''Le coppie indissolubili'' di Gianni Roj
Data: 05/12/2008 12.00
Argomento: l'opinione


 

Cosa farebbero Gatto Silvestro e Titti, Tom e Jerry o Will Coyote e il Roadster se “l’altro” non ci fosse? Probabilmente, alla lunga, si annoierebbero perché non saprebbero più bene con chi  fare baruffa.

 

 



Con i ciclisti, marinaretti, cugini (si sa, in tutte le famiglie c’è la pecora nera), insomma con “quelli là, è un po’ la stessa cosa: se non ci fossero dovremmo inventarli. Anzitutto perché la loro presenza in qualche modo contribuisce (attenzione, ho detto che “contribuisce”, non che è essenziale) a far risaltare la nostra unicità ed è cosa buona e giusta che chi guarda alle cose calcistiche di Genova veda la differenza tra noi e loro; poi, se non ci fossero stati loro, a chi avrei detto, quando tornarono mesti da Londra dopo aver perso la finale di Coppa dei Campioni, “bé, almeno avete avuto bel tempo”? E ancora, quale prova migliore del fatto che Genova è sempre stata tollerante ed accogliente con le minoranze che la loro esistenza? Addirittura li facciamo giocare sul nostro campo da  oltre sessant’anni: forse si sono resi conto del favore che gli abbiamo fatto  perché  ultimamente hanno dato segni di irrequietezza e vogliono un campo tutto per loro.

 

Per ora, comunque, li ospiteremo ancora al Ferraris, anche per il derby di domenica. Per prepararsi sono andati a fare una partita in Belgio ma, a giudicare dai tre souvenirs che hanno portato indietro, è chiaro che con la testa erano già a Marassi: si ha un bel dire che il derby vale tre punti come tutte le altre partite ma non è vero. Il derby vale molto di più e, specialmente a Genova, non vuole perderlo nessuno (il che spiega una lunga serie di pareggi non proprio entusiasmanti, all’insegna del “non facciamoci male”).

 

Sarà così anche questa volta? I segni dicono di no e anche la legge dei grandi numeri: il Genoa non ha ancora vinto in trasferta e questa potrebbe essere l’occasione buona per rinnovare i fasti di alcuni derby indimenticabili: quello del gol di Pruzzo, con un famoso e altrimenti irreprensibile avvocato che, la lobbia in mano, scandiva il coro “serie B”, quello della punizione di Branco (ma anche del tiro a rientrare di Eranio: l’ho incontrato una sera a Milano, gliel’ho ricordato e gli brillavano ancora gli occhi), quello del Prof. che a pugni chiusi andava su e giù davanti alla sua panchina quasi dirigendo la gioia dei tifosi…

 

D’accordo Milito e Thiago Motta sono grandissimi giocatori ma a me piacerebbe che questo fosse il derby di Juric: dopo “una vita da mediano” se lo merita.

 

Gianni Roj

 

 

 

 

 







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