''Buonasera... sono Lucho'' di Nemesis
Data: 17/09/2008 01.04
Argomento: l'opinione


 

Buonasera amici, sono Lucho Figueroa.

Per caso avete parlato di me?

Sapete, ero nella mia cameretta e mi sono fischiate le orecchie; un sibilo così violento che mi è venuta la pelle di “pollo”… ma non mi riferisco a Olivera.

Ho trovato socchiusa la porta dei “Pensieri in libertà” e mi son detto: provo a entrare.

E infatti, ora mi sento totalmente libero ma pieno di pensieri.

 

 



Data l’ora tarda credo di non disturbare i vostri sogni e spero che il mio nome, ormai fastidioso, non faccia scattare un allarme che sveglierebbe tutti, ma per questo mi affido alla pazienza del sig. Rabax e alla sua navigata tolleranza.

Voglio solo dirvi poche cose, perché so che alle parole voi preferite i fatti, anche se su questo sono d’accordo anch’io.

Di salute sto benissimo, grazie, e voi?

Ho temuto di non tornare quello che ero, ma il guaio è passato ed ora aspetto solo l’occasione per dimostrarlo, possibilmente senza il tic tac di un timer impaziente e senza i giornalisti riverenti che mi bocciavano mentre mi allacciavo le scarpe.

Sono consapevole di essere diventato il terzo in gerarchia ma sapete com’è, dal Presidente ho imparato anch’io a dire “non mollo”, e potete giurarci che il mio momento verrà.

Non mi adombro per le legittime scelte della Società, ed è giusto che molti di voi le condividano ma, come ha ben argomentato il sig. Franci, non mi spiego la corrispondente necessità di sminuire il mio valore, visto che qualcosa ho mostrato.

Il sig. Abbadie mi mette in contrapposizione a Sculli: un bravo giocatore con e senza palla, una corsa perpetua e un cuore di acciaio, ma non si poteva evitare quel confronto sulla classe?

Vi apparirò immodesto, ma se con Beppe non ci siamo capiti è perché io parlavo argentino e lui calabrese… con il pallone, è ovvio.

D’altra parte, ho mandato in goal gente come Masiello e Konko, non proprio specialisti, e addebitarmi la mancata intesa con Sculli mi pare una forzatura: se solo avessi giocato un po’ di più ci sarei riuscito anche con lui.

Non protesto, non mi lamento, ma se a distanza di tanti anni il sig. Abbadie  recrimina ancora sull’incomprensione del talento di Eloi e Perdomo, non comprendo cosa avrei io meno di loro.

Se l’ambiente di allora non ebbe la maturità di accettarli, è possibile concedere un minimo dubbio alla mia emarginazione di oggi?

Giorni fa avete anche scritto che il Boca non mi voleva nemmeno gratis, e questa imprecisione suonava come una condanna.

Avete parlato di “mani nella marmellata”, ma forse volevate intendere quelle del Presidente Pedro Pompilio che spacciava il suo finto disinteresse per spuntare un prezzo inferiore, come sempre accade fra le bancarelle di un mercato.

Però non ho letto rettifiche se non quella del sig. Mortola, e ho dovuto attenuare l’umiliazione esibendo il coraggio di rifiutare il trasferimento… per ora.

Anche perché qui mi trovo bene.

Ho l’affetto della gente: non tutta, si capisce, ma siete talmente tanti che l’unanimità è impossibile.

Ho la stima dei compagni: non tutti, si capisce, ma sono talmente tanti che il conflitto d’interessi è fisiologico.

Ho la considerazione della Società: non di tutta, si capisce, e infatti non riesco a distinguere chi mi difende da chi mi sottovaluta.

L’unico fastidio, lo ammetto, è il sospetto che io mi sia montato la testa.

Questa è proprio una bugia perché, anche a causa delle vicende fisiche, ho sempre accettato con umiltà il ruolo di riserva, facendomi però trovare pronto alla chiamata e con il sorriso sulle labbra.

Gli atteggiamenti da “prima donna” li ho visti anch’io, ma non riguardavano me, anche perché in panchina si stava stretti e non c’era posto per la mia presunzione: per quella degli altri non so.

Intanto il Genoa decolla e domenica si va… anzi vanno… a Palermo: … Palermo… Palermo… eppure mi ricorda qualcosa… forse un gran goal segnato inavvertitamente… o forse mi confondo… ah ecco… dedico un pensiero a Martin Palermo, perché tra infortunati ci si capisce.

Ora si è fatto tardi; vi saluto perché voglio finire il libro che sto leggendo: “Va’ dove ti porta il cuore”.

Appunto, è per questo che voglio restare qui.

Buonanotte.

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Nemesis

 

 







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