Una partita che non scordo - IV
Data: 26/10/2010 20.42
Argomento: dalla redazione


 

 

La prima trasferta

 

Una lettura per pochi

 

 

Sopra il torrente appena unificato c’è una passerella: i due immissari si possono veder confluire, come in una enorme i greca, a formare un alveo comune. Il nuovo corso, che sarà più lineare, da quel punto prende anche un nome nuovo.

 

 



Il Polcevera esce subito da Pontedecimo e quindi si lascia sulla sinistra tutta la serie di abitati lungo la strada per i Giovi: prima S.Quirico, la cui piccola chiesa, dedicata appunto al santo, non è di poca importanza; poi, trascurando i minori, Bolzaneto, Teglia, Rivarolo, Certosa... Invece sulla sponda destra, oltre il caro cimitero di Bolzaneto, solo poche case, con piccoli paesi sulle alture: Livellato, Murta ...  Infine il Polcevera sfocia tra San Pier d’Arena e Cornigliano.

 

A Bolzaneto ci sono due cinematografi. Al “Nazionale” noi ragazzi ci entriamo alle 2 a vedere la pellicola con Tom Mix e ne usciamo all’ora di cena. Invece al Verdi si va la sera in famiglia a vedere pellicole di carattere romantico, come Angeli nelle tenebre che ha una musica molto bella.  

 

Per risalire da Bolzaneto a PonteX si prende il tram N° 7 oppure l’11. Le insegne hanno il numero con lo sfondo verde; di angolo, possono abbassare altre due targhe metalliche: una annuncia TARIFFA RIDOTTA, una agevolazione mattutina pei lavoratori; l’altra, rossa, dice: COMPLETO. Fanno la linea Caricamento-Pontedecimo; il 7 passa per San Pier d’Arena, l’11 dalla Galleria Certosa. I biglietti sono numerati, di prezzo e colore diverso e portano stampato uno schema dei collegamenti viari.

 

Partendo dalla piazza delle corriere, ormai senza più la diligenza a cavalli dell’infanzia, si sale all’Ospedale Pastorino, poi si supera il falsopiano delle Bratte per arrivare, scavalcando il torrente Secca, a Morigallo. Le Bratte si chiamano così perché in passato i carri rischiavano d’impantanarsi in quella specie di conca; ora c’è la strada asfaltata. Ci fa capolinea, girando dietro il casotto del vecchio dazio, il tram N° 10; oltre, ci sono alcuni negozietti dalla parte del monte, di cui uno memorabile per l’eccezionale caramella che mi danno quando ci accompagno la nonna. A Morigallo quelli che vanno alla Guardia scendono dal tram e varcano il Polcevera sulla passerella (quelli che sono partiti da Bolzaneto sono passati dal ponte S. Francesco e sono già sulla sponda destra). Tutti alla Guardia si va a piedi, il trenino non c’è più. Dopo Morigallo, ecco S. Quirico e oltre si arriva a PonteX. Una quindicina di fermate del tram per l’intero percorso.

 

Una parte della popolazione di Bolzaneto è in fremito: è la popolazione sportiva, vicina alla squadra di calcio. La nuova U.S. Bolzanetese si sta rivelando una signora squadra, una meraviglia di squadra, una squadra-miracolo, sempre più elegante e funzionale di mese in mese.

 

Il campionato è di grande interesse. Vi partecipano 28 squadre di tutta la Liguria, squadre importanti. Un torneo che meriterebbe una descrizione appropriata, ora purtroppo impossibile.

 

Sono trascorsi da pochissimo tempo l’esperimento atomico di Bikini, le conferenze londinesi sui confini d’Italia e sullo stato di Trieste, il referendum per la costituzione della repubblica. La guerra ci ha lasciato stremati. Molte cose cambiano aspetto. Via Predappio ha mutato nome. Ci sono lapidi per i partigiani caduti; a Morigallo, una di esse ricorda che quel povero giovane, cadendo per la libertà, INTRINSE di sangue il terreno, commovente quasi geniale confusione di due passati remoti.

 

Non hanno ancora cancellato là verso il Giro del Vento la grossa scritta in rosso

EPURATELI SENZA PIETÀ.

 

Il conte Bruzzo aveva messo a disposizione il terreno: la storica ferriera funziona ancora, ma in misura ridotta. In quel luogo lavoravano un tempo alcuni operai che furono anche giocatori nel primo Genoa, forse lì si giocava anche in antico! Persone di buona volontà si sono impegnate per fare il campo e la Bolzanetese è rinata. Per arrivare al campo, dal Bar Centro, che è il centro degli sportivi, si va a passare sotto la ferrovia.

 

A PonteX ci aspettano dei fieri e robusti nemici. In settimana, a scuola, avevo avuto già qualche scontro (ricordo Tacchella, mio compagno di banco ....). Sarebbe stata una grande battaglia. Il PonteX era stato sconfitto a Bolzaneto per 1-0 e ha i mezzi per rifarsi. Noi ci troviamo in testa al girone finale con quei 2 punti di vantaggio conquistati all’andata sui granata, che sono secondi. La  partita può essere decisiva. La seconda che ospita la prima, a tre giornate dalla fine ! Tutta Liguria ci guarda. A Pontedecimo affilano le armi, hanno tutte le intenzioni di riacciuffarci.

 

Il mio prossimo zio, Olinto (genoano anche lui, sia pace alla sua anima), mi ha preso seco e il tram ci ha trasportato nella tana del leone. Siamo in qualche diecina, tra ansia e speranza.

 

Il Campo Grondona ha gli spalti da tutt’e due i lati maggiori (non come il nostro, che ha soltanto qualche gradino dalla parte del torrente); la tribuna si trova dalla parte del monte. E’ tutto erboso, bellissimo (da noi di erba c’è appena qualche traccia). Sono sul posto, per la prima volta in vita mia in un campo avversario.

 

I granata sono una squadra solida, con un gioco forte. Il loro uomo rappresentativo è il

N° 10 Ighina, una mezzala longilinea dal dribbling stretto e insidiosa in area. Ti prendono d’assalto e ti stringono.

 

I nostri azzurri hanno un gioco più fine. L’allenatore Mazzarello, che giocò nella Bolzanetese di anteguerra,  ha organizzato una tattica nuova: si basa su un terzino libero. E’ Michelini, che gioca d’impeto con la fascia bianca alla fronte. Davanti a lui il centromediano Baiardo è dotato di uno straordinario colpo di testa: di alta statura, si piega all’indietro e poi colpisce in avanti col busto stranamente rigido e sa indirizzare la palla di testa con forti e precisi passaggi al compagno più opportuno. Il portiere è Giorgi, agile, dalla fronte quasi concava: viene dalla Novese. I tre bolzanetesi di nascita sono Traverso, il centrattacco, detto “muìn”, Campanelli, il tecnico mediano sinistro, e l’ala sinistra Cereseto, che è il fromboliere della squadra.

 

All’ala destra, Cappanera è subentrato a Guerra, meno dribblatore ma più veloce: la sostituzione ha toccato i sentimentali cuori delle fanciulle bolzanetesi, per ragioni anche extra calcio.

 

Nel primo tempo la partita sembra in mano al Pontedecimo, che preme con accanimento e riesce a portarsi in vantaggio, con tante feste intorno a noi.

 

Ma nel secondo tempo una sbandata difensiva permette al mobile centrattacco della Bolzanetese di infiltrarsi: arriva il pareggio e i granata si piegano. Vanno in cattedra gli azzurri: le loro manovre spaziate e armoniche inchiodano la squadra di casa ad una netta, chiarissima sconfitta. C’è in campo una sola squadra!

 

Una vittoria degna di essere ricordata nelle generazioni ...

 

Il titolo di campioni ormai è nostro. Al Pontedecimo resta da difendere il suo secondo posto.

 

La Val Polcevera in testa all’intera Liguria!

 

* * *

 

Com’era verde la mia valle.

 

 

 

Vittorio Riccadonna 

 

 

 

Campionato Ligure di Serie C 1945/46

 

Girone A:                                Girone B:

 

Bolzanetese         Alassio     

Corniglianese       Albenga     

Entella             Altare       

Lavagnese           Argentina          

Levanto             Bordighera  

Pontedecimo         Cairese            

Rapallo             Carcare             

Rivarolese          Finalese    

S. Agostino         Imperia             

Sarzanese           Sanremese

Serravalle          Vado      

Sestri Levante      Valle...crosia ?  

Spezia              Varazze             

Tigullio            Ventimigliese         

 

 

Girone finale

VII giornata

Pontedecimo-Bolzanetese 1-4

Genova Pontedecimo, 30 giugno 1946

 

 

Classifica finale:

 

Bolzanetese        17    (7 vittorie e 3 pareggi!)

Pontedecimo        14

Rapallo            11

Vado                9

Albenga             8

Cairese             1

 

Risultati della squadra vincitrice:

 

I            26/5        Albenga-Bolzanetese 0-0

II              ?        Bolzanetese-Pontedecimo 1-0

III           9/6        Bolzanetese-Rapallo 3-2

IV           16/6        Vado-Bolzanetese 1-1

V            20/6 ?      Bolzanetese-Cairese 2-1 ?

VI           23/6        Bolzanetese-Albenga 3-2

                   (ancora una vittoria interna di misura)

VII          30/6        Pontedecimo-Bolzanetese 1-4

VIII          7/7        Rapallo-Bolzanetese 0-0

                   (2 calci di rigore falliti dai Ruentes)

IX           14/7        Bolzanetese-Vado 1-0 

                   (campioni!)

X            21/7        Cairese-Bolzanetese 2-7

 

 

P.S.

 

Il Pontedecimo vinse le ultime tre partite.

 

E’ difficoltoso ricuperare le notizie storiche, per cui qualche dato potrebbe essere errato. Mi sono affidato sopratutto alla mia memoria, ahimé.

 

Il giornale che maggiormente riferiva di quel campionato si chiamava “La Vedetta dello Sport” ma non si trova, di quell’anno, pare, in alcuna bibioteca italiana.

 

Se per ventura qualcuno dei lettori fosse provvisto di vecchi ritagli è caldamente pregato di mettersi in contatto. Questo è il nostro appello.

 

Se qualche lettore ha dei ricordi, sappia che farebbero grande piacere i suoi commenti.

 

Credo che, in quella stagione di ripresa sportiva dopo la guerra, alcune squadre di serie C partecipassero ad un campionato nazionale unificato serie B e C. Anche in serie A, infatti, giocavano, particolarmente nel girone sud, diverse squadre di serie B. Per le altre squadre di serie C il campionato era a livello regionale.

 

La terza squadra polceverasca, la Rivarolese, pur forte, non aveva raggiunto il terzo posto che l’avrebbe qualificata al girone finale.

 

La tattica del terzino libero sembra sia stata per la prima volta applicata dai Vigili del Fuoco della Spezia quando vinsero il Campionato Alta Italia di guerra, allenati dal nostro Barbieri (avevano comunque fior fior di giocatori, accorsi durante il conflitto a procurarsi un’attività che li liberasse dall’obbligo militare: basti citare Castigliano e Loik, se non vado errato). L’anno successivo 1946/47 fu applicata dalla Salernitana allenata da Gipo Viani, in serie A, e prese il nome di “mezzosistema” (via di mezzo tra il “metodo”, che teneva due difensori liberi da compito di marcatora fisso, cioè i due terzini, e il “sistema” che non ne aveva alcuno).

 

Termini come pellicola, cinematografo, i greca erano usuali a quel tempo.

 

La casa di Morigallo con quella lapide non esiste più.

 

Lo stadio Grondona fu ridotto in anni successivi, privandolo della struttura sul lato lungo

a valle.

 

A Bolzaneto ancora adesso c’è chi ricorda quello storico punteggio, pur senza averlo vissuto.

 

= = =

 

 

 







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