Troppi errori, sfuma la prima vittoria in trasferta
Data: 23/11/2008 20.53
Argomento: il Grifone in campo


 

 

Lazio         1   (35’ st. Dabo)

 

 

Genoa      1   (24’ st. Milito)

 

 

Comincia l’arbitro, con l’aiuto del guardialinee, che annulla un gol regolarissimo, poi Milito sbaglia un rigore e, quasi alla fine, ci pensa Rubinho a regalare il pareggio alla Lazio che, comunque al gol era andata molto vicino poco prima.

 

 



Nei titoli la sintesi di una partita nella quale il Genoa pare aver ritrovato smalto e personalità, un po’ smarriti all’Olimpico di Torino, ed ha giocato alla pari in campo avverso con la Lazio, squadra che ci precede in classifica e che ha mostrato notevoli qualità.

Ennesima formazione a sorpresa con VDB a centrocampo e turno di riposo al Capitano Rossi.

Insostituibili Biava dietro ed il Principe in avanti.

Rientra Sokratis e mette tutta la sua fisicità a duellare per tutta la partita con un Foggia intraprendente e combattivo.

Il Genoa si difende abbastanza, specie nella prima parte della gara, poi gradamente esce fuori dal suo guscio e comincia a rendersi pericoloso, in particolare con il solito Milito.

Questa svolta della gara si concretizza con un gran lancio di Motta che smarca VDB solo in area, appoggio a Milito e piatto facile in rete.

L’urlo di gioia esce strozzato perché, incredibilmente, il guardialinee alza la bandierina.

Non si possono annullare gol simili, bofonchia Gasperini che sfiora la rissa con il quarto uomo….”si calmi lei”……

L’arbitro “rimedia” nella ripresa concedendo con molta bonomia un rigore su Sculli, quelli del tipo che, di norma vengono “concessi” solo alla squadra di casa, meglio se una grande.

Milito trova modo di ripetere l’errore simile fatto una volta a Saragozza (siamo debitori di questo riferimento ad un noto appassionato ed ottimo conoscitore di calcio internazionale che spesso scrive su questo sito).

L’errore da una svolta negativa alla partita del Genoa che psicologicamente pare accusarlo e, un po’ demoralizzato, cede il pallino del gioco all’avversario.

Mette però, anche, il sacro fuoco addosso al Principe che vuole a tutti i costi “rimediare”.

Il Principe si "affanna" a dettare passaggi, trascina i compagni come e più di sempre e, alla fine, porta finalnente il Genoa in vantaggio con un destro che s’infila nell’angolino alla sinistra dell'esterefatto Carrizo.

Qui è la Lazio che accusa il colpo e cominciamo a sperare nel primo “colpaccio” in trasferta.

Niente male se potese riuscire contro un avversario di notevole spessore.

Ma non sarà così perché loro stringono i denti, vanno vicino al gol, bloccati alla disperata dal papa greco e poi il "patatrac" con una bella “frittata” confezionata da Rubinho.

Il portiere genoano, che, già in precedenza, aveva evidenziato una presa non proprio a tenaglia su una forte conclusione da vicino del neo entrato Rocchi, si lascia sfuggire il pallone su di un tiro da lontano, tutt’altro che irresistibile, di Dabo.

La sfera “scivola” dalle mani del nostro portiere e, perfidamente, s'infila nel sacco e così addio sogni di gloria.

La cronaca della gara è molto ricca di spunti, raccontiamo i più significativi.

Al 10’ cross di Palladino dalla destra per Milito libero al centro dell’area che viene intercettato.

Azione che si ripete al 21’ con Palladino che questa volta perde palla dopo aver ritardato il cross per Milito ancora in posizione favorevole.

30’ azione pericolosa e tiro a lato di poco di Meghni.

36’ parata di Carrizo su Milito

39’ gol annullato a Milito.

Nella ripresa al 7’ Sculli tenta la penetrazione e vola per terra probabilmente toccato impercettibilmente dal difensore Lichtstainer che gli fa perdere l’equilibrio e l’arbitro coglie l’occasione per “pulirsi” la coscienza e indica, senza esitazione, il dischetto del rigore.

Come è poi andata lo sapete già.

10’ entra Mesto al posto di Sculli.

16’ fair play di Milito che,, dopo aver sfiorato la segnatura, segnala all’arbitro Mazzoleni l’inesistenza di un corner a nostro favore, bel gesto apprezzato anche dagli avversari.

21’ Lazio vicinissima  al gol, si oppone con il corpo sulla linea di porta Sokratis, poco dopo esce Juric sanguinante sostituto da Gasbarroni.

24’ si esalta Milito che, dopo un’azione sulla sinistra di Mesto che butta in mezzo, trafigge Carizo con una sciabolata di destro.

34 la Lazio accusa il colpo, ma Palladino con un debole sinistro a due passi dal portiere sciupa la possibilità di chiudere l’incontro.

35’ scatta la regola d’oro del calcio, gol facile fallito, rete subita, sia pure in questo caso con la complicità involontaria del solito bravo Rubino, subito prima strepitoso su Foggia: sono uomini e non macchine e può capitare che ti “ceffa” il di solito “implacabile” rigorista argentino e nella stessa giornata, evidentemente storta, ti “s’impappina” anche il sempre più maturo Rubinho.

Pazienza, il primo si è già rifatto, il secondo lo farà sicuramente presto.

Qui ci si può fermare, anche se non ci si può scordare delle ammonizioni “beccate” dai già diffidati Criscito e Motta che domenica prossima forzatamente si riposeranno (per essere pronti per una certa sfida successiva).

Cominciamo, dunque, a pensare al Bologna del sorprendente Di Vaio.

Un giocatore molto orgoglioso che a Bologna, oltre ad una diversa ed a lui più consona collocazione in campo, ha ritrovato, soprattutto, la fiducia dell’ambiente e con essa il morale: risultato un eccellente rendimento e già tanti gol segnati.

Complimenti Marco, e si può anche immaginare il desiderio di "rivincita", ma ora, possibilmente,..…magari rifiata un attimino.

Giancarlo Rabacchi







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