''Happy birthday'' di Nemesis
Data: 26/01/2008 16.47
Argomento: l'opinione


 

Tanti auguri a Gasperini, con la speranza che a Milano non gli stiano preparando una torta di pere.

Inutile parlare del divario tecnico fra le due squadre, anche se noi abbiamo giocatori che loro non hanno (frase volutamente ambigua).

Voglio invece parlare di quelle forze misteriose che agitano le vigilie e, a volte, si riflettono pure sul campo.

 

 



Colgo in giro una certa rassegnazione come se, dopo il tonfo di Bergamo, i rossoneri ci avessero già battuti.

Non è così, ed è lo stesso Gasperini a ricordarcelo perché sappiamo bene che, quando una squadra deve assolutamente vincere, ha un problema in più.

Inutile ricordare cosa accdde in quel Roma - Lecce, quando la rincorsa per lo scudetto si fermò nella partita più facile del mondo.

E più recentemente in Inghilterra Croazia, con i bianchi sbattuti fuori dall'Europeo di fronte a 80.000 increduli.

Sono casi limite, ma dimostrano almeno che il fattore campo può essere un boomerang.

Il Genoa invece, dopo la seconda tripletta di vittorie, sembra appagato e propenso a non schierare la sua arma migliore: sto parlando del furore agonistico, cosa avevate capito?

Ecco allora che, a gamba tesa, fa la sua entrata la legge dei grandi numeri, e anche quella dei piccoli.

La prima ci ricorda il 1958, ultimo successo a S.Siro, e 50 anni (toh, come quelli di Gasperini) mi sembrano sufficienti per poter replicare un evento.

La seconda ci pone un quesito: è mai possibile che una buona squadra come il Genoa perda tutti gli incontri con le grandi?

E' così inverosimile che ci scappi un pareggino, non di culo ma solo per riequilibrare le statistiche?

Alcuni pensano sia meglio non barricarsi e offendere, altri invitano a non moltiplicare i danni rischiando squalifiche e infortuni, ma tutti si aspettano una prova coraggiosa e degna del Grifone.

Sta passando sotto silenzio il significato del ritorno del Genoa a S.Siro (sponda Milan) e forse è meglio non riaccendere la miccia, anche perché il divieto di trasferta impedirà eventuali stupidaggini, ma la nostra interiore consapevolezza non deve sminuire questo giorno inseguito per 14 anni.

D'ora in poi, senza rinnegare alcuna memoria, dovrà diventare un evento normale dove l'unica tensione sarà quella di provare a vincere, come sempre.

Per il Genoa, S.Siro dovrà essere una consuetudine e non una comparsata, e una buona prestazione sarebbe la migliore ipoteca per gli spettacoli del futuro.

 

Nemesis


 







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