Quinto posto in cassaforte
Data: 25/05/2009 06.37
Argomento: il Grifone in campo


TORINO          2

GENOA           3

Ammoniti: Dzemaili, Colombo, Juric.
Reti: Milito (Rig.) 32’ pt., 40’ pt. Franceschini, 2’ st. Olivera, 4’ st. Bianchi, 44’ st. Milito.
Espulsi: Abate al 48’ st.
Recupero: pt. 2’; st. 5’.

Un buon Genoa espugna l’Olimpico, si garantisce il quinto posto e condanna il Toro ad una quasi certa retrocessione.

 

 



Non ho scritto “purtroppo” perchè poteva suonare ingiustamente poco rispettoso, certo dispiace essere l’involontaria causa di un così forte dispiacere sportivo (noi ne sappiamo qualcosa) specie nei confronti di una tifoseria tradizionalmente amica fraterna, ma il Genoa aveva necessità di vincere ed ha ottenuto la vittoria con una prova dignitosa contro una squadra modesta, incapace di metterci davvero in difficoltà.

Altro gol al “peperoncino” di Olivera che fa ingoiare qualche altro “rospetto” ai suoi detrattori e si conferma davvero temibile, quasi implcabile, nei calci piazzati, specialità sinora abbastanza carente nel nostro pur ricco repertorio di questa straordinaria annata.

Gasperini mette bene in chiaro le nostre intenzioni all’inizio del secondo tempo sostituendo un difensore (Sokratis) con un attaccante (Jankovic), rischia, vedi il gol di Bianchi che ricorda le difficoltà di Rossi in un Genoa –Siena del primo anno in A, ma alla fine, ancora una volta, ha ragione lui ed il Genoa, spinto anche dalle provvisorie notizie arrivate da Lecce, oltre a quelle più “preoccupanti” di S. Siro, ottiene la vittoria con il sigillo del Principe.

Alla fine si scatena la bagarre, e secondo Camolese, la colpa sarebbe stata di un gesto di Thiago Motta verso la panchina granata.

Facile immaginare che da quella panchina durante tutta la partita siano partiti  “complimenti” a chi giocava la sua partita senza guardare in faccia a nessuno (ripeto il Genoa non “doveva”, ma anche non “poteva” fare regali di sorta).

Sicuramente infastidito, sbagliando, il brasiliano si sarà probabilmente sfogato e loro ..."apriti cielo".

Come al solito l’Inghilterra insegna ed i tifosi locali applaudono i loro giocatori ancorché appena retrocessi, accettando il responso del campo pronti a rimboccarsi le maniche per una pronta risalita.

Qui no, s’ignorano le proprie colpe, si pretenderebbero regali dagli avversari e ci arrabbia pure di brutto se gli altri difendono sacrosantamente i propri legittimi interessi.

Guai, ripeto, se non si fosse vinto con rischio di vedersi soffiare sul filo di lana il meritato e sudato quinto posto con il rischio, per giunta, di dover poi iniziare con tanto anticipo la preparazione del prossimo campionato.

Novellino e Iachini si comportarono ben diversamente da Gasperini che in settimana aveva parlato chiaro, qualcuno, forse, aveva pensato che scherzasse?

Spiace, ripeto, proprio con il Toro, davvero, nessun compiacimento, anzi, ma sono stati e non solo nella partita dell’Olimpico ben poca cosa.

Vale per loro come, in senso opposto, per noi, il detto che ciascuno raccoglie quello che semina e Torino Genoa è stata la pratica esemplificazione di quest’assunto.

Fratelli granata a presto, magari con una rinnovata dirigenza all’altezza della Vostre grandi tradizioni.

Un augurio sincero di salvarVi in extrems od, altrimenti, di tornare al più presto al posto che Vi compete.

Per noi sacrosanto, ora, preparare una grande festa.

"We are back", siamo tornati in Europa, prima squadra italiana della classifica per l’UEFA e sovvengono le parole di un grande genoano…a che punto eravamo rimasti…

Giancarlo Rabacchi







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