Il Genoa Cricket regola i Veneziani
Data: 23/06/2008 10.06
Argomento: Genoa Cricket


 

Venezia                      133

Genoa Cricket         134/4

 

 

(Più in dettaglio, il punteggio si vede in fotografia, dopo il commento) 

 

 

Il Genoa ha conquistato la sua prima vittoria in questo torneo, mantenendo l’obiettivo minimo di partenza, che era di vincere almeno una partita.

 

E’ stata una vittoria netta.

 

 



Alcune cose vanno ripetute per chi non sa di cricket (fino a poco tempo fa, tutti).

 

La Serie B italiana è un campionato ad alto livello, superiore alla stessa Serie A dove vigono limitazioni all’utilizzo degli stranieri. Affrontarla, per una squadra nuova, è compito impegnativo.

 

Il Cricket non si può improvvisare. Richiede esperienza, e ovviamente bisogna farsela; di fronte a squadre più esperte, l’inferiorità è grande.

 

Dunque il cammino fatto finora (in un anno appena) conforta assai. 

 

D’altra parte, soltanto da un paio di settimane siamo riusciti a costruirci un impianto di allenamento facilmente praticabile.

 

Ora, chissà quanti di voi avranno pensato: abbiamo vinto per un solo punto, c’è andata bene. (Ho esposto il punteggio così come si usa).

 

Sarebbe un errore. In realtà abbiamo raggiunto il punteggio già segnato dagli avversari con facilità e largo anticipo.

 

Ma non posso qui spiegare tutta la meccanica del giuoco.

 

Mi limito a dire che nel primo “tempo” contavano i punti i veneziani, che avevano scelto la mazza dopo aver vinto il sorteggio. Lanciando bene, abbiamo limitato il loro punteggio nei primi lanci e poi, proprio come nell’andata a Venezia, negli  ultimi cominciavano a fare punti ma per fortuna ci sono riuscite le ultime due eliminazioni (la 9^ e la 10^) una dietro l’altra, e durante la 38^ delle 40 serie di lanci il loro tempo si è fermato.

 

Quando è venuto il nostro turno, si è vista una nostra migliore capacità di battere, malgrado i loro lanci fossero apprezzabili, e abbiamo segnato diversi fuori campo (Scèan, Ralf, Niranga...) e il destino della gara era segnato. Abbiamo superato il punteggio avversario già alla 25^ serie, con sole 4 eliminazioni dei nostri.

 

Detto della partita, c’è d’aggiungere che ... l’ambiente era caldo. Oltre al sole abbagliante, lo scaldava quel po’ di pubblico che aveva voluto partecipare all’avvenimento. Non era molto, ma rumoroso e poco inglese. Ho visto con un certo imbarazzo il nostro allenatore Mark, londinese autentico, saltare e strombettare ritmi vari con quelle trombette da stadio ad aria compressa che tutti sapete. Very shocking, really. Quanto agli altri, si sentiva gridare “un gol per la nord” e cose del genere. Uno spettacolo sconveniente...

 

I Veneziani sono stati accolti gentilmente e dignitosamente rifocillati. Avevano potuto permettersi il pernottamento presso il Don Bosco. Diversamente, noi all’andata eravamo partiti alle 5 del mattino, per poi giocare tutto il pomeriggio: più che per questioni di soldi, perché alcuni dei nostri ragazzi erano al lavoro fino quasi a notte.

 

Soffermatevi un attimo a rifletterci.

 

Non è, questo, il vero sport?

 

 

Vittorio Riccadonna

 

 

 
Tutto è finito.  Finisce anche il lavoro dell'arbitro. La storia è scritta.

 

 







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