Un cedimento che si ripete troppo
Data: 14/01/2013 10.41
Argomento: il Grifone in campo


 

 

Cagliari C.                               2

(10’ II t. Sau; 37’ Conti)

 

Genoa C.F.C.                          1

(3’ II t. E. Pisano)

 

 

Cade la pioggia, fitta e con raffiche intervallate da rallentamenti, sulla pelouse dello stadio nuovo e molto aperto del Cagliari, che si trova fuori Cagliari e che finalmente questa partita contro la nostra squadra dagli stessi colori trova frequentato dal pubblico: un pubblico compatto nell’orgoglio di sostenere la propria squadra.

 

 



I sardi hanno quindi particolari stimoli, anche dalla lunga serie di sconfitte che rende loro   indispensabile una riscossa.

 

Il Genoa si trova così in una situazione scomoda che il destino pare volergli riservare con preferenza, quella del capro sacrificale a pro di squadre che devono risorgere; ma anche il Grifone ha le sue necessità e affronta la gara con stile di prestigio.

 

Tanto piove, che all’inizio sembra persino dubbia la continuità della partita. Nel secondo tempo la situazione migliora alquanto.

 

Il primo tempo si svolge con equilibrio. Il Genoa controlla la partita e arriva a un buon tiro un paio di volte: prima di Borriello su punizione parata in corner, poi di Bertolacci la cui stoccata viene deviata pericolosamente da un difensore e sottratta dal portiere all’intervento di Rossi; mentre il massimo impegno di Frey è una bella respinta di pugno su corner.

 

L’impressione all’intervallo era di un Genoa che confermava miglioramenti e, se non proprio padrone del campo, quanto meno non era in sofferenza.

 

Pensavamo all'equità del pareggio, quando all’inizio della ripresa ecco che il Genoa segna su corner con Pisano che supera di testa due difensori.

 

Avvenuto questo, che ci apre sogni di successo, l’equilibrio si rompe, a favore del Cagliari.

 

Il Cagliari ha tratto vantaggio da un rimaneggiamento della propria formazione (Thiago Ribeiro) e sui congegni del nuovo gioco che si svolge al centro, noi lontani dal campo non sappiamo approfondire i motivi primi. Veramente non saprei se accusare più un calo fisico, oppure disattenzione o eccesso di confidenza, oppure quei meccanismi tattici che restano occulti agli osservatori meno versati al loro approfondimento. Quello che vediamo chiaramente è un fatto già visto in altre occasioni: un avversario che manovra sulle ali, superiore nel dribbling e nella corsa, mentre da parte nostra il gioco d’attacco sulle ali è completamente sparito, gli avanti del Genoa non appaiono più riforniti dalla mediana impegnata nel lavoro difensivo e viene a mancare ogni contrattacco.

 

In tale situazione di compressione, i singoli episodi perdono un vero potere decisivo. Malgrado il vantaggio, il Genoa deve soccombere. Va anche  considerato il valore dell’attacco avversario e l’incompletezza del nostro, tarpato proprio sulle ali.

 

Tuttavia, malgrado qualche occasione pulita, le tre marcature sono dipese piuttosto da svagatezze difensive che da prodezze degli attaccanti.

 

Pisano ha segnato di testa arrivando da dietro su due avversari ben piazzati che sembravano sul pallone. Sau è sfuggito al reparto destro della difesa genoana sfruttando un’incertezza reciproca di marcatura e movimento di due difensori genoani che giocavano sul fuorigioco. Conti ha segnato di testa su punizione, male marcato davanti alla porta.

 

Solo all’ultimo minuto, Kucka è riuscito a strozzare sulla linea di fondo un traversone largo e di testa è riuscito a colpire la traversa: una abilità individuale piuttosto che un’occasione persa. 

 

In quel momento, il Genoa era in 10 avendo patito Seymour l’espulsione per un’entrata da tergo. A proposito dell’arbitro Rocchi, non sempre mi ha convinto tecnicamente e mi è sembrato troppo propenso ai provvedimenti disciplinari. Verso la fine, sull’1-1, Ibarbo aveva dato una sberla alla palla nella propria area con il braccio alzato, ma ne era stato spinto; subito dopo, ad uno spintone netto, col braccio, alle spalle di un avversario che rincorreva la palla da parte di un difensore del Genoa in area, senz’altro da punire, Rocchi omise di applicare la sua pignoleria.

 

Nella partita si sono confusi i pregi e i difetti delle due squadre e noi genoani abbiamo bisogno di credere che per quanto riguarda l’asfissia intermittente che ci coglie, si stia correndo alla riparazione.

 

 

Vittorio Riccadonna

 

 







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