Brodino alla Juve. Genoa ed arbitro compiacenti
Data: 14/02/2010 22.23
Argomento: il Grifone in campo


 

 

Juventus     3  (pt. '42 Amauri; st.  '16 Del Piero, '32 Del Piero r.)

 

Genoa          2  (pt. '16 Marco Rossi; st. '18 Marco Rossi)

 

 

Il Grifone non perde la vocazione di resuscitare i morti, ma stavolta un arbitraggio, un po’ troppo casalingo, è fortemente complice.

 

 

 

 

 

 



Come non di rado accade, ecco che, dopo la Lazio, anche la Juve ritrova la vittoria grazie al Genoa.

Una vocazione fastidiosa che non riusciamo ancora a levarci di dosso.

Peccato, anche perché questa volta, nonostante non si fosse anche noi al meglio, c’erano tutti i presupposti per fare un colpaccio che sarebbe stato molto importante per la classifica, considerate le prossime due gare casalinghe.

Invece no, complice anche, e principalmente, l’ineffabile arbitro Mazzoleni, che già in precedenza, con un’abbastanza discutibile gestione dei cartellini gialli, aveva lasciato intendere di non essere proprio equanime.

Gli errori arbitrali, purtroppo ci stanno, a volte ci hanno favorito, più spesso no, ma sappiamo bene come sia, purtroppo, pressoché inutile per le squadre non di prima fascia abbaiare alla luna…

Certo che, dopo (?) Totti, Del Piero è davvero uno dei cascatori più esperti (ma gli arbitri severi ed attenti dietro a queste cose pare li incontri solo l'incolpevole Palacio).

Del Piero e' davvero irritante come il giallorosso nel suo continuo cercare il fallo, l’ammonizione dell’avversario e, perché no, il rigoretto che poi si preoccupa di trasformare di persona (noblesse oblige).

Lo hanno oramai capito quasi tutti, o, forse meglio, tutti, ma qualcuno, a volte, soffre d’amnesie: ogni riferimento all’arbitro Mazzoleni è … puramente casuale.

Da incorniciare anche il “candore “ dello juventino…"il fallo era netto" (sic).

"Mi ha toccato fuori area?"

"Non me ne sono accorto"…

Complimenti per la sportività!

Veniamo alla gara.

Gasperini fa di necessità virtù e presenta il Genoa con il 4-4-2 con le tanto agognate (da qualcuno) due punte).

La partita si snoda senza particolari emozioni, ma l’impressione è che il Genoa regga più che bene l’urto con avversari abbastanza giù di corda.

Si capisce che ci potrebbe stare anche il colpaccio ed, infatti, con una splendida azione Acquafresca s’invola sulla destra e mette al centro per Marco Rossi nell'area piccola ed il capitano non perdona l’incolpevole Buffon.

Peccato che poi il Genoa sciupi un po' tutto consentendo il pareggio alla Juve poco prima del riposo.

Il pari arriva grazie ad un'azione personale Cacerers, bravissimo a saltare due avversari e crossare tagliato dal fondo in mezzo dove Amauri, con un’eccellente elevazione, segna il suo primo gol del 2010, che arriva dopo 108 giorni d’astinenza.

È il suo quinto centro in campionato, che il brasiliano realizza di testa, di prepotenza, approfittando anche di un'uscita sbagliata di Amelia e la gara psicologicamente cambia volto.

Nella ripresa, infatti, la Juve prende coraggio e, pur senza strafare, trova una giocata davvero splendida: Del Piero, in questo caso complimenti, raccoglie un assist delizioso di tacco di Diego, e con un esterno destro anticipato mette fuori tempo e fuori gioco Amelia.

La partita per noi diventa davvero in salita, ma succede l’incredibile perché Buffon non vuol essere da meno del suo, a lungo, secondo in nazionale, anzi si supera e consente a Marco Rossi (comunque sempre straordinario) di realizzare una storica doppietta, con il Grifo che raggiunge un giusto pari.

Qui la gara avrebbe dovuto, in pratica, finire con un salomonico pareggio, ma non la pensano così Del Piero (furbetto) e Mazzoleni (inconsapevolmente o, più facilmente, volutamente pirla) ed insieme confezionano un bel rigoretto.

Marchisio, appena entrato lancia Del Piero in profondità, contatto molto dubbio, anche perché avviene fuori area, con Papastathopoulos, ma per l'arbitro Mazzoleni categorica certezza: è rigore, che Del Piero trasforma dal dischetto e regala a Zaccheroni la prima vittoria sulla panchina bianconera.

Il Genoa non si arrende, il Gasp fa entrare due giovani rampanti, prima El Shaarawy e poi Aleksic, ma si riesce solo a sfiorare il pareggio con uno Sculli che non segue bene un’azione dalla destra che lo mette solo davanti alla porta con il portiere juventino oramai fuori causa, ma il pur bravo calabrese, in quest'occasione, ritarda colpevolmente l’entrata e sfuma il più che meritato pareggio.

Quello dell'Olimpico di Torino per il Gasp resta un campo stregato, visto che, sinora, n’è uscito sempre abbastanza malconcio.

Auguriamoci che prima o poi ci possa essere l’occasione per rifarci.

Questa sfortunata trasferta conferma, ulteriormente, che tra infortuni ed arbitri questa non è davvero una delle stagioni in cui tutto ti gira al meglio, anzi, ma ci sta, come, magari, che il prossimo svarione arbitrale sarà a nostro favore, sicuramente non contro una grande.

E’ così che gira il mondo e credo, ci se ne debba fare una ragione.

O no?

Giancarlo Rabacchi 







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