''Quel pomeriggio di un giorno da cani'' di Nemesis
Data: 02/09/2008 06.18
Argomento: l'opinione


Che intenso piacere avere davanti un foglio Word vergine, ma quanta fatica per riempirlo con parole non ancora pronunciate.

Deve esserci un modo per costringere la tastiera a liberarsi dalle banalità, ma mi sfugge, perché tutto è stato già detto.

Questa giornata di ordinaria follia si è conclusa, ed io mi sento come dopo aver fatto l’amore.

 



E infatti fumo, ininterrottamente, dalle 16 di oggi.

I cavilli sono duri a morire, specie se qualcuno ci sguazza, ma al momento pare che Diego stia preparando la valigia, senza spago e colma di dobloni.

Il suo ritorno va al di là degli arabeschi in area che già immaginiamo, perché rappresenta la catarsi di un popolo ferito.

Qualche anno fa, tre o forse mille, un claudicante vecchietto di 112 anni si trovò in difficoltà e fu costretto a presentarsi al Monte di Pietà di Saragozza.

Tra lacrime e rimpianti, consegnò all’esattore l’argenteria di famiglia, e su una fredda ricevuta fu annotato l’importo da usura, ma in quel frangente necessario.

E oggi quell’uomo, guarito dai malanni, riscatta il pegno e ristabilisce l’ordine nel suo piccolo universo.

Milito non è soltanto un buon giocatore, ma è la ferita infetta che si rimargina, è il pedaggio che Preziosi onora nei confronti della storia, è l’estremo tentativo di riunire la diaspora.

Può darsi che gli abbonamenti decollino e che si plachino certe polemiche, forse quadreranno gli ostili conti in tasca al Presidente, e chissà che la fiacca prestazione di Catania non sia stata la scintilla di questa reazione a catena.

Anche l’acquisto di Jankovich mi ha stupito, perché conosco il suo valore e non speravo in tanta opulenza, ed è un peccato che i riflettori fossero tutti impegnati sulla ribalta principale.

Rimane Domingo e si conferma Roman ma soprattutto, al momento, resta anche Figueroa al quale nessuno avrebbe prospettato alcuna cessione.

Mi sarà consentita una considerazione che non vuol essere polemica, ma che non può sfuggire.

Questa improvvisa accelerazione finale porta il segno di Preziosi, e ristabilisce il suo primato.

Gli acquisti precedenti invece, davano l’impressione di una matrice più Gasperiniana, e al di là delle battute sugli ex Crotone o sugli ex Juve, sembravano i pezzi del puzzle (forse imperfetto) che il Mister aveva in mente.

Se fino a ieri Gasperini aveva grosse responsabilità, da domani le avrà enormi, e dovrà inventare qualcosa di nuovo per armonizzare tutta la qualità che gli trabocca dallo spogliatoio.

Dovrà procedere a qualche rinuncia (per lui) dolorosa, e magari a qualche alchimia tattica che gli sconvolgerà gli schemi collaudati.

Dovrà lavorare con coraggio e fantasia, esaltare la sua competenza, e rispettare il pacco di miliardi investiti.

Nella mia ingenuità e con il diritto di esternare un’idea personale, mi accontenterei del vecchio caro e semplice 4-4-2, ma sarebbe troppo facile.

Credo invece che Gasperini ci stupirà con qualche primizia, ma necessariamente conforme al detonante intervento di Preziosi sul mercato.

Nel frattempo l’Inter ha segato Crespo dalla Champions inducendolo a trasferirsi, ma il ragazzo ha rifiutato la Samp ritenendola insufficiente.

A volte è dura, ma essere Genoani è bellissimo.

Nemesis







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