''COL VENTO IN POPPA'' di genoatom
Data: 05/05/2009 18.32
Argomento: l'opinione


 

Una domenica di attesa lontano da Genova, una domenica sul lago, dove vivo felicemente da quasi 10 anni con la mia famiglia: le persone a me più care al mondo.

 



Il Genoa, l'amore, la sofferenza, l'abbonamento sempre in tasca in tutti questi anni, il calendario di visita delle nipotine ai nonni legato a quello del grifo.
Il derby a me negato, a me maledetto: soffro troppo, non sopporto di vederli, poche presenze e mai una vittoria, molti pareggi, una sconfitta.

Chissa come stanno i ragazzi, possibile che quest'annata stupenda finisca in pappa? Quelli là la preparano da mesi, ancorché scarsi.
Però, dall'arrivo del Principe, non mi abbandona la sensazione di un'annata in cui tutto può accadere, in cui gli psicodrammi in salsa rossoblù siano solo un ricordo, in cui si possa guardare al futuro senza paura e con fiducia.

Sul balcone, ad un tratto: "Papà, guarda là sul lago, c'è una barca rossoblù!". Mi giro, penso che mia figlia abbia le allucinazioni, ma poi... ecco... una barca con una vela rossa ed una vela blu col vento in poppa che naviga diritta, elegante, verso sud. Sembra veleggiare per Genova, lo stadio, la mia gente.
E una fiammella mi si accende nel cuore, segreta, nascosta a tutti, anche a lei, la più grande ma così delicata, sensibile a cui vorrei evitare tutte le sofferenze del mondo, comprese, ahimé, quelle che ho patito dietro i colori più belli del mondo, con mio fratello, mio padre, le mie zie i nonni, gli amici.

Poi la cena, la fiaba della buonanotte, "Papà non riesco a dormire, ho un pensiero brutto". Poi, finalmente il sonno dolce e profondo.
Poi il silenzio radio tv, come sempre, faccio finta di lavorare nell'attesa delle notizie dal campo del mio amico Giuseppe, che vien da più lontano di me, dal Belgio, anche lui con l'abbonamento sempre in tasca.

Mia moglie vive il Genoa come la moglie del torero: prega che io torni sempre vincitore. E mi lascia, come sempre, vivere l'attesa con discrezione: vuole bene al Genoa perché vuol bene a me, come voleva bene a suoi nonni, Genoani anche loro, di Pontedecimo.
Poi le urla, tra messaggini, telefonate e lacrime:
"Papà, tripletta di Milito, è ancora vittoria!".
"Grazie figlio, non sto bene 'sti giorni, ma vedrai che domani non ho più niente".
Mio fratello, mio nipote che, lui sì, ha già visto vincere 2 derby!
E poi la notte insonne, e nel cielo due vele rossoblù col vento in poppa.

Alè grifone, che il tuo volo non si fermi mai più!

genoatom

PS. grazie Franci per la bella lettera in Home

 







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