Lo striscione volgare sul bus del Milan
Data: 25/05/2007 18.18
Argomento: dalla redazione


Il Milan, complimenti, ha vinto il campionato europeo.

Una bella vittoria, si può dire, se non del calcio italiano, almeno di una squadra italiana.

Una conferma, se volete, dopo il trionfo mondiale.

 



Onore al merito dei campioni rossoneri, partiti oltretutto ad handicap per le note, e non molto onorevoli, vicende di calciopoli che hanno visto coinvolta quella società.

Peraltro, chi ha avuto modo di ascoltare le intercettazioni diffuse di recente ha potuto rendersi conto come certo ostentato vittimismo da parte dei dirigenti milanesi sia, probabilmente, abbastanza fuori luogo.

Sorprende, semmai, che Collina, nonostante quei precedenti, sia stato promosso a designatore e responsabile degli arbitri per il prossimo campionato (certe telefonate, infatti, tra lui ed il dirigente, pardon il semplice collaboratore "precario" del Milan, tutte tese a fissare incontri segreti con Galliani, parrebbero, almeno alla apparenza, piuttosto compromettenti, ma evidentemente non sarà così).

In ogni caso la immagine del Milan non mi sembra che sia uscita da tutta questa vicenda di calciopoli molto splendente e, quindi, paiono abbastanza fuori luogo certi piagnistei od altre sortite in cui, un po' grossolanamente, si lascia intendere che giustizia sarebbe stata resa.

Ancora più fuori luogo, poi, appare lo inopinato exploit dei giocatori rossoneri che sul pulman scoperto, sul quale hanno sacrosantamente festeggiato la vincita del prestigioso trofeo, hanno, ed in modo piuttosto teatrale, anche portato a spasso per Milano un singolare cartello nel quale, con sorprendente cafoneria da bettola d'infimo ordine, viene indicato nel sacro orefizio, anziché nella tradizionale e più consona bacheca, il luogo in cui si inviterebbero i "cugini" nerazzurri ad andare ad infilare il loro scudetto vinto, di recente, per la verità alla grande.

Nessuna simpatia particolare per la Inter, ma nel sottolineare questo davvero "scadente" episodio, come non far notare la abbastanza singolare, nella sostanza se non proprio nella forma, analogia di comportamento con un tal Marotta.

Costui, probabilmente in penosa crisi di astinenza di risultati nella corrente stagione, ed in concomitante deriva esistenziale, ha , direi un po' pateticamente, provato ad aggrapparsi ad un risultato, indubbiamente di un certo, se volete anche notevole, rilievo (la conquista della finale del campionato italiano primavera per il quale è giusto dire un bravo a quei ragazzi).

Niente da eccepire, solo però che il personaggio, non trovando di meglio, si è messo incautamente a denigrare, peggio a provare a svilire a "carnevalata"  quello che, e non da oggi, è considerato universalmente il più importante torneo internazionale di calcio a livello giovanile e che (volete scommettere?) probabilmente, con cotanto "squadrone", lui sotto sotto avrebbe sperato di portare a casa sua.

Il possibile "candido" tentativo a "cocci rotti" di ripararsi dietro al riferirsi solo al periodo temporale di svolgimento di quella manifestazione tradirebbe, infatti, troppo palesemente, il senso autentico, che non è sfuggito a nessuno, di quella, quanto meno incauta, "'esternazione".

Il "Viareggio" di questo anno,  come noto, è stato invece, hai lui, meritatamente vinto dai ragazzi rossoblù guidati dal bravo Vincenzo Torrente.

Caduta di stile allora davvero rovinosa quella del rappresentante multicolors che, per la verità, avrebbe meritato di essere ignorata (ne ha avuto qui, sinora, alcun rilievo ne commento perché, davvero, non ne valeva la pena).

Solo che, ora, non si poteva commentare lo striscione volgare sul bus del Milan e poi lasciar passare sotto silenzio la "prodezza" locale: davvero due "splendidi" esempi di carente sportività, eccesso di faziosità e, di nuovo hai per loro, anche di un pizzicorino di invidia.

Sarà stato un caso, ma non è che, per intanto la troppa fretta ha finito per "tradire il rappresentante della ciclistica?

Meglio, forse, sarebbe stato, se proprio non ne poteva fare a meno, parlare, più accortamente,  solo dopo la finale, infatti poi, sfortunatamente per loro, persa contro la stessa Inter che in precedenza aveva già eliminato anche noi.

"Dulcis in fundo", quasi certamente la ciclistica non sarà più invitata al "Viareggio" visto che gli irritatissimi organizzatori di quel Torneo prestigioso si sono sentiti giustamente risentiti per i giudizi un po troppo disinvoltamente gogliardici e, sostanzialmente, ingiustamente denigratori che, forse anche un po' confuso, si è lasciato scappare di bocca l'incauto responsabile della altra squadra cittadina.

Forse sono stato un po severo, ma quelli in discorso, francamente, sono stati due episodi di cui si sarebbe fatto volentieri a meno.

Giancarlo Rabacchi







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