Vittoria (importante) solo sfiorata
Data: 05/11/2007 08.51
Argomento: il Grifone in campo


 

Genoa  C.F.C.                      3

(14', 22' st Leon, 37' Boriello)

 

Palermo                                3

(7'pt Cavani, 31'st Brienza, 46'st Amauri)

 

 

Una gara bella ed emozionante che alla fine ha lasciato un po’ d’amaro in bocca per una vittoria importante, contro di una delle più titolate squadre di serie A, svanita solo nei minuti di recupero.

 

L’esperienza e la personalità del Palermo, insieme ad un pizzico di nostra ingenuità, ci negano un risultato di prestigio cui il Genoa è andato molto vicino, in particolare grazie ad un esaltante secondo tempo.

 



È stata, a ben guardare, una partita contraddittoria che si lascia leggere in più modi differenti.

Per i più un giusto pareggio contro una squadra molto forte, solo un gradino appena al di sotto delle grandi, mentre a sentire altri due punti gettati al vento per nuovi errori difensivi dopo aver dimostrato sul campo un evidente predominio, ed aver creato e fallito innumerevoli palle gol.

Come spesso accade la verità è mezzana ed un po’ di ragione (forse di più) va ai primi, non hanno però visto un’altra gara gli altri.

Per chi non c’era diciamo che la partita è iniziata abbastanza in salita  per il Genoa che ha subito, e patito, il pressing altissimo, ostinato ed efficace messo in atto dai palermitani concedendo loro anche di passare in vantaggio a seguito di una evidente disattenzione collettiva.

Il primo gol rosanero è, infatti, scaturito da una rimessa laterale e da una fuga di Simplicio che ha preso sul tempo i nostri (evidentemente un po' distratti), si è incuneato senza opposizioni nella nostra difesa sino alla linea di fondo da cui ha appoggiato all’indisturbato Cavani una palla da depositare nel sacco.

Il Genoa, ferito, ha provato a reagire con rabbia, ma la palla non ne voleva saper d’entrare nella rete dei palermitani, nonostante siano state create diverse occasioni anche importanti.

Dopo un primo tempo, tutto sommato, non molto esaltante abbiamo poi vissuto una ripresa entusiasmante, da cardiopalma che avrebbe meritato ben altro finale.

Senza poter sentire cosa diceva, la faccia triste di Leon, uomo partita Sky (intervista effettuata sotto i distinti all’ingresso degli spogliatoi) ha fotografato bene lo stato d’animo del Ferraris che, dopo il vantaggio a seguito del goal di Boriello, aveva oramai pregustato il dolce sapore di una vittoria che sarebbe stata spettacolare e meritata.

E’ arrivato inopinatamente, invece, il pari per le ennesime disattenzioni difensive di questo periodo non molto fortunato (sbagliare è umano, meno perseverare….) che ha consentito agli ospiti di festeggiare un oramai insperato (si era nei minuti di recupero), ma altrettanto meritato pareggio che, come detto, ha lasciato un po’ d’amaro in bocca, anche perché…….

Francamente si fa fatica a ricordare tutti i goal mancati per un soffio e le parate strepitose di "nonno" Fontana (un quarantenne gagliardo e garrulo).

Provo ad elencare le situazioni più eclatanti del primo tempo: Rossi solo davanti alla porta. di testa a colpo sicuro mette alto, Boriello liberato sulla sinistra solo davanti a Fontana non riesce a liberare il suo sinistro,di solito esplosivo, per il disturbo (regolare?) di un avversario.

Fontana in mischia s’imola su Boriello e Leon, prima e su Konko dopo e salva la sua porta con il corpo, vola poi su un tiro improvviso e molto potente di Sculli: bravo e coraggioso davvero in tutte e tre le occasioni, non esagero se parlo di tre mezzi miracoli.

Alla fine del primo tempo si commentano le prove così e così di Juric, che evidentemente non è al massimo dopo il recupero record dall’infortunio di S. Siro, e di Fabiano; entrambi si riprenderanno, però, alla grande nella ripresa.

Nel secondo tempo il Genoa mette alle corde il Palermo che si chiude, abbastanza impaurito, nella sua metà campo, subisce solo e non è in grado neppure di rendersi pericoloso in contropiede.

Leon in giornata di grazia prende per mano la squadra e la porta prima al pareggio e poi al vantaggio.

A questo punto si deve dare il giusto risalto anche alla prova di Di Vaio, subentrato al solito bravo Sculli, che ha dato subito maggior respiro e consistenza alla nostra fase d’attacco oltre a propiziare almeno uno dei nostri tre gol, comunque tutti segnati dopo il suo subentro.

Di Vaio è un giocatore cui non si possono, né si devono, chiedere palleggi e troppi scambi con i compagni, qualità e caratteristiche a lui non molto congegnali, mentre le sue capacità balistiche ed il suo stare in campo garantiscono una particolare efficacia all’azione d’attacco della squadra.

Qui ci si deve fermare perché è solo di Gasperini il compito di stabilire, di volta in volta, chi mandare in campo, ma è giusto individuare e riconoscere i meriti e le qualità di questo giocatore a volte criticato ed anche sottovalutato (lui che, orgogliosamente, rivendica di non aver più nulla da dimostrare) per situazioni ed aspetti per lo più marginali e senza badare di più al "sodo".

Bello, per chiuder il discorso Di Vaio, aver visto dopo il gol di Leon come i compagni, giustamente, non perdano occasione per sottolineare il suo determinante contributo a riprova di uno spogliatoio unito, garanzia indispensabile per continuare ad ottenere dei bei risultati.

In conclusione una bella giornata di sport iniziata con la “festa” del Genoa Club for Children.

Antesignano, come sempre, il tifo rossoblu anche questa volta ha fatto centro ed i riconoscimenti (importanti) a livello nazionale ed internazionale sono giustamente arrivati.

Complimenti ai "Children" ed a chi li assiste e li guida!

Alè!

Giancarlo Rabacchi

 







Questo Articolo proviene da Genoadomani
http://www.genoadomani.it

L'URL per questa storia è:
http://www.genoadomani.it/modules.php?name=News&file=article&sid=2039