Bloccato un Genoa bravo, non perfetto
Data: 03/05/2015 21.12
Argomento: il Grifone in campo




A.S. Roma . . . . . . . . . . . . . . 2
(35’ I t. Doumbia; 48’ II t. Florenzi)

Genoa C.F.C. . . . . . . . . . . . . . 0



Nella difficile partita in casa di un avversario di alta classifica, fortemente determinato e impegnato a riconquistare il secondo posto, Gasperini sceglie una formazione prudenziale, in quanto, già privo di Perotti, rinuncia a schierare ali di ruolo e si affida a Laxalt e Bergdich. Anche Niang vedremo che non avrà funzioni esattamente da centrattacco.

Si ripresenta l’assieme elastico di fitti palleggi di fronte all’area di rigore avversaria, nella quale si tenta di infiltrarsi per mezzo di scambi stretti.



La partita si sviluppa piacevole e anzi il giuoco del Genoa, come già in altre partite, prende alquanto il sopravvento.

Al 9’ Niang in fuga viene fermato in fuorigioco: non funziona la discutibile “direttiva del dubbio” (nel dubbio lasciar agire).
All’11’ Perin para in corner un primo tiro di De Rossi da distante.
Il Genoa apre la lunga serie dei corner battuti.

Anche Bergdich da ala sinistra tenta un paio di conclusioni, la prima all’8’; invece sulla destra Laxalt si tiene più costantemente arretrato.

Dalla metà del primo tempo la supremazia passa alla Roma e nascono pericoli. Ne corre uno Perin al 25’, con un rischio quasi di autogol, su azione della Roma originata da un fallo forse invertito da Damato. Al 25’ Rincon è costretto a trattenere De Rossi più veloce di lui. Finché, da una serie di errori di governo palla, di cui l’ultimo micidiale, al 35’ la Roma spezza l’equilibrio della partita e va in porta.

Ancora una buona parata a terra di Perin sulla sinistra, al 41’, su Nainggolan.

L’entrata di Falque nella ripresa porta equilibrio e il Genoa ordirà parecchie azioni e passerà parecchi minuti nel cercare il pareggio, mettendo la Roma quasi in una vena di affanno, non di vera preoccupazione.
Al 13’, una delle poche parate impegnative del portiere De Sanctis.
Al 18’ e al 23’ invece due parate di Perin.
Al 20’ una caduta in area di Torosidis provoca un attimo di paura nei nostri telespettatori, mentre invece il braccio proteso col cartellino era diretto contro il romano che era caduto con un eccesso di abbandono.
Il Genoa non riesce a liberare un uomo a rete né a scoccare tiri perentori. Kucka riesce a precedere pulitamente e scavalcare De Santis in mischia e indirizzare di testa verso la porta, una palla però lenta che viene respinta dai difensori.
Al 47’, secondo di ricupero, ultima occasione di un intervento di testa di Lestienne a fianco del palo di destra di De Sanctis, non riuscito.
Subito dopo un vertiginoso contropiede porta l’ottimo Florenzi a correre colla palla da ben addentro alla propria metà campo fino all’area di rigore nostra e giuntovi a scaricare una bordata nell’angolo alto della porta: un’impresa notevole.

Malgrado un paio di possibili rigori, uno per parte, l’arbitraggio di Damato è stato complessivamente corretto e, come si suole dire, non ha avuto peso sul risultato: ammesso che ciò possa mai avere un senso.

Il Genoa ha perso un’occasione importante? O invece si è semplicemente arreso alla forza dell’avversario? Tutt’e due le cose. In una partita che si era avviata sotto un certo controllo, il pareggio era possibile.



Vittorio Riccadonna



ROMA:
De Sanctis; Florenzi, Manolas, Astori, Torosidis; Pjanic (28' II.t. Yanga-Mbiwa), De Rossi (cap.), Nainggolan; Gervinho, Doumbia (15' II t. Iturbe), Ibarbo (42' II t. Holebas).
GENOA:
Perin (cap.); Roncaglia, De Maio, Izzo, També (II.t. Falque); Rincon, Bertolacci (28' II t. Costa), Kucka; Laxalt (14' II t. Lestienne), Niang, Bergdich.
ARBITRO: A.Damato da Barletta.
SPETTATORI: 37.068.
AMMONITI: Rincon, Manolas, Laxalt, Izzo, De Rossi, Torosidis.








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