Quella maglia da capitano ...
Data: 30/07/2013 00.12
Argomento: dalla redazione


 

Quella maglia, la maglia del capitano ...

 

non la vedremo più alla partita – Kronos la reclama per sé.

 

Ne accettiamo la perdita, che si aggiunge ad altre mille.

E’ fatalità inesorabile.

In fondo, era una maglia uguale alle altre nove.

 

Ci mancherà la figura di Rossi: una figura consueta da ritrovare di settimana in  settimana, facente parte del nostro panorama abituale.

 

Noi tifosi, come tutti gli uomini, molto dimentichiamo e molto ricordiamo. 

 

 



La dedizione di Rossi alla sua maglia – alla nostra maglia – è una delle cose che non dimenticheremo. Il giocatore Rossi aveva sposato la maglia del Genoa.

 

Non è stato. Rossi, un supertecnico, uno di quelli dal tocco che incanta. Non era un formidabile tiratore. Non era un Maciste dell’area di rigore, un inesorabile del tackle. A un osservatore disattento, poteva non fare una particolare figura, oltre al suo pulito, snello, sempre diligente lavoro nelle aree laterali.

 

Ogni giocatore va in campo con dei compiti; i più bravi li assolvono. Giocare al calcio è una fatica ai ritmi d’oggi. Nelle mutevoli schermaglie delle linee mediane, stare dietro all’avversario e nello stesso tempo favorire i compagni costa energie. Fortunati quei giocatori di personalità che per classe sanno imporsi ai propri avversari di reparto e spingere la propria squadra.

 

Avviene poi che qualcuno non si limita al suo compito. Va oltre. Interviene qui, e poi anche là. Corre a fare la diagonale, come si dice modernamente per una manovra di ripiego e appoggio che è sempre esistita. Arriva a chiudere il tiro ad un avversario che era sfuggito, laggiù in fondo al campo. Poi si sposta a coprire la zona d’ala del proprio attacco, in appoggio alla nostra contromanovra, sempre pronto a rientrare in seconda linea.

 

Tutto questo perché è più bravo? O perché ha un fiato da elefante e una forza da mulo?

 

No. Lo spinge una volontà smisurata, la passione per la maglia e la squadra, l’ansia di non economizzare il proprio aiuto.

 

Quell’essere multiforme detto dodicesimo uomo, dalle molte voci e dalle molte teste altre volte discordanti, che circonda il campo e giudica, ha capito.

 

Rossi non ha fatto semplicemente il suo dovere.

 

Ha fatto di più.

 

 

Vittorio Riccadonna

 

 







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