Il Genoa impone il pareggio al Friuli
Data: 03/11/2008 06.58
Argomento: il Grifone in campo


 

Udinese                      2   3’ pt. D’Agostino (rig.), 32’ st. Quagliarella

Genoa                          2   18’ st. Milito (rig.), 21’ st. Sculli

Ad Udine, in casa di una squadra lanciatissima, il Genoa si batte alla pari e sfiora il successo.

 

 

 



La partita allo stadio del Friuli non si era messa affatto bene.

Criscito al 3' "prende per il collo" Floro Flores, che accentua la caduta, e causa un rigore abbastanza evitabile.

Ai più è parso, infatti, un fallo molto ingenuo e non proprio indispensabile visto che Rubihno, in uscita, stava anticipando l’attaccante friulano.

Il mancino De Agostini, un centrocampista rognoso ed anche non poco "fallosetto", non perdona e la gara si mette subito in salita.

Il Genoa di quest’anno, però, non è squadra che si perda facilmente d’animo, anche nei campi più difficili.

Ha iniziato a macinare il suo gioco, ha sfiorato quasi subito il pareggio con Milito che, in una situazione quasi simile a quella di Firenze, si è visto respingere il tiro a colpo sicuro dal corpo, forse da una mano o da un piede del portiere.

Dopo la "strapazzata" dei viaggi per giocare in Nazionale, il Principe appare, forse, un po' stanco, ma è stato anche ieri, come sempre, determinante, come vedremo descritto più avanti.  

Questo goal quasi fatto ed, invece, mancato poteva essere un’altra mazzata per il morale, invece la squadra ha tenuto il campo con autorità, ha provato e riprovato a rimettersi in partita consentendo al bravo Handanovic, come gia per il portiere dell'Inter, di conquistare la palma di miglior giocatore in campo, mentre non ricordo "paratone" da parte di Rubinho che ha dovuto incassare due reti, ma ha, sostanzialmente, vissuto un pomeriggio non certo drammatico.

Su Milito c'è poi anche un rigore, sia pure un po' dubbio, che l’arbitro Tagliavento, peraltro bravo ed autorevole, non vede, facendo arrabbiare non poco Gasperini, ma poi lo concede al 18’ della ripresa per un fallo nell'area piccola su VDB, spinto per terra mentre si stava involando verso il palo alla sinistra del portiere.

Dal dischetto il "Principe" ha pareggiato il conto con la sua solita sicurezza.

A questo punto ci si aspettava il forcing dei padroni di casa, invece era ancora il Genoa "a fare la partita" e tre minuti dopo il “duo delle meraviglie” Milito – Sculli (entrato nel frattempo insieme a Rossi per sostituire rispettivamente Jankovic e Criscito) si ripeteva e confezionava un gol, se possibile, ancora più bello di quello inflitto al Milan.

In quest'occasione l’invitante appoggio smarcante, sempre del Principe, era di testa e la finalizzazione di Sculli, questa volta di sinistro, è stata imparabile anche per il pur bravissimo portiere friulano, davvero un gol da "urlo".

"Zampino", quindi del Principe in entrambe le reti, mentre siamo già arrivati alla terza segnatura per Sculli, il "tuttofare" calabrese che dimostra, partita dopo partita, d’essere un giocatore davvero importante per la nostra squadra confermando le promesse della sua brillante carriera a livello giovanile.

Gasperini, forse anche per necessità, ha attuato un certo turnover, e così hanno trovato spazio dall’inizio Potenza, VDB e Jankovic, tre giocatori sinora impiegati poco e/o niente dando dimostrazione di poter anche loro essere utili alla causa.

Mi sembra di poter dire come la difficile partita con l’Udinese, condotta tanto brillantemente, sia stata davvero una autorevole, probante conferma che  il Genoa quest’anno, anche non al completo, è in grado di giocare alla pari con tutte le squadre, anche con quelle di prima fascia e non solo in casa.

Piace, convince la personalità che questa nostra squadra dimostra, sempre più, possedere.

Chiaro che l’innesto di due campioni “internazionali”, due "leaders" in campo come Milito e Thiago Motta, che prendono per mano gli altri, sono, a questo riguardo, determinanti, ma anche gli altri ci sono eccome e danno il loro bel contributo, compresi quelli rimasti dalla rosa dello scorso campionato d’esordio, che giocano, oramai quasi, con la sicurezza di veterani del campionato maggiore.

Nessuna partita, né quelle vinte né quelle impattate è mai stata sinora facile, ma sempre, specie nelle difficoltà, sono emersi, piace ripeterlo, carattere e personalità.

Sono, mi pare infatti, caratteristiche importanti che dovrebbero garantire prospettive interessanti, al di là dei momenti difficili, di quando i pali da amici si trasformano in "nemici", ecc., quelli che, prima o poi, arrivano per tutti e che, sia detto magari solo per scaramanzia, non potremo, purtroppo, evitare neppure noi.

Al di di un minimo di sano realismo, il Genoa ha, però, tutta l’aria d’essere la vera sorpresa di questo campionato.

Una squadra “scomoda” con la quale un po’ tutte devono fare i conti, come ad esempio ricordo il Palermo di qualche anno fa e/o come il Napoli attuale.

Non a caso del Genoa, del suo allenatore e dei suoi giocatori iniziano ad accorgersi anche i commentatori più autorevoli, di più comincia a sbilanciarsi un tantinello anche il di solito “acidino” Massimo Mauro che, evidentemente, un po’ s’era legata al dito  dopo la sua “sfortunata” esperienza in rossoblu.

Con queste premesse lecito cominciare a domandarsi: a quando la prima vittoria in campo esterno?

Auspicabilmente presto, intanto sarà importante continuare a non perdere colpi in casa.

Alè!

Giancarlo Rabacchi







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