squadra esigono anche qualche cosina in più, ma credo che …..anche per i miracoli si stiano attrezzando.

Non si può, poi, non citare l’ennesima prova sontuosa di Criscito, un talento naturale innegabile, come sempre una vera goduria veder giocare questo ragazzo di quasi vent’anni che dimostra una maturità incredibile, merito indubbiamente anche dei compagni di reparto e di squadra che gli danno collaborazione e serenità, ma lui ci mette tanto del suo ed in tutte le parti del campo.

Vogliamo la A per mille ed una ragione, non ultima poterci godere ancora per un anno questo giocatore davvero straordinario.

Bravissimi ed insostituibili come sempre Fabiano e Gasparetto, un po’ meno brillanti del solito Rossi e Bega, due giocatori, comunque, fondamentali per questa squadra.

Una notazione per ciascuno di loro.

Rossi interpreta il suo ruolo, credo essenziale nello schema di Gasperini, con un’efficacia ed una disciplina straordinaria, specie in copertura.

Infaticabile, non rinuncia però anche alla parte offensiva, non saprei contare gli scatti che fa sulla destra, anche se, quasi mai, Leon se n’accorge e gli passa la palla, a volte per questo sembra anche irritarsi un po’, ma credo sia difficile aspettarsi dall’estroso honduregno troppa sagacia tattica (anche se qualche raddoppio in copertura Gasperini forse è riuscito ad inculcarglielo nella testa).

Bega, poi, lo considero uno dei giocatori più “estrosi” e, per quello che mi riguarda, più simpatici del gruppo.

Una volta che prende le misure all’avversario diventa davvero un osso duro, quando è il caso entra anche deciso e senza tanti complimenti.

Quello che anche “m’intriga una cifra” è quando parte e da l’impressione di volersi scartare tutta la squadra avversaria: chissà come ci avrà “patito” con Masiello al quale a Crotone è riuscita la giocata che lui prova spesso.

Ma, oltre a voler saltare gli avversari in serie come birilli, lui coltiva anche un’altra idea un po’ pazza: il goal da centrocampo.

C’è già andato vicino in più d’una occasione.

Ma non sembrino i suoi tentativi velleitari ed improvvisati: lo dico perché (ci avrà fatto, probabilmente, caso chi è arrivato allo stadio abbastanza presto come me ed ha seguito tutto il riscaldamento pre-partita) il ragazzo prima di rientrare negli spogliati sistematicamente prova il tiro in porta dalla linea di centro campo: dai che ti dai non escudo che, prima o poi, ci riuscirà, vedrete.

Recuperato De Rosa uscito prima del tempo, ma pare solo per crampi e rivisto, in borghese ovviamente, Adailton oramai solo con un piccolo segno sopra l’occhio: speriamo di riaverlo totalmente ricuperato nell’ultimo mese di campionato, non sarebbe male.

Inevitabili i discorsi a fine gara sulle tabelle: se si vincessero tutte le gare in casa, nelle tre fuori basterebbero anche due pareggi, il Frosinone pericoloso perchè potrebbe essere riassorbito dal gruppo dei play out, ecc., ecc.

Difficile, anche se non proprio impossibile, “l’ipotesi Nemesis” dei 10 punti di vantaggio sulla quarta (e qui si possono anche ipotizzare scenari di risultato obbligato nell’ultima partita per ottenere la matematica certezza d’entrambe) e così via sino a notte inoltrata.

Avanti tutta comunque partita dopo partita, ora sotto con il Verona, pericoloso anche perché pericolante, e stai a vedere che ci toccherà pure fare un favore agli aquilotti spezzini.

Mi si perdoni la "lenzuolata", la contentezza di questo periodo favorisce il peccato della prolissità

Alè Genua!

Giancarlo Rabacchi


 







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