Genoadomani - Agudelo

Inizio della Vita sulla Terra. Un minuscolo frammento si muove.
Il movimento neonato tende a orientarsi. Va inconsciamente verso la luce?
Una seconda cellula si associa. Questa la luce la percepisce e comunica alla prima, che comanda i movimenti. Collegamento diretto: al segnale luninoso subito corrisponde un moto.
Progresso grande, una terza cellula si inserisce fra le due. Ora è questa che raccogiie la segnalazione dall’esterno e elabora i comandi per il movimento: nasce la sede del pensiero, la decisione mediata.

Bello, vero, immaginarsi di sapere l’inconoscibile?
Anche una squadra di calcio ha tre linee. La prima linea tira in porta, se ce la fa. Seconda linea è detta la mediana. Un mediano prende la palla, vede un attaccante che è libero, sùbito passa in avanti: un collegamento diretto automatico; a meno che nell’area in mezzo a loro non ci sia un diverso strumento di congiunzione.
In tale area, tra prima e seconda linea, sta il regno del pensiero, delle grandi mezzali della storia del calcio, dell’arte creativa.
Agudelo se n’è andato allo Spezia, voluto da T. Motta. Fortunato ! Al Genoa era scartato, troppo limitato.
Domandiamoci la ragione di una così differente valutazione di due allenatori.
La risposta è semplice. Una diversa funzione pensata per quell’area di mezzo. Un diverso pensiero calcistico.
Il trasferimento di Agudelo può rappresentare una differente valutazione delle qualità del giocatore, che uno dei due allenatori sbaglia, e io temo sia il nostro. Tocca piuttosto un altro argomento, di un genere profondo assai.

Vittorio Riccadonna .