Sconfitta segnata anche dal destino
Data: 30/06/2008 11.22
Argomento: Genoa Cricket


 

 

Florence Cricket                       173

Genoa Cricket                           123

 

 

Un breve resoconto non basta per illustrare questa giornata così particolare.

 

Cercherò di essere stringato.

 

Campo di gioco meraviglioso: il più bello di quanti abbia ancora visto. Ricavato nell’immenso prato all’interno delle piste dell’Ippodromo delle Cascine, dove chi scrive non era mai stato. Grande ovale perfetto, impianto stabile, tappeto bene infitto su solida base, tutto predisposto per la più autentica espressione del miglior cricket possibile, a parte soltanto la falciatura dell’erba un po’ trascurata.

 

La bellezza dell’ambiente mi obbligherà senza dubbio ad annoiarvi con qualche fotografia e ulteriore commento.

 

 



Ma c’era un caldo al limite della sopportazione, al nostro arrivo nella piana fiorentina: e non vorrei abusare di superlativi.

 

Purtroppo perdiamo il sorteggio e ci tocca impegnarci a lanciare, con 11 giocatori in campo, mentre 9 dei nostri avversari se ne stanno tranquilli all’ombra.

 

Il sole è cocente. Gran frinire di cicale.

 

Ammiro la serenità con cui i nostri giocatori nelle loro tute affrontano la sutuazione.

 

I battitori fiorentini sono maestri del gioco e ci dimostrano che abbiamo ancora da imparare. Quasi nessuna occasione per noi di prese al volo: battute basse e piazzate. Riusciranno a tenerci a cuocere in campo per tutti i 40 overs previsti. Noi però confermiamo i nostri miglioramenti al lancio e conteniamo il procedere del loro punteggio, che avviene in genere a punti singoli e ai 30 overs raggiunge appena il centinaio. I rimanenti lanci sono per noi una sofferenza: i nostri ragazzi sono stremati. E’ persino facile, per gli ottimi battitori di casa, accumulare punti su punti.

 

Il loro punteggio finale raggiunto sarà difficile da eguagliare.

 

I nostri ragazzi rientrano sotto l’agognata ombra del tendone accolti dagli applausi sinceri dei nostri dirigenti. I nostri inglesi hanno cambiato colore, tendono  decisamente al rosso; per gli altri l’effetto della fatica è meno cromatico.

 

Ma cosa succede?

 

All’improvviso, in pochi momenti, il cielo si copre. Si fa ristorazione sotto il tambureggiare dei tuoni.

 

Al ritorno in campo, già piove. Giove ce la mette tutta, ha deciso che faceva veramente troppo caldo, come faranno questi poveri ragazzi a sopportarlo? La temperatura è discesa di molto. Ora dobbiamo battere accecati dalla pioggia intensa, su fondo ammollito, con visibilità non più molto buona. Ogni tanto, parlamentari con l’arbitro, ma si continua e procediamo di quel tanto da mantenerci in partita. Ma un brutto colpo ancora ci aspetta: il nostro capitano Niranga, sul quale contavamo per fare il balzo nel punteggio, viene subito eliminato in modo sfortunato e anche, ci sembra, ingiusto. Gli dei ci sono contrari.

 

Finita la partita con l’eliminazione dei nostri ultimi battitori, la pioggia cessa e riappare il sole. Giove pluvio ha completato il suo dovere. 

 

Salutiamo in amicizia i fiorentini, che poi fiorentini non sono, con un arrivederci forse già in Coppa Italia.  

 

Durante il rientro, ci diciamo che domenica, qui, l’ultima partita bisogna assolutamente vincerla.

 

Non sarà facile, e neppure necessario.

 

Abbiamo sostenuto un campionato di alto livello, abbiamo molto imparato, non abbiamo sfigurato di fronte a nessuno.

 

 

Vittorio Riccadonna

 







Questo Articolo proviene da Genoadomani
http://www.genoadomani.it

L'URL per questa storia è:
http://www.genoadomani.it/modules.php?name=News&file=article&sid=2190