Un convegno riuscitissimo!
Data: 01/03/2013 23.48
Argomento: dalla redazione


 

Questo pomeriggio si è tenuto presso la sala conferenze del Consiglio dell'Ordine degli Avvocati di Genova un convegno giuridico dal seguente titolo:
"L'Illecito sportivo: fattispecie, procedimento sanzionatorio e responsabilità delle società di calcio".
Il convegno è stato promosso su iniziativa del Club Giuistizia Rossoblù, che ha appunto tra i suoi scopi - oltre ovviamente a quello primario del sostegno all'amato Grifone - quello di approfondire e studiare tutti quei temi legati al calcio ma di contenuto anche giuridico.

 



E non vi è dubbio che il tema dell' "illecito sportivo" (anche a voler dimenticare le tristemente note vicende che così dolorosamente coinvolsero il Genoa nel disgraziato 2005) sia estremamente, per intuibili ragioni, attuale e finisca per interessare, volenti o nolenti, un po' tutti i tifosi di calcio e non solo quindi strettamente gli operatori del diritto.
Ha introdotto i lavori il Presidente di Giustizia Rossoblù avv. Mario Epifani, il quale ha presentato i relatori e sottolineato, appunto, l'importanza ed attualità dei temi trattati.
Moderatore del dibattito era un altro graditissimo ospite: il noto ed esperto giornalista Xavier Jacobelli, per il quale, tra l'altro, tutti i Genoani provano una istintiva simpatia ricordando la obbiettiva ed onesta informazione da lui fornita (praticamente unico in Italia) in occasione delle tristi vicende del 2005.
Ha quindi iniziato la propria esposizione l'avv. Laura Vasselli di Roma, la quale ricopre la carica di giudice membro della Corte di Giustizia della Figc.
L'avv. Vasselli ha trattato diffusamente, in particolare, dell'articolazione e del funzionamento, nei suoi vari organismi, della giustizia sportiva e calcistica in particolare.
L'aspetto forse più interessante della relazione dell'avv. Vasselli è stato quello dove è stato posto in luce la natura tutta particolare di questo tipo di giustizia, spesso oscillante tra regole conformi a quelle che regolano il nostro ordinario sistema processuale (civile e penale)e regole invece del tutto peculiari dell'ordinamento sportivo, le quali troppo spesso non consentono, nel processo sportivo, una compiuta e completa conoscenza da parte dei giudici di tutti i fatti costituenti la vicenda portata al loro esame, con la conseguenza, per stessa ammissione dell'avv. Vasselli, di sentenze (o più correttamente di decisioni) talvolta non conformi ai canoni consueti della giustizia ordinaria.
In altre parole, l'avv. Vasselli ha sottolineato come la giustizia sportiva costituisca, oggi, un organismo non ancora chiaramente definito nei suoi limiti, poteri e natura (giustizia privata o semi-pubblica?).
Ed ancora, l'avv. Vasselli ha narrato di come non poche volte si è trovata in contrasto, nel decidere, con gli atri membri della Corte (spesso ex magistrati in pensione) poiché, essi, troppo distanti da una visione che tenga in giusta considerazione i diritti della difesa degli incolpati.
E' stato poi il turno del secondo relatore, il dott. Sebastiano Campisi, giudice sportivo Figc per la regione Liguria (teniamo presente che la giustizia sportiva si occupa in egual misura delle questioni attinenti sia le società o i
gli atleti iper-professionisti, così come delle più piccole realtà puramente amatoriali locali).
Egli ha trattato, in particolare, delle varie fattispecie di illecito contenute nel Codice di Giustizia Sportiva, illustrandone le principali caratteristiche.
Il dott. Campisi ha sottolineato la difficoltà ad arrivare a sentenze convincenti laddove la formazione della prova nel processo sportivo è necessariamente sbrigativa e sommaria, ma questo, evidentemente, crea un rischio di sentenze conseguentemente affrettate ed incomplete.
Dopo un coffee break quantomai piacevole, è stato il turno del terzo ed ultimo relatore: l'avv. Anna Cerbara di Genova, esperta di diritto sportivo e, last but not least, apprezzatissimo membro di Giustizia Rossoblù.
L'avv. Cerbara ha affrontato il tema della responsabilità delle società calcistiche e più in particolare quello, delicatissimo, della responsabilità oggettiva delle stesse per fatto illecito dei propri tesserati o dei
propri sostenitori (l'avv. Cerbara ha posto in luce diverse incongruenze della famosa vicenda di Genoa-Siena, con il relativo procedimento recentemente conclusosi in primo grado con sanzioni pecuniarie al Genoa, a suoi dirigenti, e a suoi giocatori).
La conclusione della relatrice è stata che, oggi come oggi, il principio della responsabilità oggettiva appare oramai superato e che quindi andrebbe rimodulato in considerazione della situazione odierna ben diversa rispetto a
trenta o quarant'anni fa.
Comunque, faceva notare l'avv. Cerbara, già l'attuale giurisprudenza sportiva sembra considerare in modo meno rigido tale principio.
Comunque, e in sintesi, tutti e tre i relatori, così come il moderatore Jacobelli, hanno convenuto che l'attuale giustizia sportiva non è adeguata alle esigenze odierne, specie in riferimento agli enormi interessi patrimioniali in gioco; e dunque occorerebbe fissare nuove regole che tengano conto dei legittimi interessi dei soggetti a vario titolo coinvolti.
Il convegno si è quindi concluso con un lungo e caloroso applauso di apprezzamento da parte dei presenti (molto numerosi) all'indirizzo dei brillanti relatori.
Da notare, tra l'altro, la assai apprezzata presenza del Presidente dell'Ordine degli Avvocati di Genova (nonché, il che certo non guasta, sincero tifoso rossoblù) avv. Alessandro Vaccaro, che ha così inteso onorare l'importanza dell'evento.
E per finire, un meritatissimo plauso al Club Giustizia Rossoblù eccellente promotore del riuscitissimo
convegno; Club Giustizia Rossoblù che, in tal modo, ha contribuito ad apportare ulteriore lustro al nome del Genoa e a quello della sua tifoseria.
Il pomeriggio si è concluso simpaticamente con un aperitivo tra alcuni membri del Club e i tre relatori, accompagnato da piacevoli e conviviali chiacchiere.

Pietro Tiscornia







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