Importante, meritata vittoria sul Milan
Data: 08/12/2014 01.37
Argomento: il Grifone in campo


  

 

Genoa  C.F.C.                       1

(32’ I t. Antonelli)

 

 A.C. Milan                            0

 

 

 

Il Milan si presenta in maglia biancastra con fascia sotto-cintola. Vince il campo e si schiera spalle alla Nord. Il sole accarezza i distinti, un venticello spira freddino.

 

L’avvio del giuoco, cauteloso e rabbiosetto, spiega l’importanza che le squadre danno alla gara.

 

 

 

 



Con una discesa prolungata, Menez impegna Perin al 7’: ha perso l’occasione, ha tirato forte e al centro. Occasione ancora migliore avrà al 28’, per palla rubata a Kuzca: con la stessa conclusione.

 

Perin para poi un colpo di testa al 20’.

 

Sono i tentativi di spicco, andati falliti, dei milanesi contro la porta del Genoa, il quale ha un gioco più compatto, collegato, elaborato sulle ali, insistito all’attacco. Perotti dipinge. Al confronto i conati del Milan paiono fondarsi sulle individualità, delle quali esso è ricco di nomi ma povero di prestazioni. Poco riconoscibile El Shaarawy anche nel fisico.

 

Il Genoa fa la partita.

 

Al 31’ un ottimo tiro di Izzo, che ribatte una respinta, cosa si permette questo giovane?: saetta verso l’angolo basso ma un difensore sulla linea devia in corner; e qui fa giustizia Antonelli, che in lotta con Bonera di testa lo anticipa e senza dover saltare in alto smista in girata un pallone perfido contro il palo. Genoa in vantaggio, e  noi ci diciamo: o l’ea mêujo, era maturo.

 

Al 39’ Perin salva volgendosi come un gatto ad afferrare vicino al palo di sinistra una palla ribattuta, dopo respinta corta per ostacolo subito.

 

Al riposo, nessuna discussione sul vantaggio meritato.  

 

Al 7’ della ripresa Perin è ancora chiamato al suo lavoro. Nel complesso il portiere del Genoa ha lavorato di più del milanese e non senza impegno.

 

La partita cambia: a differenza del primo tempo, dopo un quarto d’ora il Milan comincia a preponderare e il Genoa prova difficoltà a contrattaccare. A centro campo De Jong, uscito Montolivo, tocca palloni su palloni. Però alla quantità non risponde lo zic della qualità. La difesa e la mediana del Genoa, che fanno un tutt’uno, privano gli attaccanti milanesi di ogni luce: lo sforzo che fa il Milan per evitare la sconfitta si confonde con la tattica di ripiego dei laterali del Genoa, in modo che non si può affermare che la preponderanza territoriale sia frutto di una grande superiorità.

 

Al 44’ il Milan ha forse l’unica buona occasione della ripresa, perduta con un tiro fuori di Bonaventura. Il nome non gli ha portato fortuna.

 

Grande festa finale. Tutti sappiamo l’importanza di questo risultato, ai fini di una classifica che sorride. Il successo di oggi non è stato casuale ma introduce altre speranze, sulla quali preferisco evitare pronostici.

 

La prestazione dell’arbitro Tagliavento, pur con qualche cosina omessa qua e là, è stata serena e ininfluente.

 

   

 

Vittorio Riccadonna

 

 

Genoa

Perin; Roncaglia, De Maio, Izzo (39' II t. Antonini), Antonelli (cap.); Kucka (26' II t. Marchese), Sturaro, Bertolacci; Falque, Matri (36' II t. Pinilla), Perotti. 
Milan

Diego Lopez; Bonera, Rami, Mexes, Armero; Montolivo (cap.; 17' II t. Poli), De Jong, Bonaventura; Honda (26' II t. Pazzini), Menez, El Shaarawy (33' II t. Niang). 
Arbitro

Paolo Tagliavento da Terni
Ammoniti

Antonelli, Sturaro, Perotti (G), Rami, Mexes (M).
 

 







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