La maledizione scaduta
Data: 19/08/2010 10.48
Argomento: dalla redazione


 

Riposa ormai, vecchio spirito. La battaglia è finita.

 

Il tempo ha steso ormai il suo velo sulle verzure di una volta.

 

Non più orti, non più cavalli...

 

Vedi? Ormai tutto è cemento, asfalto, gradoni, seggiolini...

 

 

 



Dimentica le tue preoccupazioni di un secolo fa. Nessuno più ha da curare orti davanti alla Villa Piantelli.

 

Sono state erette altre costruzioni. La tua villa ormai non solo sul prospetto, ma tutto intorno è circondata da queste macchine rimbombanti che sanno muoversi da sole e da folle di gente che alla villa dà solo un’occhiata distratta: poco apprezzata ormai dai passanti, è perfino abbandonata dagli abitanti.

 

Tutti questi esagitati che convengono qui intorno non avranno più da accusarti per gli errori degli allenatori della loro veccha squadra, per il rigore fatto tirare da Pruzzo invece che da Damiani, e neppure per le distrazioni dei difensori d’un tempo o di quelli attuali e per le decisioni della Lega, vecchie e nuove, che immancabilmente sono studiate apposta e vergognose, come le partite quasi spareggio destinate al campo dell’Aquila o di Lecce, per non parlare di quelle più antiche. Che la pace discenda sugli animi esacerbati. Si sentano i soli fattori del proprio destino, se fosse mai possibile.

 

Riposa. Non più apparizioni, eteree sembianze attraverso i vetri. Non disturbare più questo mondo che è andato troppo avanti, tanto avanti da perderlo di vista.

 

Riposa.

 

E’ stato bello il tuo tempo.

 

 

Vittorio Riccadonna 

 

 

 







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