Sconfitta nell'equilibrio
Data: 12/11/2007 02.38
Argomento: il Grifone in campo


 

Reggina Calcio                                2

(32' I t. Amoruso;  36' II t. Joelson)

 

Genoa C.F.C.                                    0

 

 

Il nostro Genoa ancora ha mantenuto la sua tradizione soccorritrice nel far visita ad una squadra in difficoltà di classifica e con fame di vittoria. La Reggina non aveva ancora vinto una partita? Ecco che arriviamo noi.

 

Ma questa sconfitta non è generata da un difetto di virtù nel comportamento. Il Genoa non è stato secondo per generosità e costantemente ha cercato l'attacco, prevalendo per possesso di palla e quantità di azioni.

 

 



Se ci domandiamo allora se ci sia stata avversaria la sorte, ebbene, sì, dobbiamo dire che la fortuna ci è stata contraria.

 

Se cerchiamo una spiegazione razionale, troviamo che l'attacco era scarsamente armato, un po' leggero, direi vaporoso.

 

L'argomento della sfortuna si fonda sulla traversa colpita di testa da Di Vaio quando eravamo sullo 0-2 e principalmente su due decisioni dell'arbitro Trefoloni nei minuti iniziali dell'incontro. Il sig. Trefoloni nel complesso ha arbitrato bene, ma in apertura di gara ha ignorato una spinta a Konko in azione ficcante in area di rigore che senza dubbio comportava gli estremi per la massima punizione e pochi minuti dopo ha fermato Figueroa che andava a rete per una spinta al confronto insignificante, ammesso che di fallo si potesse parlare e non di una pulita "veronica" sull'avversario.

Per terminare il commento sull'arbitro, non vorremmo vedere ammonizioni come quella comminata al 36' a Valdez, che era semplicemente stato fermo. Ma, come detto, Trefoloni nel complesso è stato bravo.

 

L'attacco del Genoa per la prima volta si incentrava su Figueroa. Rispetto a tanto esordio, in questa difficile partita, il nostro allenatore, come mi sembra, dovendo scegliere se schierare un'altra punta in suo appoggio, per aprire il gioco, oppure contare su un folto manipolo che lo sostenesse alle spalle, ha preferito infittire la manovra di centro campo.

 

Nella prima mezz'ora di gioco abbiamo visto soltanto due buoni tiri a lato, il primo di Juric, il secondo di Barreto.

 

Il quale 0-2 ha preso forma in frangenti inaspettati: nel finale del primo tempo, attraverso un prolungato corpo a corpo al limite dell'area di porta tra Amoruso e Lucarelli, vinto dal granata, e poi nel secondo tempo da un pregevole colpo di testa di Jölson a conclusione di un bel traversone dalla destra.

 

Soltanto nel primo quarto d'ora del secondo tempo hanno giocato insieme Figueroa e  Di Vaio e l'attacco ha acquistato in incisività. Anche Sculli, sostituto di Figueroa, ha fatto buone azioni da punta.

 

Figueroa, tanto atteso, è piaciuto per intelligenza di gioco, morbidità e prontezza di tocco, senso del giusto movimento. (Ha avuto due occasioni di testa ma non ha colpito bene, alzando la palla – certo deve riacquistare confidenza col gioco, oltre che il pieno vigore fisico).

 

In sostanza, il portiere avversario è stato impegnato (da Di Vaio e Sculli) soltanto nel finale, sullo 0-2.  Non è un grande merito per una squadra che ha tenuto lungamente in mano il giuoco, ma non ci sono ragioni per pensare che sia in corso una flessione di rendimento. 

 

Il Genoa non è stato secondo come spirito, ma la Reggina ha fatto un'ottima partita, dimostrandosi ben organizzata e volitiva. La gara è stata vivace fino alla fine, in un crescendo di buon agonismo.

 

 

Vittorio Riccadonna

 

 

 

 







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