Le briglie rossoblù sul collo del Toro
Data: 13/03/2016 23.55
Argomento: il Grifone in campo





Genoa C.F.C. . . . . . . . . . . . 3
(20’ Cerci, rigore; 47’ I t. Cerci, rigore; 21’ II t. Rigoni)

Torino F.C. . . . . . . . . . . . . 2
(4’ Immobile; 15’ I t. Immobile)



In una giornata che introduce la primavera, si incontrano al Ferraris due squadre storiche del calcio italiano – il Torino in ololeuco. Genoa vince il campo e si schiera contro Nord; Torino batte l’inizio.




Sembra un gioco equilibrato con leggera preponderanza rossoblu, invece alla prima azione a fondo Immobile scambiando con Belotti s’infiltra, scocca dal basso in alto nell’angolo vicino e porta in vantaggio, imparabilmente, la squadra torinese.

Va bene, pazienza, pensiamo: ora comincia la vera partita. Genoa va all’attacco. Corner e ricorner. Che pallone di testa ha maldestramente giocato De Maio sotto porta avversaria. Non importa, insistere bisogna. Ancora corner.

Al quarto d’ora, altra azione di respiro dei bianchi, ancora Immobile col suo giuoco lineare ben lanciato si libera, dalla stessa posizione di prima tira diagonale alto, Perin riesce appena a toccare, Torino 2-0.

Ora sì che va male. Sappiamo che la nostra squadra ha la segnatura difficile ed eccoci a dover segnare due gol. Abbiamo già avuti, così par tempo, gli episodi decisivi?

No, il Grifone non è morto, torna ad attaccare. E il vero momento decisivo arriva adesso, dopo 5’ appena. Arriva da un intervento più imprudente che protervo di Molinaro che atterra Ansaldi il quale aggirava marginalmente l’area di rigore e dà come conseguenza l’occasione a Cerci di disporsi davanti al cerchietto del rigore, fronte alla gradinata nord. Cerci non si copre di gloria con il tiro forte a mezza altezza quasi centrale che il portiere Padelli sfiora, ma il dio del calcio assiste, la palla entra in porta.

L’1-2 è cosa molto diversa che lo 0-2. Le prospettive cambiano. Il grifone ora può ruggire. I sostenitori gli fanno eco. La gara incrudelisce, l’arbitro Doveri, dopo la sua decisione nevralgica, ha problemi impegnativi. Sembra veramente impossibile che non veda, coi suoi vari collaboratori, l’abbattimento subito da Pandev al 27’ in procinto di tirare davanti alla porta, da parte di Peres. Non solo dalla Nord, il pubblico comincia a scandire “buffone”. Ed ecco per la terza volta Immobile in azione! Piomba sul pallone traversato dalla destra, tira secco a pochi metri dal palo, ma la torsione non è perfetta, la palla non raggiunge la luce della porta, va alta. E’ stata l’ultima azione pericolosa del Toro nel primo tempo. Ha falito il 3-1.

Al 35’ in una pregevole azione (Laxalt) viene superato anche Padelli uscito ma finisce sul fondo. Sui calci d’angolo, in area del Toro ci sono scambi di spinte a palla morta. Al 42’, una specie di lotta tra Glik e attaccanti del Genoa: l’arbitro interviene a sedare ma non prende provvedimenti. Durante il minuto di ricupero, Acqua abbranca Izzo e Doveri dà a favore del Genoa un secondo rigore. Protestano i giocatori torinesi: viene ammonito il portiere. Si ripete la presentazione di Cerci sul medesimo dischetto. Fiato sospeso. Ci riuscirà per la seconda volta? Il minuto di ricupero è già scaduto quando tira. Tira benissimo, tiro forte raso alla traversa. L’ultima palla giocata del primo tempo ci ha dato il 2-2.

La ripresa trova una condizione di serenità nuova e meno frenesia e si vede subito che il Genoa è in grado di condurre la gara quanto meno in pareggio: anzi in realtà è capace di ribaltarla a proprio favore. Il Torino va in sofferenza: non più a causa di una pressione che lo rinserra davanti a Padelli, ma piuttosto a causa della manovra ai fianchi che Genoa sviluppa al centro del prato.

Un calcio piazzato al 6’ provoca una mischia; fallisce Rigoni.
Un’ottima azione Cerci/Ansaldi al 15’ si conclude con una forte girata di Rigoni al volo, fuori di poco.
Ancora un calcio piazzato di Suso al 21’ trova la testa puntuale di Rigoni che mette in porta la palla della vittoria, prendendo il tempo al portiere. Insistite proteste dei torinesi: il capitano Glick si rivolge al guardalinee, c’è un’ammonizione. Il gol del 3-2, come quello dello 0-2, sono stati segnati sul filo del fuorigioco e hanno richiesto oculatezza al guardalinee Vivenzi (senza dubbi perfetto l’altro guardalinee Peretti).
29’: tiro di Suso, preciso, non forte, parato.
31’: tiro di Dzemaili fuori di poco.
34’: azione di Immobile, bloccato.
36’: ottima, importante parata alta di Perin in corner, su tiro di Acquah dal limite.
45’: buon tiro di Suso parato; poi ancora Di Maio tira fuori.

Finisce colla seconda vittoria consecutiva, anche questa sofferta. Vittoria consolatoria, partita avvincente, alternanze di emozioni, classifica sorridente, futuro aperto a nuova fiducia.

Ha giocato tutta la partita il brasiliano Silva, atletico, mobile, però poco avveduto qualche volta nel passare le palle importanti; questo è forse uno dei difetti della squadra.
Nel suo ritorno sul campo del Ferraris, Immobile, nella sua pregevole prova, è stato impietosamente fischiato dal nostro buono pubblico.



Vittorio Riccadonna



GENOA :
Perin (cap.); Izzo, Burdisso, De Maio; Silva, Dzemaili (31' II t. Tachtsidis), Rincon, Ansaldi; Cerci (12' II t. Suso), Pandev, Laxalt (II t. Rigoni).
TORINO : Padelli; Maksimovic, Glik (cap.), Moretti; Peres, Acquah, Vives, Benassi (31' II t. Maxi Lopez), Molinaro (31' II t. Zappacosta); Belotti (15’ II t. Martinez), Immobile.
Arbitro: D.Doveri da Roma.
Ammoniti: Padelli, Benassi, Moretti, Vives, Acquah, Tachtsidis.









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