Ai cinquanta di Brescia
Data: 31/12/2010 19.18
Argomento: dalla redazione


 

I miei auguri li rivolgo particolarmente, oggi, a quei 50 Genoani che salirono in treno per Brescia per “assistere” da fuori alla partita Brescia-Genoa, a loro proibita.

 

Il loro intento era di dimostrare ancora una volta l’affetto per la squadra e nello stesso tempo di palesare una protesta.

 

 



Sapete di cosa si tratta. Furono accolti dalla polizia all’arrivo a Brescia, condotti in luogo chiuso, identificati, quindi riportati alla stazione ferroviaria e imbarcati su un treno di ritorno, con l’obbligo di pagare il biglietto.

 

C’è chi sostiene che la nostra Costituzione dica altro.

 

Quel gruppo di appassionati ha rinunciato ad ogni forma di ricorso.

 

Il mio augurio dunque è che non accada loro più e che possano nell’anno nuovo, come tutti, liberamente spostarsi sul territorio nazionale.

 

E’ notabile che nella medesima disavventura, come narrano i giornali, siano incorsi, su un piano più grave e importante della vita della nazione, i 200 pastori sardi diretti a Roma per la loro protesta, intercettati e respinti dalla polizia a Civitavecchia; come se i 50 di Brescia, si potrebbe pensare, avessero funto da cavie per una strategia (nel caso di Civitavecchia però s’è mossa la magistratura).

 

Auguri, ragazzi. E auguri a tutti noi.

 

Forza Genoa.

 

 

 

Vittorio Riccadonna

 

 

 







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