Lisi
Data: 27/04/2010 14.33
Argomento: dalla redazione


 

Non ha l’aspetto di una tastiera nuova: ha anch’essa la sua età, ma eccola di un nuovo finalmente docile alle mia dita ancora malferme, strumento amico per il collegamento, virtuale, coi mei amici.

Lunghe notti, spesse volte insonni, popolate di ombre bianche per i corridoi e le corsie, inquiete di lamenti. Vengo da una specie di limbo ovattato, nel quale avevo perso la mia identità.

 

 



 Non ho avuto ancora tempo, e forza, per rivangare il GenoaDomani dei giorni trascorsi.

Chissà quanti argomenti di interesse ci sono qui ancora nascosti per me.

Chissà quante interessanti domande – e risposte – del quiz già detto del quez.

Chissà se sarà stata onorata la giornata mondiale della poesia. A volte qualcuno ci aveva azzardato.

Ma sì. Richiamerò il vostro sguardo a qualche verso, adatto alla mia ormai crepuscolare attenzione.

 

 

Io sono un orso

e mi consolo.

Mastico un tozzo

bevo da un pozzo

dormo sul dorso

vivo da solo.

                                       (Toti Scialoja)

 

 

 

A fine di riposo sempre affanno

E zappo in acqua e semino in su rena;

E la speranza mi lusinga e mena

D’oggi in dimani; e così passa l’anno...

..........

                            (Benuccio Salimbeni senese)

                                    

 

 

A stradda

 

Assetto-u in sce nà pri-a

da stradda che no so

dovve a porta

daggo a mente a gente ch’a gi-a

a se da un muggio da fa e a cri-a.

Gh’e n’ombra che intanto,

ascosa dovve a stradda

a fa un gi-o, a l’aspéta. Ogni tanto

a piggia un passante

pe un brasso

o-u mette in t’un canto:

a l’è a so u-a.

A stradda che no so

Dovve a porta,

a l’è quaexi fini-a.

Me ì-so e caminn-o co i atri

sperando che l’ombra

a no s’accorse de mi

e a me lasce passà.

                                       (Sergio Sobrero)

                                                   (G. C. Verdeal)

 

 

 

Nella severa pace d’una selva

   Vorrei passar la vita tuttaquanta

   La solitudin amo come belva

 

Allora certo mi farei gran santa,

    Alla fiera del pari che s’inselva

    Ratta potessi a pace andar cotanta!

 

Bramo osservar nonnulla, studiar tutto,

    Di quelle pure a cui non bado cose

    Rittraggerne vorrei il gran costrutto;

 

L’insieme che le fa tanto armoniose,

    Semplicitade aver siccome un putto,

    Neppur a mosca azioni far dannose!

 

                            (Maria Gervasio)

 

 

V. Riccadonna

 

 







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