Errori che creano passione
Data: 19/01/2015 00.06
Argomento: il Grifone in campo


 

 

Genoa  C.F.C.                                             3 

(24’ I t. Falque; 8’ II t. Fetfatzidis; 47’ Fetfatzidis, rigore)

 

U.S. Sassuolo C.                                        3

(19’ I t. Berardi, rigore; 4’ II t. Missiroli; 25’ Berardi)

 

 

 

Allora non vale che la partita perfetta finisca 0-0.

Se così fosse stato, certamente non ci saremmo appassionati tanto e non ci saremmo lasciati col dispiacere di aver ancor tanto da dirci, da commentare, da soppesare.

Anche qui, al momento, non possiamo che fare accenni sugli episodi; però contiamo sul nostro fedele pubblico di lettori e scrittori per avere approfondimenti, sui vanni della genoanità.

 

 

 



Pubblico scarso, pomeriggio di sole. Squadre con diversi giuocatori assenti. Il Sassuolo, in ololeuco col portiere in giallo, vince il campo e si schiera spalle alla Nord.

 

La partita rivela due squadre molto diverse. Ficcante il giuoco del Sassuolo, fortemente penetrativo in campo aperto coi suoi Zaza e Berardi appoggiati da mediani dinamici nel creare azioni di contrattacco; la difesa rossoblù si trova impegnata in situazioni tatticamente spinose, che gestisce con ammirevole accortezza. Di manovra più lenta il giuoco d’attacco del Genoa, che propone principalmente alle ali le finezze dei palleggi ravvicinati per la ricerca dello scambio smarcante in area di rigore.

 

Di conseguenza, del Genoa una maggiore manovra ma del Sassuolo una molto maggiore pericolosità. In pratica, per un quarto d’ora passiamo brutti momenti: alcuni tiri fuori e salvataggi di Perin e dei difensori.

 

Poi, al 18’, il primo fatto stupefacente. C’è un contrasto al limite della nostra area, l’arbitro non interviene, palla respinta e presa dai nostri mediani, sono passati 5 secondi, si sta sviluppando un’altra azione, ed ecco che l’arbitro Giacomelli ferma la palla oramai lontana e si avvia in area a dare un calcio di rigore, evidentemente per ordine ricevuto via radio. Una decisione ammissibile in sé, sotto l’aspetto tecnico magari giusta, anche se contraria al principato dell’arbitro; ma che si scontra con un criterio che è sempre esistito nel calcio, che la decisione sia immediata e che una volta sviluppata un’azione successiva non si possa più disdirla. Direi una non grande prova di personalità da parte di Giacomelli, anche ammettendo la giustezza del rigore. 

 

Inutile aggiungere lo stupore e la perplessità nello stadio, alla porta segnata su rigore dal Sassuolo (palla toccata da Perin).

 

Sembra ora che il Sassuolo abbia la partita in pugno e sia inarrestabile. Al 22’, il Genoa evita la seconda capitolazione con un duplice fortunoso salvataggio.

 

Ed ecco invece che l’attacco del Genoa, privo di un centrattacco di ruolo, in tenace reazione, riesce a produrre quella perfetta azione di palleggio sull’ala e di scambio che andava tentando, e vediamo Falque che entra in area defilato a destra e va a segnare una pregevole porta.

 

Il primo tempo si conclude in equilibrio di gioco e di punteggio. Ora il Genoa tiene il campo meglio e la situazione si ripete anche all’inizio di ripresa.

 

Ma al Genoa è funesto un calcio d’angolo che subisce al 4’. No, non dite adesso che è la solita storia, dei gol da calci piazzati. Questa volta c’è un fallo netto su Perin. Non è la solita carica al portiere impegnato nel salto a contatto con gli avversari, che è di valutazione discutibile anche perché nel regolamento non esiste più; questa volta è proprio un colpo intenzionale dato col braccio da Missiroli al braccio proteso di Perin, seguito da una grottesca difesa dei centrali sulla palla persa. L’arbitro Giacomelli non poteva essere coperto. Forse anche in questo caso ha aspettato istruzioni via radio, che non gli sono arrivate. Fosse così, sarebbe grave.

 

Il Genoa spacciato? Ma neanche per sogno. Comincia qui la sua partita.

 

Al Sassuolo manca qualche titolare in difesa e deve accorgersene. Il pallone comincia a ronzare fittamente nella sua area. Il pubblico soffia, dalla Nord arrivano gli incitamenti.

 

E infine Fetfatzidis arriva giusto su un allungo di Lestienne, aggira il portiere e dalla sinistra infila elegantemente in porta il secondo pareggio.

 

Ora il Genoa prevale chiaramente – non dico che il Sassuolo non possa più reagire, ma si profila la nostra vittoria: nonostante tutto, ora è il Sassuolo a salvarsi con difficoltà.

 

Invece, in un’azione sporadica, Izzo si fa ingenuamente soffiare una palla che sembrava sotto controllo, l’azione della sua ala è prontamente seguita da due compagni, la difesa del Genoa non sa marcare tutti, il passaggio al centro è seccamente spedito da Berardi nell’angolo basso della porta di Perin. Tre a due per gli ospiti.

 

Mancano 20 minuti. Sono minuti da Genoa. Undici leoni in rossoblu attaccano a ondate. I tifosi urlano. L’arbitro trascura i modi poco gentili usati verso Zaza. La partita si gioca sotto la porta di Sud. Una volta, due volte, la segnatura viene sfiorata: palloni vicini vicini vengono mal calciati. Di Bertolacci in particolare un errore su un pallone quasi troppo facile pare significare che il pareggio non potrà più venire raggiunto. Maledizione che sbaglio.

 

Ma a errore mio segue errore tuo. Siamo nei tre minuti di ricupero. Una spinta immotivata, stupida, dalle spalle, neanche troppo violenta, manda rovinosamente (?) Kucka a terra bocconi, sul lato dell’area di rigore. Questa volta, Giacomelli non ascolta la radio: indica il dischetto (protestano loro, adesso).  

 

Chi va? Non Falque? No, naturalmente, che dico. Ci va il greco.

 

C’è un modo, di tirare i rigori, classico, bello da farsi e da vedersi, rischioso, richiedendo precisione: interno piede, tiro girato e mira verso l’incrocio esterno. Fetfatzidis fa la battuta dei sogni: interno sinistro e la palla va esattamente a picchiare sotto l’incrocio alla destra del portiere e ricade dentro. Coraggio... fortuna.. massima abilità...

 

Sul 3-3, il Sassuolo, che c’è restato male, cerca ancora di attaccare. Sono ormai gli ultimi secondi. 

 

La partita ci lascia, ancora una volta, una grande, grande soddisfazione. Aver visto il Genoa combattere, reagire, buttare la volontà oltre l’ostacolo. Sappiamo che la squadra lamenta casi avversi ma finché ci metterà il cuore come oggi, e sappiamo che così sarà, le avversità non spaventano.

 

Una grande prova: dai difensori l’intelligenza, dagli attaccanti la ricerca del giuoco. Alle volte pensiamo: perché così fumosi, perché non tirano? Ma oggi hanno fatto, di palleggio, due gol meravigliosi.

 

La partita si è giocata con grande correttezza.

 

 

Vittorio Riccadonna

 

 

Genoa:

Perin; Roncaglia, Burdisso, Izzo, Antonelli (cap.); Sturaro, Rincon, Bertolacci; Falque  (46' II t. Edenilson), Fetfatzidis (49' II t. Rosi), Lestienne (31' II t. Kucka).

Sassuolo:

Consigli; Gazzola, Terranova, Acerbi, Longhi; Brighi (28' II t. Biondini), Magnanelli (cap.), Missiroli; Berardi (41' II t. Chibsah), Zaza, Sansone (25' II t. Floro Flores).

Arbitro: P.Giacomelli da Trieste

Ammoniti: Berardi, Brighi, Magnanelli, Zaza (S), Lestienne (G)

Pubblico: soltanto 1400 paganti.

 

 







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