Piccola morte
Data: 11/06/2023 10.58
Argomento: dalla redazione



Lo osservavo, la mattina di venerdl scorso. Il piccione giaceva riverso, sembrava volersi grattare il dorso contro il selciato di Via XX Settembre.



A due spanne di distanza, lo guardava un secondo piccione, questo eretto e immobile.
I movimenti si fecero più rapidi, le ali sbattevano sul suolo, le zampette si agitavano nell’aria. D’un sùbito, l’affanno si trasformò nell’immobilità della morte.
L’altro piccione continuava a fissare da fermo il compagno, o la compagna. Quando infine mi allontanai, era ancora lì, incurante del passeggio, nella sua posa ferma e in quella sua espressione indecifrabile per noi. Pensava? Sapeva? Nel suo piccolo cervello col dolore c’è una filosofia?
Mentre scendevo per Via S. Vincenzo, l’agonia e più la figura dell’altro piccione immobile non mi uscivano dalla mente. Stranamente, dalle profondità dei ricordi riemerse un’antica frase di Mussolini, che diceva press’a poco: la nostra vita è un granello tra due eternità.
Mi incrociò un nobile amico che appartiene a noi genoani e che mi sorrise gentilmente. Mi fu di conforto.
In questo ultimo periodo, quando vado a spasso, mi capita sovente di udire voci o vedere fisionomie in passato consuete, o sentirmi chiamare, e sono ombre fallaci.
Anche voi quando mi incontriate per istrada salutatemi con gentilezza. Non perdete l’occasione.


Vittorio Riccadonna







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