''Un derby nel segno del Principe'' di Mircoraba
Data: 10/12/2008 09.14
Argomento: l'opinione


 

Il tabellino dice tutto. Il Genoa ha portato a casa un derby che non vinceva da sette anni. Una vittoria non spettacolare ma come tutte le cose veramente godute, sudata fin dall’inizio. Non staremo a fare la cronaca delle occasioni, anche perchè ci sarebbe ben poco da dire, vista la bruttezza e la spigolosità dell’incontro. Il Genoa ha nel proprio ariete l’uomo della Provvidenza, l’uomo capace di stendere i cugini salendo in paradiso e andando ad infilare la palla dove Castellazzi non può arrivare.

 



La sua testata è violenta, come violenta è l’emozione di rivalsa di un popolo che ha sempre visto con fastidio il predominio dei nuovi-arrivati.

La sensazione sgradevole di dover considerare un ospite a casa come il nuovo padrone delle quattro mura.

Nello spazio di pochi secondi e pochi centimetri si sono decise le sorti che fanno volare il Genoa in classifica e fanno sprofondare gli avversari nel baratro di fondo classifica: la soddisfazione è doppia.

Anzi triplice, quadruplice, quando si soffre e si subiscono due goal ma c’è la bandiera del guardalinee a dire no.

Si alza lo sguardo sul tabellone e si vede ancora 0-1.

Si abbassa lo sguardo e si vedono le facce degli avversari che non stanno più nella pelle, urlano al cielo la propria rabbia e la propria frustrazione.

La rivalità calcistica è un sentimento sadico, che cancella tutto il resto anche solo temporaneamente.

Quando la gradinata urla, gode, strepita, insulta è un’orchestra di voci che vengono dalle stesse viscere e gli altri, quelli che stanno a guardare o chiudono gli occhi, non meritano altro che subire.

E’ un goal, in un attimo il tempo se lo porta via, al massimo i suoi effetti si faranno sentire per ancora qualche minuto, qualche ora.

Quella storia breve e intensa oggi ha un nome e si chiama Diego, farà brillare gli occhi e scaldare la gola ancora per molto tempo, sembra che il Principe possa cominciare a regnare.

Prima di questa sera egli era già rispettato e amato dalla sua gente, oggi entra nella storia da protagonista, e se non un monumento, gli dedicheranno una cartolina…

Mircoraba







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