Di nuovo nella ''bratta''.
Data: 02/12/2012 19.34
Argomento: il Grifone in campo


 

Il Chievo vince 4-2. Strepitosa esibizione di Paloschi autore di una tripletta, segnano anche Said e Jankovic poi i veneti, 10 contro 11, chiudono la partita al 90' con Stoian e si portano a casa tre punti che valgono doppio.

 



Il tabellino:

Formazioni 

Genoa (4-1-4-1): Frey; Canini, Granqvist, Krajnc, Sampirisi; Tozser; Jankovic, Kucka, Bertolacci, Vargas; Immobile.
In panchina: Tzorvas, Donnarumma, Rossi, Melazzi, Merkel, Seymour, Hallenius.
All. Del Neri.

reti:  pt. 40 Said; st. 11 Jankovic

Chievo (4-3-1-2): Sorrentino; Sardo, Dainelli, Andreolli, Drame’; Cofie, Guana, Hetemaj; Rigoni; Thereau, Paloschi.
In panchina: Puggioni, Squizzi, M. Rigoni, Cruzado, Moscardelli, Cesare, Jokic, Coulibaly, Di Michele, Farkas, Pellissier, Stoian.
All. Corini.

reti: pt. 14’r., 22’, 45 Paloschi, st. 44’ Stojan. 

Arbitro: Tagliavento di Terni.

Il Chievo conquista i primi punti in trasferta, purtroppo addirittura tre.

Lo fa volare Paloschi, autore di una tripletta irresistibile.

Per il Genoa due belle reti, inutili, di Said e Jankovic, ma i veneti in inferiorità numerica trovano la forza di fissare il risultato al 90' con Stoian a coronamento di una prestazione superlativa.

Buio pesto, invece, per i nostri ed ora sulla graticola c’è finito anche Del Neri.

Con Preziosi, si sa, tutto è possibile e si attendono possibili nuove.

Corini lascia in panchina Pellissier e parte con Cofie, mentre Del Neri rinuncia invece a Bovo schierando in difesa Krajnc, in un 4-1-4-1 indefinito, come la squadra rossoblù che, dopo una discreta, ma breve, partenza, gioca un primo tempo davvero sbiadito.

L'eroe di giornata è stato, come detto, Alberto Paloschi, in grande vena.

Inizia al 14' con il gol su rigore, giustamente assegnato da Tagliavento per una trattenuta (assurda perché il cross era fuori misura e l’azione oramai sfumata) di Sampirisi su Hetemaj: rasoterra alla sinistra di Frey che quasi ci arriva.

Il raddoppio al 22'.

Il Genoa è in difficoltà ed è sufficiente una verticalizzazione di Rigoni per aprirlo in due: Paloschi supera un Sampirisi abbastanza stordito ed infilza Frey che tenta un’inutile uscita disperata.

Del Neri prova a dare la scossa con il “guastatore” Said al posto di un Tozser che gode sempre meno simpatie tra i tifosi: alcuni si chiedono sconcertati perché lo fa spesso entrare subito per poi sostituirlo quasi sempre.

Bravo davvero il ghanese che accorcia al 40’ di testa su di un cross dalla bandierina.

Lo stadio si scalda ed il Genoa riparte a testa bassa, ma è un’illusione che dura poco, perché, anziché l’auspicato pareggio rossoblù, nel recupero Paloschi fa tre.

Bella azione dei veneti, tutta di prima, con assist di piattone di Guana e preciso colpo di testa su cui Frey non ripete i miracoli di Bergamo.

Del Neri prova a rimediare al brutto primo tempo inserendo Seymour per l'inesperto, ma promettente Krajnc, ed adotta un modulo più offensivo.

Si vede all’inizio della ripresa il cuore del Genoa che spinge con intensità, purtroppo senza un'idea precisa di gioco, ma esaltando il suo carattere.

Il gol di Jankovic, all'11' sembra arrivare al momento giusto, tra l’altro un gol davvero magnifico: bordata di destro in girata dal limite, palla che si infila sotto la traversa, probabilmente, deviata leggermente da Dramè.

La rete riapre la partita, ma non spaventa Corini che, infatti, sostituisce un attaccante con altro attaccante (Paloschi con Stoian).

Marco Rossi, ancora legnoso, sostituisce Sampirisi; l’illusione di poter rimediare se non addirittura di ribaltare il risultato è creata da Andreolli che fra il 24' e il 26' è ammonito due volte e lascia il Chievo in dieci.

Corini mette Cesar al posto di Guana.

I nostri però non sfruttano l’occasione propizia, mentre gli ospiti in contropiede fanno paura con un 5-3-1 che vede Stoian punta isolata e Thereau che lascia il posto a Jokic.

Il Genoa lotta generosamente, ma non riesce ad approfittare dell'uomo in più, lasciando campo al Chievo che, ancorché con l’uomo in meno, non si chiude, anzi prova ad aggredire e corre senza fatica, fino a riuscire a mettere il marchio sul trionfo con la rete di Stoian che al 90' sfrutta una papera di Frey.

Anche lui…

Mesto il ritorno a casa dei tifosi.

La gente che usciva dai distinti mi è sembrata più sconsolata di “incazzata”.

Qualcuno affermava che una squadra tanto scarsa non la vedeva da anni, altri facevano il confronto tra gli attaccanti seduti sulla panchina del Chievo con quelli della nostra, altri ancora per lo più di media età o cappelli brizzolati, ragionando tra loro, esternavano il concetto di un Preziosi, in effetti, sempre più “indifendibile”.

Personalmente vorrei, invece, difenderlo nel senso di chiedere ai commentatori televisivi che durante le sue non rare telefonate alle Tv locali si affannano a dargli delle botte di “grande intenditore” di calcio: per cortesia smettetela di prenderlo in giro.

Giancarlo Rabacchi

Per le foto si ringrazia il Secolo XIX  

 

 







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