Ha toccato terra !
Data: 19/06/2012 18.50
Argomento: dalla redazione


 

La palla batte in terra: un fatto determinante.

 

Avrete capito che dipende però da che gioco giochiamo.

 

Se giochiamo a pallavolo, è tutto finito, il punto è irrimediabilmente perso.

 

Se invece giochiamo a pallacanestro, è un fatto indifferente: la palla può rimbalzare fin che si vuole.

 

 

 



Tennis? Allora può toccare terra, ma una volta sola: una seconda toccata è esiziale. In servizio è obbligatoria, altrimenti si può darci al volo.

 

La versone a tavolo prevede una doppia toccata nel servizio: la prima sul proprio campo, la seconda sul campo avverso. Sono entrambe obbligatorie. Una vera stranezza. Non si ci può dare mai al volo.

 

Ma noi siamo appassionati di quei giuochi di squadra nati in Inghilterra nel 1700.

 

Nel Cricket è ammesso un solo rimbalzo, che deve avvenire prima che la palla lanciata arrivi all’uomo della mazza. Un altro rimbalzo pone fine al gioco di quella palla.

 

Appassionante è il rimbalzo nei pressi della linea di bordo, ma non immaginatevi che siano linee segnate a gesso!: la linea non fa parte del campo, l’uscita della palla dal campo genera sempre un’assegnazione di punti che varia a seconda che la palla abbia toccato terra dentro o fuori dal campo. Ma le discussioni sono impossibili, il parere degli arbitri, anche se lontanissimi, è definitivo, senza appello e nessuno si può sognare di obiettare.

 

Più semplici (?!) sono i casi delle partite di Football.

 

Nel giuoco antico, che non aveva altri nomi che questo, dentro il campo la palla poteva rimbalzare a volontà, ma, in generale, cioè secondo certe linee guida di quei tempi, mentre si poteva afferrare con le mani al rimbalzo – almeno in fase difensiva -, non si poteva mai raccogliere da terra.

 

Ma questa in fondo è una digressione: torniamo ai tempi nostri, al Football attuale.

 

Qui ci sono le righe di bordo a gesso e non conta niente che la palla tocchi terra: sono come ideali muri alti all’infinito e conta che la palla li attraversi ed è come se ...

 

... se li avesse toccati?

 

Non saprei come spiegarlo.

 

Prendiamo il gioco detto Rugby Football.

 

Se la palla attraversa in aria quel muro ideale che immaginiamo stia sopra la linea di bordo, non conta niente, non è successo niente. La palla per venir detta out deve proprio toccare terra materialmente, o fuori della riga, oppure sulla riga stessa. Se un rinvio manda “fuori” (calcisticamente) la palla e il vento la fa rientrare in campo prima che tocchi terra, è buona.

 

Se la palla, mentre è in aria fuori dal campo, viene acchiappata o tenuta da un giocatore in campo, continua ad essere “buona”. Ma se la palla, anche se è in campo, viene acchiappata da un giocatore che abbia anche soltanto un piede sopra la riga, allora la palla è fuori. In altre parole la riga non fa parte del campo e il giocatore ... fa parte della palla, per così dire.

 

C’è poi il caso particolare della “presa franca”: la palla, acchiappata al volo senza che abbia toccato terra, dà in certe situazioni privilegi nel rinvio. E’ interessante che nel Fotball inglese, prima che si diramasse in Soccer e Rugby, una norma simile esistette già.

 

Come è tutto più semplice nel nostro attuale giuoco del calcio!

 

Come certo sapete, la riga fa parte del campo e la palla è uscita se ha superato interamente tutta la linea di gesso, a terra o nella proiezione ideale (muro illimitato) in aria.

 

Il rimbalzo quindi non conta niente.

 

O forse sì?

 

Ma sì. Certo. E’ quello che da ragazzi dicevamo: ai due butti. Nel calcio serio i butti sono uno soltanto, ed è quando l’arbitro lascia cadere la palla dopo un’interruzione e, come dice il regolamento, la palla è buona appena tocca terra.

 

Ma forse se avete immaginato che io, a scrivere queste cose, sia molto sapiente, vi sbagliate di grosso. Io mi ci sono applicato di buzzo buono (vi invito a cercare cosa sia il buzzo) ma non ci capisco niente. Non è scritto da nessuna parte ciò che vediamo succedere in pratica: che, invece, la palla non è buona, perché ci deve essere sempre uno dei giuocatori designato a passare la stessa agli avversari, una specie di tempo sospeso.

 

Peccato. Credevo di sapere tutto.

 

 

Vittorio Riccadonna

 

 

 







Questo Articolo proviene da Genoadomani
http://www.genoadomani.it

L'URL per questa storia è:
http://www.genoadomani.it/modules.php?name=News&file=article&sid=2932