''Il senso di un cammino'' di voce sommessa
Data: 13/05/2009 13.22 Argomento: l'opinione
Novembre 2003
La catastrofe Donadoni getta molti dubbi su un futuro nel quale è chiaro che sarà determinante il ruolo di colui al quale sarà affidata la squadra.
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Maggio 2004
Sta per terminare il primo campionato dell’era Preziosi (ora si può dire così, ma per un po’ questo non è stato affatto scontato).
Le sei promozioni sono ormai un’occasione perduta, ma c’è di peggio: la sconfitta di Avellino addensa nubi minacciose su un Grifone che De Canio guida con evidente affanno, così da meritarsi uno dei primi posti nella lista dei punti deboli di quel Genoa.
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Giugno 2005
Nella casistica delle cose che avrebbero potuto essere e “purtroppo” non sono state il mancato esonero di Cosmi già a marzo avrebbe oggi una ben maggiore (dolorosa) evidenza se un anno dopo a Salerno al 92’ Stellini avesse trovato sul dischetto un pallone troppo pesante e qualche giorno dopo Lopez col suo volo d’angelo non avesse trovato il Paradiso.
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Giugno 2006
Stremati dal minuetto fra Vavassori e Perotti genoani e giocatori si trascinano attraverso poi leggendari play off che, nella costernazione dei nemici, consentono al Grifone di tornare “a riveder le stelle”.
* Agosto 2006
Dopo un calvario lungo tre anni solo la promozione rocambolescamente guadagnata offre stimoli per un ennesimo campionato cadetto, per di più da affrontare con una squadra fatta e rifatta in corsa per l’iniziativa di un giovane tecnico poco conosciuto.
Ma le geometrie inaspettate di Genoa-Spezia poi confermate nel primo turno di Coppa Italia selezionano subito alcuni, poi dileggiati come “Gasperini-boys”, per i quali il futuro si rischiara nel segno della fiducia.
* Marzo 2007
Il Genoa perde a pochi minuti dalla fine perché voleva vincere e compatta quel “popolo di Cesena” che poi si organizzerà come un fiume carsico, zampillante dal buio ad ogni occasione propizia con invettive contro il presuntuoso Gasperini, come quella che si merita in quel frangente per voler pervicacemente “insistere su un ex-giocatore come Di Vaio”…
* Giugno 2007
Promozione in A dopo dodici anni, grandi i meriti di un allenatore emergente alla sua prima esperienza in un testa a testa di vertice.
* Agosto 2007
Polemiche durissime investono Gasperini, additato come il principale responsabile di scelte scellerate.
La prognosi è infausta, la sfiducia viene cosparsa a piene mani.
* Novembre 2007
La requisitoria è impietosa: la difesa è un casino, De Rosa in tribuna una bestemmia, il centrocampo non ha personalità, Juric è un giocatore di fatica, Konko un robottino, i pupilli del mister relegano ai margini un dinamico incontrista come Coppola, Rossi viene snaturato per fargli fare da salvagente, a Gasperini non piacciono i giocatori con personalità, il tridente ha grossi problemi mimetizzati da Borriello, Sculli ha limiti evidenti nei piedi, si imporrebbe un 3-5-2 ma Gasperini ha perso l’umiltà anche nel rapporto con i giocatori, ha nei suoi “ex” una fiducia così totale da far prevedere altri arrivi dalla primavera Juve e dal Crotone.
* Maggio 2008
Decimo posto con un finale che lascia molto amaro in bocca ma non nasconde (e non solo ai Gasperini-boys) i meriti di un team in gran parte esordiente e la robusta valorizzazione della rosa nel suo complesso.
* Maggio 2009
Questo Genoa guidato da Gasperini al suo secondo anno di A si trova a otto punti da un probabile quinto posto finale, a tre punti da un meno probabile quarto, con tredici punti di vantaggio, che non possono che aumentare, sul campionato precedente, ha fatto nel ritorno gli stessi punti dell’andata vincendo i due derby, ha la qualificazione Champion in tasca se nelle ultime tre partite ripeterà “insieme alla Fiorentina” i risultati dell’andata stessa.
* Giugno 2009
In ogni caso avranno risposta le domande che si aggrovigliano, ma fra chi se ne andrà e chi resterà Gasperini conta largamente più di tutti: la probabilità che un suo sostituto non lo faccia rimpiangere è molto più bassa di quella che allo stesso titolo va assegnata alla sostituzione di un qualunque giocatore della rosa attuale, per quanto bravo e per quanto amato.
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Conclusione
In questi anni drammatici per molti aspetti ma via via migliori (almeno per chi ama il calcio e il Genoa) Enrico Preziosi ha percorso un cammino del quale certo non gli è sfuggito il senso.
Questo almeno piace pensare a chi si aspetta di vedere cose che non ha ancora visto e che forse ha voluto dimenticarsi di aver sognato.
voce sommessa
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