Ha vinto la paura di perdere
Data: 24/09/2007 02.40
Argomento: il Grifone in campo


 

Hanno perso i soliti “imbecilli” che "approffitano" dell' occasione offerta da eventi come questo per finire sui media con le loro "bravate".

 

Sampdoria                          0

 

Genoa                                  0

 

 

 



Ora vedremo se la Polizia sarà capace d’identificare (ma non li conoscono già bene tutti?) o se hanno ragione quelli che non escludono coperture per non si sa bene quale motivo.

Govi diceva non si sa, ma…… si sa (!?!?), ecc., ecc.

Ha perso, purtroppo, anche l’immagine della città, bella pulita, delle famiglie mescolate in un confondersi di colori che si recano allo stadio e dallo stadio ne ritornano insieme, magari sfottendosi a“ sangue”, ma sempre con grande civiltà e rispetto reciproco.

Giornata storta anche per l’assenza delle tradizionali inimitabili coreografie: insomma ci sono state occasioni e momenti migliori, pazienza ci rifaremo.

Festa rovinata dicevamo, proviamo, comunque, a discorrere d’altro e cioè di calcio.

Parliamoci chiaro, ma con due punti in saccoccia dopo tre giornate nessun allenatore può permettersi di perdere il derby.

Figuriamoci se non lo aveva capito anche uno intelligente e furbo come il Gasp.

Ecco allora che uno dei più “offensivisti” allenatori del panorama calcistico italiano si trasforma e cambia pelle.

Pia illusione sperare di vedere Leon in campo sin dall’inizio insieme a Borriello e Di Vaio ed anzi presto fuori anche l’unico regista per avere più corsa.

La ciclistica da parte sua, stanca ed acciaccata dopo la partita di Coppa, aveva poi più paura di noi di perdere e non si trova di certo in un periodo di massimo fulgore per cui solo il caso e/o una prodezza individuale poteva sbloccare il risultato.

Niente di tutto questo ed allora alla fine tutti contenti a casa, se ne riparlerà tra quattro mesi circa.

Vista sul piccolo schermo la partita ha offerto una sola grossa emozione: il goal, di pregevolissima fattura,  annullato a Di Vaio, emozione ed adrenalina immagino per pochi al campo visto che il guardalinee ha alzato la bandiera e l’arbitro ha fischiato subito il fuori gioco, cose delle  quali da casa è stato più difficile rendersi conto.

Si è invece visto in TV molto bene il rigore grossolano negato al Genoa per un evidentissimo (non tale solo per l’arbitro) “placcaggio” in area di rigore di Sala ai danni di Borriello al quale, quasi all’inizio, era destinato un corner battuto questa volta come si deve.

Giustamente il Gasp ha fatto osservare che..........." intanto, bisognava vedere se l’avremmo poi trasformato e, comunque, la vittoria sarebbe stata un po’ troppo".

Certo che in quest’avvio di campionato, in tutte le partite a cominciare dal rigore inesistente regalato al Milan, poi quello graziosamente concesso al Livorno, ecc., ecc. gli arbitri........

Nessun piagnisteo, ma lecito. credo, sia porre  una domanda: le squadre neopromosse vengono tartassate così per l’intero campionato (così imparano!) o, pagato dazio all'inizio, poi potremmo sperare in arbitraggi più equanimi?

Detta in tutta franchezza che dalla ciclistica ci si poteva aspettare qualche cosina di più (meglio, ovviamente, così) credo che, almeno per noi, questo derby sia arrivato un po’ troppo presto.

Parafrasando il Gasp, la squadra non è ancora pronta, è stata rinnovata per 11 su 22 giocatori della rosa ed in tanti devono ancora assimilare i dettami del loro allenatore.

Si è perso un po' in abilità di palleggio (leggi Criscito ed, almeno per ora, De Rosa) ed in ogni caso ai nuovi, specie gli ultimi arrivati come Lucarelli e quelli come Bovo che hanno patito infortuni, ci vorrà ancora del tempo per memorizzare certi automatismi (si parla quì ovviamente della fase "propositiva", niente da dire, ovviamente su quella difensiva).

Coppola è recuperato, ma è un po' indietro nella condizione e certi giocatori come ad es. Milanetto, Fabiano e soprattutto Papa Waigo (ieri in panchina) sembrano patire oltremodo il salto di categoria.

Con i commenti ho in gran parte raccontato anche un po’ della partita.

Resta da dire che loro sono andati due volte abbastanza vicini alla segnatura impedita dalla miglior prontezza di riflessi sotto porta di Rossi rispetto a Montella e di Coppola rispetto a Del Vecchio.

Il Genoa si è reso pericoloso con una serie ripetuta di corners con i quali Leon ha provato, quasi riuscendoci, a sorprendere il giovane portiere Mirante.

Da cartellino rosso, comunque la si voglia valutare, l’entrataccia di Bellocci su Robinho che, tra l’altro, ci ha tolto l’opportunità di un terzo cambio (e Coppolino alla fine era stremato).

Non per dare il via a nuove virulente polemiche, anzi da evitare con cura, ma la punta della ciclistica non si è certo guadagnato una “nomination” al Nobel del fair play della sportività.

Diciamolo che si è comportato abbastanza da str@@@o, vittima probabilmente di un malinteso furore agonistico che poco prima l’aveva anche portato quasi a mettere le mani sul viso al povero Coppola che, almeno dal punto di vista dell’aggressività agonistica, era solo il lontano parente di quello che conosciamo.

Tra l’altro senza rendersi conto della gravità della sua poco “considerata" entrata sul portiere oramai già con il saldo possesso della sfera tra le mani, si è guardato bene dallo scusarsi, ma bontà sua ha assicurato che sarebbe andato a “chiedere notizie” sulle condizioni del portiere rossoblu.

Conclusione: poteva andare meglio in tutti sensi, auguriamoci, se non altro, sia per la prossima dove, anche, aspettiamo il "vero" Genoa capace, come una volta, di “offendere” oltre che di difendersi - come già evidenziato- davvero bene (quest'anno sono già le tre gare senza subire reti) 

Giancarlo Rabacchi

 








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