Sfortunato epilogo di un campionato storto
Data: 16/05/2010 19.37
Argomento: il Grifone in campo


Catania       1   (st. 19’ Maxi Lopez)

Genoa         0

ARBITRO: Candussio di Cervignano

Finito (finalmente) un campionato sfortunato costellato da molti errori e penalizzato da tanti infortuni.

 

 

 



Il Catania, invece, saluta il Massimino con una vittoria e, dopo la salvezza agguantata la scorsa settimana, si gode anche il record di punti in Serie A: sono 45, contro i 43 dell'anno scorso.

Gran parte del merito di questi ultimi tre, manco a dirlo, è di Maxi Lopez, che chiude così la sua ottima stagione con undici gol all'attivo.

Mihajlovic schiera la formazione tipo, con davanti il trio Mascara, Maxi Lopez, Martinez, in mezzo ci sono Ledesma e Ricchiuti, con Biagianti a fare il lavoro sporco.

Nel Genoa Caneo, che sostituisce lo squalificato Gasperini, si affida al tandem Suazo-Acquafresca, in un 4-4-2 con gli esterni molto alti (Sculli e Palladino).
 
In Sicilia fa molto caldo e i ritmi della gara sono adeguati di conseguenza.

Ne viene fuori una partita aperta, senza troppi cambi di ritmo.

Tra i padroni di casa il più pericoloso è Maxi Lopez, il "delantero" argentino è stato per gli etnei un acquisto davvero azzeccato, come già per noi il grande Diego, anche questo è uno della categoria di quelli che fanno la differenza.

Bravo e fortunato chi l’ha preso. 

Martinez, molto chiacchierato come nostro futuro attaccante di fascia, si dimostra abbastanza pimpante nell'uno contro uno, per la verità non fa proprio sfracelli, ma impressiona la standing ovation, tutto il pubblico catanese in piedi, con cui è salutato dai suoi tifosi consapevoli che, con ogni probabilità, destinazione Genova od altrove, quello era un saluto d’addio.

Un saluto del genere non si fa ad uno qualunque.

Il Genoa non sfigura, anzi per un certo periodo fa pure la partita ed alla mezzora Palladino si mangia un gol piuttosto facile, con un tocco di piatto a lato, dopo un'ottima giocata sull'asse Juric-Suazo.

Rimarrà la nostra miglior occasione del primo tempo.

Poi Palladino lascia il campo, alle prese con problemi muscolari.

Al suo posto Fatic.

Nel secondo tempo la svolta, intorno al ventesimo.

Nel giro di pochi minuti prima Acquafresca, a cui arriva la palla buona, la spara addosso a Campagnolo poi rimaniamo in dieci, perché Juric si becca due ammonizioni in pochi minuti.

Subito dopo la perfida legge del calcio "gol sbagliato gol subito" implacabile si materializza con la beffa del gran gol di Maxi Lopez da vero rapace d'area di rigore, in spaccata su un assist dalla sinistra di Ricchiuti.

Il Genoa in dieci tenta timidamente di risalire la china, anche perché nel frattempo le notizie da Parma erano sfavorevoli, ma è il Catania che potrebbe anche raddoppiare, con Ricchiuti e Marchese.

Sfuma, ma le tragedie sono altre, anche l’ottavo posto, complice in primis la sciagurata Juve in caduta libera, che la settimana scorsa si era fatta miseramente superare in casa dai ducali.

La città è in festa, noi, dopo le molte abbuffate di questi ultimi anni anni, questa volta no.

Bisognerà farsene una ragione, meditare seriamente un po’ tutti sugli errori commessi e capitalizzare anche le esperienze negative che non devono deprimere e scoraggiare, ma servire da lezione e dare una benefica scossa a tutto l’ambiente.

Un’annata, comunque, non totalmente negativa che ci ha regalato l’esperienza della EL, vissuta da tutti con grande entusiasmo, una straordinaria vittoria nella stracittadina d’andata ed un decorosissimo piazzamento finale e che ci vede confermati nella parte sinistra della classifica con grande tranquillità.

Solo che, diciamolo tra noi, abituati meglio, speravamo in qualcosa di più, ma dopo un campionato francamente non brillantissimo, ce lo saremmo meritato?

Credo, però, ci siano le basi ed i presupposti per una prossima stagione nuovamente da protagonisti.

Ci vorrà, insieme, molto e poco, per esempio un pizzico di fortuna in più e qualche errore, soprattutto in Società, di meno.

Una società forte, unita e coesa, dove magari non ci si guarda in cagnesco, ma ci si confronta serenamente, è, infatti, il presupposto necessario, di più indispensabile, per ottenere risultanti importanti.

Lo scorso anno, forse, ci si era un po’ tutti montati la testa, ma vincere e mantenersi a certi livelli non è proprio facile e tanto meno scontato, ma, invece, è frutto e conseguenza di comportamenti e politiche ben ponderate ed intelligenti.

Se e quando si commettono degli errori sia sul piano dei rapporti iterpersonali che a livello tecnico poi si paga, inevitabile allora che a festeggiare siano altri.

Anche in quest'annata storta abbiamo valorizzato non pochi giovani, altri giocatori alle prime armi, in parte nostri, si sono distinti e valorizzati altrove.

Bisognerà, ora, per puntare decisamente in alto, tirare le fila, risolvere bene le compropietà, colmare le lacune, correggere quello che non è andato, fare qualche ragionevole importante investimento, forti anche, a quanto pare, del valore aggiunto della continuità dal punto di vista della guida tecnica che eviterà rivoluzioni e l’ennesimo ricominciare da punto ed a capo.

Non pare poco.

Alè!    

Giancarlo Rabacchi







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