A cospetto della forte Roma il Grifone abbassa le armi
Data: 09/02/2009 00.06
Argomento: il Grifone in campo


 

 

A.S.  Roma                                3

(26’ I t. Cicinho; 2’ II t. Vucinic;  47’ Baptista)

 

Genoa  C.F.C.                           0

 

 

Attendevamo questa difficile partita con la speranza di una conferma della nostro  meraviglioso posto in classifica, cullando ben nascosto nel cuore il sogno persino del gran colpo. E’ arrivata una risposta apparentemente amara.  Sappiamo di dover distinguere la sostanza dall’apparenza, dalle circostanze, dall’episodio avverso.

 

 

 



Ammirare sul campo le maglie biancoblù che ricordano quelle del secondo e terzo titolo della nostra storia, tocca in campo solo ai sostenitori romani.

 

Per il primo quarto di partita il Genoa si impegna a fondo, conduce il gioco, si riversa  all’attacco anche in forze. Proprio questa fase di supremazia dimostra la scarsità  penetrativa del nostro attacco. Gli attacchi del Genoa appoggiano spesso sulla destra, ma alla coppia Vander Borre-Sculli manca il “sale della sapienza” della coppia Rossi-Mesto di altre volte. Al centro Milito e compagni sono dominati nel poco spazio dalla forte difesa centrale romana. Sull’ala sinistra il Genoa non incide. I tiri da mezza distanza vanno via.

 

In un match di pugilato, può accadere che uno dei pugili conduca all’attacco le prime riprese senza riuscire a piazzare colpi importanti. Il pugile capisce allora che la sua superiorità è inane e sta per perdere la gara, se sa che l’avversario ha in serbo la dote del colpo risolutore.

 

La Roma questa dote la possiede al massimo grado, ed ecco che improvvisamente il colpo d’incontro arriva. Un’azione tutta di volata, conclusa a porta vuota. Il Genoa va “groggy”. Il resto del primo tempo è a senso unico, ma noi riusciamo, con fortuna e merito, a difendere lo 0-1 fino all’intervallo.

 

Il Genoa comincia la ripresa con rinnovata baldanza e con la rinnovata ambizione di stringere la Roma in difesa. Non riuscirà a batterla. Subisce invece, all’inizio e alla fine, due altri ottimi gol in lungo contropiede, come possono fare giocatori confidenti del possesso della partita.

 

Roma ammirabile, perfette molte sue azioni, il punteggio riflette la differenza nella capacità di finalizzazione, che nel Genoa è stata lacunosa.

 

L’arbitro Rocchi di Firenze? Ahi. Decisioni tecniche in genere corrette, ma pesanti sospetti di influenzabilità su quelle disciplinari. Ammonizioni molte e non tutte giustificate, una espulsione per parte, sceneggiate di alcuni giocatori, Totti in testa, l’infortunio di Rubinho causato da un’entrata grave di Mexes. Non ha condotto bene la gara.

 

 

Vittorio Riccadonna

 

 

  







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