Udinese C. 2
(30’ I t. Di Natale, punizione; 22’ II t. Floro Floris)
Genoa C.F.C. 0
Locandina
Ma che strana la designazione di Tagliavento, dopo Genoa-Siena.
Preludio
La Fiorentina si impegna e anch’essa vince a Lecce e per noi genoani è una buona notizia.
Esperti come siamo dei passati tormenti da bassa classifica, alle parole lamentose di Serse Cosmi proviamo un misto di soddisfazione e di commiserazione. La figura di Cosmi ci fu vicina e nonostante le molte polemiche la sua facciona dice ancora qualcosa al nostro cuore. Avrà forse una parte di ragione?
Non importa – mors tua vita mea.
Ci basta un punto e chissà se già ad Udine . . .
Motivo principale: esposizione
Genoa ben assestato in difesa contiene con sicurezza il gioco di Udinese, che prevale territorialmente. Passa più di mezzo tempo senza vedersi consistenti pericoli.
Gesti del direttore
Improvvisamente, termina lo spettacolo.
Avviene in quattro tempi.
Il nostro Kucka era stato ammonito subito per uno scontro, con un certo sapore di casualità, in cui un avversario era rimasto infortunato. Nel rincorrere un avversaro, opera una leggera spinta da tergo ma col dubbio, per quel che è sembrato in TV, di un movimento dell’attaccante bianconero a provocarla. 29° minuto: espulsione.
Il tiro di punizione conseguente va in porta. Calciata sul palo più vicino, la palla è raggiunta da Frey che la devia ma non sufficientemente.
Poco dopo, espulsione anche di Palacio a causa di qualcosa che ha detto non si sa a chi.
Siamo al 38° minuto, in 9 contro 11, sull’1-0 per Udinese.
Non c’è possibilità di rimontare.
Motivo secondario e ripresa
Nel rimanente della partita si mantiene la correttezza dei giocatori e non c’è motivo di ritmi veloci.
Coda
Le due espulsioni sono sembrate fuori modo e sono gravi in vista della partita decisiva che ci attende domenica prossima senza il primo violino.
Dissonanze finali: terza sconfitta esterna della gestione Di Canio coincidente con la terza sconfitta interna del Lecce.
Vittorio Riccadonna