Giusto pari
Data: 07/01/2011 07.54
Argomento: il Grifone in campo


Genoa       0

Lazio          0

Il Genoa non va oltre lo 0-0 contro la Lazio. Partita tatticamente bloccata nel primo tempo, in cui la Lazio ha giocato meglio contro un Genoa più intraprendente nella ripresa, con molte occasioni da ambo le parti. Per  la quarta volta nelle ultime cinque partite di campionato il Genoa non riesce a segnare, ma nella ripresa sono state create alcune occasioni importanti bloccate da un ottimo Muslera; la Lazio, quest’anno squadra da alta classifica, si rammarica di non aver concretizzato la sua superiorità nei primi 50' di gioco, in cui ha anche preso un palo interno con Hernanes. Fischi della Nord, insieme ad applausi, a fine gara, forse quella d’addio per Luca Toni.

 



In coda all’ingresso, prima del’inizio, ascoltato un commento tutt’altro che barbino: l’anno scorso prendevamo tanti gol, ma almeno ne segnavamo molti e ci si divertiva.

E’ un giudizio come un altro che, che qualcun altro avrà magari ripetuto a fine gara e che  ha il pregio di rispecchiare uno stato d’animo abbastanza diffuso tra i tifosi.

Chssà forse da lì i fischi della Nord alla fine.

Il Genoa ritrova Jankovic dopo un lungo infortunio e Ballardini all'inizio lo piazza dietro la coppia Toni-Destro.

In quella posizione il serbo non fa sfracelli, anzi lascia piuttosto perplessi, tanto che qualcuno, specie dopo alcuni corner da lui malamente sprecati , comincia a chiedersi perché non Veloso.

Come si dice, però, il calcio fa parlare e fa stare zitti perché, spostato nella sua collocazione più naturale, e cioè sulla fascia, il giocatore è stato il migliore dei suoi dalla cintura in su, sia come stoccatore, sia come uomo assist.

Nel primo tempo sono notevoli difficoltà del Genoa a produrre gioco, se non a brevi fiammate, ma mai pericoli seri per un Muslera, quasi inoperoso.

La migliore palla gol, al 2’, è di Floccari che, ben servito in area da Zarate, solo davanti a Eduardo, si fa deviare in angolo la conclusione dello 0-1.

Floccari benché ben supportato da Zarate non punge, pare quello dei tempi del Genoa.

Merito anche e soprattutto degli ottimi Dainelli e soprattutto Kaladze, che al centro della difesa non fa rimpiangere la cessione di Ranocchia all’Inter e fa, forse, ricredere i tanti che perdevano le bave per Chico.

Poche le occasioni nel primo tempo con un Genoa che dalla metà campo in su è stato del tutto inoffensivo.

Con sole 6 reti all’attivo sinora abbiamo, purtroppo, il peggior attacco interno della A: non un bel record di cui vantarci.

Nella ripresa la Lazio al 4’ coglie un palo con una bella conclusione da fuori area di Hernanes a seguito di un capovolgimento di fronte per un nostro errato disimpegno e un minuto dopo sfiora il vantaggio con Mauri.

Palle gol che hanno l’effetto di dare scossa al Genoa e nel giro di quattro minuti Muslera deve opporsi con bravura a due forti conclusioni di Jankovic, di cui una su punizione e poi se la vede brutta per un paio di pericolosi palloni nell’area piccola su cui Toni non si avventa con la dovuta cattiveria.

Finalmente il Genoa si da una mossa, la gara diventa più dinamica e Rossi al 21’ su assist di Jankovic -, è solo davanti al portiere laziale che riesce a rimediare un’uscita bassa mentre al 27’ è bloccato in area al momento del tiro.

Biava tenta il gol dell’ex con un insidioso colpo di testa ed infine Toni, con una battuta non felice, vanifica un ottima iniziativa di Destro, promettente la prova del ragazzo, soprattutto in prospettiva futura.

Il Genoa di Ballardini, meno spumeggiante di quello di Gasperini, ma più coperto, continua ad evidenziare la mancanza di un attaccante da almeno 10-12 gol a stagione.

Toni, che pure lotta, combatte, fa salire la squadra, guadagna anche qualche fallo, almeno sinora, pare aver perso la brillantezza di una volta e smarrito la via del gol.

Resta un attaccante di peso (senza voler fare alcuna ironia sulla parola), certo non rende in proporzione al suo sontuoso ingaggio e, probabilmente, potrebbe partire, speriamo poi di non dover rimpiangere anche lui.

E’ di tutta evidenza, in ogni caso, che prima di pensare ai sogni (ora Gabriel, tra tre anni di nuovo Diego e magari anche Cambiaso……), suggestive "chimere" se non "fumo negli occhi, sarebbe il caso di risolvere in modo adeguato il problema dell’uomo gol facendo lì  l'importante necessario investimento.

Lo stesso Ballardini nell’ultima conferenza stampa pre-gara, dove è apparso meno “governativo” di come era stato presentato, ha detto chiaramente alcune cose:
- in difesa siamo a posto;
- occorre ancora un centrocampista che sia soprattutto incontrista;
- ha difeso Toni.

Alla società trarre le opportune e conseguenti decisioni.

Alè!

Giancarlo Rabacchi

 







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