La moviola in campo? Si grazie!
Data: 10/03/2009 20.12
Argomento: dalla redazione


 

E’ oramai di tutta evidenza come il calcio (e non solo il calcio…) sia sempre più “mediaticamente” condizionato. Alla sudditanza psicologica si è aggiunta, e/o forse sostituita, la sudditanza alle TV ed alla stampa nazionale.

 

 

 

 



In passato “poteva” capitare, ogni tanto, che lo scudetto non fosse sempre ad appannaggio di tre, massimo quattro squadre, ovviamente le solite ben note.

Invecchiando si perde memoria e non posso ricordarle proprio tutte, ma almeno Fiorentina, Bologna, Cagliari e Verona mi vengono alla mente come pratiche esemplificazioni di quanto appena scritto.

Forse non a caso il “fattaccio”, spesso, capitava nell’anno dei mondiali nei quali i giocatori delle cosiddette "majors" si risparmiavano per meglio figurare nella successiva sentita rassegna mondiale.

Da molti anni non è più così, in particolare con l’avvento delle TV.

Intanto, per incominciare, con la ripartizione della ricca torta che queste hanno portato in dote.

Soldi per tutti?

Questa era l’ingenua aspettativa di molti, poi sono spuntati i bacini d’utenza, i cartelli tra loro e quant’altro per cui, alla fine, dei proventi TV quasi tutto finisce alle solite ben note, le briciole alle altre.

Chiaro che così non c’è più stata partita con gli ingaggi che loro e solo loro sono in grado di pagare.

Tutti i migliori giocatori, prima baciano la maglia che consente loro di valorizzarsi, ma poi la salutano senza troppi rimpianti non appena arriva l’offerta che non si può rifiutare.

Al massimo quando ritornano e ti gonfiano la rete, bontà loro evitano d’esultare, dai almeno quello.

In quest’ambiente già del tutto squilibrato a far pendere ancora di più la bilancia ci hanno pensato sempre le solite TV che con i loro infiniti programmi d’intrattenimento sportivo.

Qui non solo si orienta l’opinione pubblica.

Per intenderci se la situazione ha sfavorito il Genoa era sicuramente difficile e/o di dubbia interpretazione, se, incidentalmente siamo stati favoriti, allora si tratta d'errore "pacchiano".

Ma si limitassero solo a prenderci in giro..., no, di più e peggio massacrano gli arbitri che si permettono di sbagliare a danni delle squadre con i grandi bacini d’utenza, quelle che regalano audience e, quindi, pubblicità, e che quindi ancora vanno tutelate e difese ad oltranza.

Guai a scontentare la platea degli juventini, o gli interisti, per non dire del Milan che di Tv (non apparecchi) ne dispone ben tre o la Roma “capitale”, così vicina al cuore di quelli che razzolano nelle stanze del potere o palazzo che dir si voglia.

Ora ditemi Voi, in quest’ambiente, quale arbitro, specie se di razza un po’ quaquaraquà e “vigliacchetto” il giusto, mette a repentaglio la carriera per salvare qual briciolo di dignità che oltretutto poi non gli rinfaccerà nessuno, se non lontane ed inascoltate voci in “periferia” che lasciano il tempo che trovano.

E si va avanti a recriminare, a piagnucolare, così poi, magari, la volta successiva, ma non sempre, ti fanno un piccolo favore per farti star zitto, a danno di altri “peregrini” di turno e, camaleonticamente, tutto procede come prima, come sempre.

Non so se valga la pena domandarselo, ma si potrebbe, forse, provare  a fare qualcosa?

Difficile.

Lasciamo perdere i disonesti ed i venduti, lì forse, per almeno “sputtanarli” (di condanne vano parlarne tanto poi arrivano prescrizioni, amnistie e condoni) possono essere utili, forse, solo le intercettazioni, che, però, stanno per essere vietate, depennate: guai, infatti, a disturbare il manovratore…

In questo quadro sconsolante e davvero con poche prospettive incoraggianti, ho sentito la proposta, subito osteggiata alla grande, passate al microscopio tutte le possibili e più o meno pretestuose controindicazioni, della moviola in campo.

Non sarebbe una novità in assoluto perchè è già stata introdotta in altri sport.

Mi viene in mente il tennis, dove un giocatore, almeno nei tornei più importanti, ora ha tre chances per verificare se l’operato dei giudici di linea è miope o, peggio fazioso e di parte e può almeno levarsi la soddisfazione, ogni tanto, di poterlo dimostrare.


Chiaro che non si può interrompere il gioco ad ogni piè sospinto, qualche rarissima volta (credo massimo tre volte per incontro) sì.

Bene, sarei abbastanza favorevole ad introdurre qualcosa di simile anche nel calcio.

Non fosse altro come possibile detrrente e, ripeto, per smascherare nei casi più eclatanti, seduta stante, gli arbitri più quaquaraquà e i vigliacchetti, oltre ai furbi ed agli arrivisti che, per fare carriera ed evitare gogne medianiche, nel dubbio fischiano sempre e solo a favore della squadra di casa, anzi meglio e più spesso, di quella più potente e giornalisticamente e televisivamente più “coperta".

Si perde tanto tempo dietro alle sempre più frequenti sceneggiate dei giocatori "morti" nei momenti difficili e poi ben presto "risorti" e garruli, perché, almeno in serie A, magari a titolo di sperimentazione, non provare a farlo?

Perché no?

Giancarlo Rabacchi







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